Roberto Bolle: “Anch’io una volta ho pensato di non farcela!”

Edicola Aprile 24, 2014

Roberto Bolle: “Anch’io una volta ho pensato di non farcela!”

Un corpo scultoreo aleggia nell’aria in un gioco di luci e ombre nello spot di ENI Rethink Energy. E’ il corpo del ballerino di fama internazionale Roberto Bolle, che ha presentato questo progetto anche al Teatro alla Scala di Milano: “Sono molto felice di essere qui perché sono legato a questo teatro come a nessun posto: per me è il luogo del cuore. Qui sono arrivato all’età di 11 anni e sono diventato primo ballerino a 21, poi artista e infine étoile. Quando arrivai ero un bambino impaurito. Ricordo che prima dell’audizione ero diviso: da una parte volevo farcela, dall’altra volevo rimanere con la mia famiglia e dissi a mia madre: ‘Non so se farò bene l’audizione, perché in fondo io voglio stare a casa’. Invece mi diedero il massimo e mi presero. Mi hanno dato la possibilità di plasmare il mio corpo e il mio stile e la disciplina per diventare un artista. I miei genitori mi hanno dato i valori nei quali credo ancora oggi e restano dei punti di riferimento per me. A 15 anni avevo nostalgia di casa e volevo tornare dai miei genitori. Il passaggio dalle scuole medie alle superiori è stato difficile. Chiesi ai miei di iscrivermi anche al liceo scientifico a Vercelli, per avere una doppia opportunità. Poi rimasi a Milano e da allora non ho avuto ripensamenti. Alle 9 sono in teatro, alle 10 inizia il riscaldamento di un’ora e mezza, poi 5-6 ore di prova. Poi esercizi di stretching, potenziamento…Ci vuole senso di sacrificio. Sono soddisfatto, anche se noi artisti siamo ipercritici. Penso che il filmato dello spot sia un’opera d’arte, in grado di trasmettere forza, energia, grazia ed eleganza”. Infine, i progetti futuri: “Il prossimo mese sarò qui alla Scala, poi parteciperò all’apertura del Metropolitan di New York con l’American Ballet, con cui lavoro da molto. A luglio ci saranno i Gala Roberto Bolle and Friends a Genova, Verona e Torre del Lago, quindi piazze molto grandi per portare la danza al più ampio numero di persone possibile”.

Fonte: Tutto

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