Eva Grimaldi: “Sì, ho provato ad adottare un bimbo”

Edicola Febbraio 19, 2014

Eva Grimaldi: “Sì, ho provato ad adottare un bimbo”

Nella fiction Il peccato e la vergogna 2 Eva Grimaldi interpreta Liliana Pratesi, la ballerina che cambia la sua vita per prendersi cura di sua figlia. Questa situazione è stata quasi sfiorata dall’attrice nella sua vita reale, all’epoca del suo matrimonio con l’imprenditore Fabrizio Ambroso. “L’evoluzione del mio personaggio è stata meravigliosa: si trasforma da ballerina superficiale e truffatrice in donna di grandi sentimenti. In alcuni momenti mi sono talmente calata nella parte da sentire la bambina come mia figlia. Avere un figlio è un diritto di tutti. Quando ero ancora sposata, anch’io avevo avviato le pratiche per l’adozione di un bambino e so quanto sia difficile, per questo sono favorevole alle adozioni per le coppie gay. Dopo la separazione con mio marito, ho passato un brutto periodo, ma l’ho superato grazie a due persone: Gabriel Garko, al quale sono stata legata dal 1997 al 2001, e mia madre. Spesso sottovalutiamo i nostri genitori, invece sono i primi ad abbracciarci e ad essere forti per entrambi. Mia madre mi ha convinta ad andare a vivere un mese in una baraccopoli di Nairobi. Sono partita con l’idea di aiutare le popolazioni bisognose, ma sono stati loro ad aiutare me. Ora sono concentrata sul lavoro, al quale spesso ho anteposto l’amore. Basta lustrini, voglio abbracciare nuove opportunità, teatro compreso. Nel mondo dello spettacolo è difficile essere se stessi, soprattutto per una donna, ma la mia famiglia mi ha trasmesso i valori veri, non quelli fasulli di tv e giornali. Provengo da una famiglia all’antica, di umili benzinai. Non ho potuto studiare perché non avevamo abbastanza soldi e a Natale i regali me li portava la Caritas, ma sono stata cresciuta con tanto amore. Oggi essere una bella donna rappresenta più una difficoltà: mantenersi giovanili sembra una colpa. Fatico a trovare dei ruoli perché non posso interpretare personaggi troppo giovani, ma nemmeno troppo in là. Non chiedo altro che invecchiare e svolgere in pace il mio lavoro!”

Fonte: Top

 

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