Sergio Muniz: “Almeno a noi ci pagano per restare in mutande!”

Edicola Marzo 22, 2013

Sergio Muniz: “Almeno a noi ci pagano per restare in mutande!”

Sergio Muniz appare un’altra volta come mamma l’ha fatto, ma stavolta non è sull’Isola dei famosi, bensì a teatro: “Interpreto un immigrato cubano che va a lavorare a Torino e in un momento un po’ difficile cerca di darsi da fare e fa i casting per fare lo spogliarellista. Volevo tornare a fare teatro, ma non con un’opera pesantina di Shakespeare. Il cast è una garanzia e sono stato accolto nella squadra, che non era scontato. Mi sono accorto subito che a ballare sul palco ci si fa un discreto “sedere”: seguire le coreografie non è semplice. In ogni puntata restiamo in mutande! Questa è una metafora: ci hanno spogliati tutti, dei sogni, delle speranze, degli ideali. Nella vita ho fatto tanti lavori e conosco la disoccupazione, anche se sono un “precario di lusso”. La mia compagna Beatrice mi incita a fare cose belle e non siamo gelosi l’uno dell’altra. Sua figlia Giorgia, però, quando non mi vede, dice: “Dov’è papà? Non lo vedo mai, sembra morto!”. I miei fratelli, invece, mi hanno detto che non si spoglierebbero mai in scena! Mi sento molto diverso dai tempi dell’Isola, ma i miei princìpi e la mia testardaggine non sono cambiati!”

Fonte: Visto

 

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