Al Bano: “Io e Romina Power non siamo tornati insieme per soldi, ma per far sognare!”

Edicola Novembre 20, 2014

Al Bano: “Io e Romina Power non siamo tornati insieme per soldi, ma per far sognare!”

Ultimamente avevamo letto le dichiarazioni di Loredana Lecciso, che faceva intendere che tra lei e Al Bano fosse praticamente di nuovo finita (QUI per rivedere gli articoli), ma poco dopo si è dichiarata ancora legata a lui (QUI il post). La verità non è chiara, ma una cosa è certa: il cantante di Cellino San Marco ha ritrovato la complicità con l’ex moglie Romina Power, dopo una serie di concerti insieme. Se per alcuni si tratta di un ritorno di fiamma, per altri, è tutta una trovata pubblicitaria per intascare bei cachet. A questi ultimi, l’ex naufrago risponde: “Io non ho mai bluffato e non imparerò a farlo ora. Non c’è stato alcun calcolo finanziario. Grazie a Dio ho un bel cachet anche da solista e lavoro molto all’estero, dove sono molto amato. Erano 19 anni che non cantavamo insieme, c’è stata una grande richiesta ed è successo. E ben venga! La nostra coppia ha fatto sognare, perché è sempre stata straordinariamente vera quando c’è stato l’amore e lo è altrettanto da quando è finita”. Quando gli si chiede invece della Lecciso, che si è trasferita a Lecce e non più a Cellino, Al Bano risponde: “Io sto benissimo con Romina, con Loredana e con tutta la famiglia. Finalmente si respira aria di serenità. Romina ha seppellito l’ascia di guerra e Loredana non l’ha mai presa in mano. Tutto sta nella comprensione e nel rispetto. Sono due donne differenti e hanno una propria impostazione nell’educazione dei figli: una è americana, l’altra è italiana, ma entrambe sono eccezionali”. Infine, parla di progetti di lavoro (“Il Festival di Sanremo mi piace, solo che al momento non ho la canzone con cui presentarmi. Sono alle prese con i concerti in Russia, Romania e Canada e con le otto puntate di Così lontani, così vicini”) e delle sue opere di beneficenza: “Vivo l’impegno come testimonial dell’Aispo intensamente, come è giusto che sia. Ho la speranza di smuovere qualcosa, che le cose cambino: meno male che esistono associazioni come questa che si danno da fare per regalare ancora qualche sogno. Ho adottato molti bambini a distanza e continuerò a farlo. Sono stato povero e capisco le condizioni di chi non può permettersi nulla. Se posso dare una mano a chi ne ha bisogno, lo faccio volentieri. Ai miei figli, che coinvolgo in questi miei progetti, consiglio di seguire l’istinto, soprattutto per le cose positive. A me è andata bene perché ho voluto che fosse così: trappole e ostacoli ne ho trovati, ma conoscevo bene la strada che volevo prendere e ce l’ho fatta”.

Fonte: Nuovo

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