‘The Voice of Italy 2’: l’opinione di Isa sulla terza puntata

Isa Marzo 27, 2014

‘The Voice of Italy 2’: l’opinione di Isa sulla terza puntata

Ho capito che queste Blind Audition sono registrate e che quindi è stato tutto girato nella stessa giornata ma io dopo 3 settimane sui vestiti dei 4 coach inizio ad avere degli incubi la notte :eyes, che poi l’outfit di Noemi mi aveva disturbato la vista già dopo la prima puntata, conclusa quella speravo di dimenticarlo in fretta ed invece eccolo sempre lì ad incombere inesorabilmente :red, boh, io un cambio d’abiti generale lo avrei fatto perché così danno proprio l’idea di quattro straccioni che non si lavano da 3 settimane, nei miei incubi sento quasi il tanfo di sudore. :ghigno Ok, dopo questa parentesi utilissima, veniamo a noi. Premetto che mi sono persa la diretta e che ho recuperato la puntata in piena notte peraltro di ritorno da una serata con amici in cui ho bevuto qualcosina più del solito :emo32 per cui laddove dovessi scrivere qualche eresia attribuitela al sonno o all’alcol o al mix di entrambi. :ghigno

Dunque, secondo me la puntata di ieri è stata, a livello di qualità delle performance, la puntata migliore fino a questo momento e ho segnato almeno 4 nomi che credo e spero faranno molta strada in questa edizione del programma. :rock Primo posto assoluto per Esther Oluloro e la sua versione di Stay:chapeaux Cosa c’è da dire quando una persona apre la bocca e riesce a far uscire quei suoni? Che aggettivi devi trovare? In che lodi sperticate devi dilungarti? Classico esempio di artista che si qualifica da solo con il proprio talento. :chapeaux A me ha messo i brividi. La sua voce è un dono naturale ma il modo in cui la usa, il modo in cui ha interpretato il pezzo, chiudendo gli occhi e accompagnando le parole… niente, brividi, ogni aggettivo mi sembra superfluo. :chapeaux Insomma per alleggerire un attimo l’aura quasi religiosa che ho creato intorno ad Esther e per buttarla sul ridere direi che se quando canta riesce persino a farti distogliere l’attenzione dai denti onestamente buttati lì dentro un po’ a casaccio vuol dire che siamo proprio ad un altro livello. :ghigno

Altra performance incredibile è stata quella di Benedetta Giovagnini che in Blues in the night ha fatto sfoggio di doti vocali assolutamente eccezionali. :emo46 Una performance forse emotivamente meno toccante -almeno per me- rispetto a quella di Esther ma giù il cappello di fronte ad una signora voce come quella. :chapeaux Sia Esther che Benedetta sono entrata nel team di Piero Pelù che di botto è diventato uno dei più forti. :ghigno

Mi è piaciuto moltissimo anche Piero Dread. Ok, l’idea di farti chiamare Piero Dread perchè porti i dreads e salire sul palco cantando Bob Marley è originale quanto le Hogan vendute dai cinesi però, cavoli, che voce! Chiaramente si è esibito nel genere che gli è più congeniale ed il dubbio che fuori da quel genere possa rendere di meno è lecito però il timbro a mio parere merita più di una chance, davvero interessante. :sisi

Pollice in alto anche per Francesco Marotta che è stato il primo ad esibirsi e che già preannunciava che eravamo in una serata “si”. Bellissimo timbro, bella presenza scenica e baffetto che mira a fare concorrenza a quello del Pelù. Lui sceglie il team Carrà ed io mi auguro che Raffaellona sappia valorizzarlo bene senza appiattirlo, per me ci sono molte potenzialità. :sisi

Per il resto tante belle voci che nel momento in cui passano ti portano a pensare ‘si, è giusto, se lo merita’ ma che poi dopo un’oretta hai totalmente dimenticato. Ecco, per me quelle sono voci che alla fine, comunque, non andranno lontano. :emo50

Il momento epic fail della serata si verifica quando sul palco sale l’ormai quarantaquattrenne Alessandra Drusian, vincitrice di Sanremo 1997 con il marito Fabio Ricci insieme al quale componeva il gruppo dei Jalisse. La Drusian canta e nessuno dei 4 giudici si gira. In sottofondo parte la musichetta del game over e alla vista della Drusian Carrà, Ax e Pelù si stampano in faccia l’espressione imbarazzata da “che figura di merda“. :emo21 Beh, oh, io alla fine non mi sarei girata nemmeno. :boh Si, ok, bella voce ma du palle. :emo32 E si, ok, hai vinto Sanremo ma se ancora oggi ,a distanza di 17 anni, i Jalisse vengono menzionati praticamente quasi solo in contesti ad alto tasso di ironia e sarcasmo un motivo ci sarà. :emo32 Che poi io sinceramente quella canzone lì la ricordo solo per il meraviglioso mimo di Fabio De Luigi nel film Ex:

:emo21

Altro momento da pollice in basso per me è stato quello di Giuseppe Maggioni, amante dei Queen che si ispira a Freddie Mercury (a proposito, Ax io ti adoro e ti adorerò, apprezzo anche il coraggio nell’esporti e nel dire una cosa impopolare però mi sa che a sto giro il popolo la ragione ce l’ha tutta. :emo50 Io faccio finta di non aver sentito, tranquifunky :lol) ed azzarda di avere una vocalità simile alla sua. Già asserire, anche con timidezza, di avere una voce simile a quella di Freddie Mercury è giusto un pelino pretenzioso ma se quando poi canti tiri fuori una vocetta sottile che accanto a quella di Mercury sarebbe oscurata stile luna nei giorni di eclissi per me è un no a priori. :sgrunt Che poi, voglio dire, ti ispiri a Freddie Mercury, adori i Queen, ti sei esibito in pubblico imitando anche proprio lo stile ed il look del compianto Freddie… cioè un pochino di impegno nella pronuncia potresti anche metterlo, ecco. Perchè in ‘Don’t stop me now‘ quel “having a good time, having a good time” che diventava “eveneguccia, eveneguccia” nun se poteva sentì. :bleah

Ma in realtà la pronuncia del Maggioni è stata rivalutata appena 5 minuti dopo quando sul palco è salito Antonio Careddu secondo il quale basta una maglia larga e un cappellino messo di traverso per considerarsi un rapper ultrafigo, bella fratello-come ti butta-ci stai troppo dentro:eyes Secondo lui si esibisce su un pezzo di Eminem ma stando all’incomprensibilità delle parole pronunciate parlerei più che altro di rivisitazione in chiave moderna di Prisencolinensinainciusol di Celentano. A casa fratè :ciao, bella di padella e sarà per un’altra volta. O anche no. :lol

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