Patrizia De Blanck: “Caro Andrea, sono una donna libera e non posso convivere né con te né con nessuno!”

Edicola Gennaio 30, 2015

Patrizia De Blanck: “Caro Andrea, sono una donna libera e non posso convivere né con te né con nessuno!”

Un paio di settimane fa, il luminare dell’ortopedia Andrea Scala aveva scritto una lettera alla contessa Patrizia De Blanck, con la quale, tra alti e bassi, sta dal 2010, chiedendole di andare a convivere. Adesso, l’ex naufraga dell’Isola dei famosi risponde: “Caro Andrea, ho appena finito di leggere la tua lettera e sono lusingata e commossa. Mi dici che mi ami, nonostante i miei ‘difettucci’ e mi chiedi di fare un passo molto importante per me e per noi come coppia. Ho deciso di prendere carta e penna per risponderti che, a malincuore, non me la sento ancora di condividere la stessa casa con te: la nostra relazione è bellissima e ho paura di stravolgere i nostri equilibri. Con te sto benissimo, tuttavia ho bisogno dei miei spazi e della mia indipendenza. Tanti hanno cercato di ‘tarparmi le ali’, soprattutto il mio secondo marito Giuseppe Drommi, che nella sua grandissima villa, mi fece trovare una stanza piena di armadi vuoti per portarci i miei vestiti. Però anche questo stratagemma non è servito e ho continuato a vivere da sola, anche dopo l’arrivo di mia figlia Giada: nel fine settimana veniva a prenderci per stare insieme come una famiglia unita. La convivenza, su di me, ha sempre avuto un effetto claustrofobico, mi fa sentire imprigionata, mi porta a fuggire. Inoltre, condividere ogni azione, dal lavarsi i denti la mattina a tutte le notti nello stesso letto, ammazzi la passione. Certo, tu sei un uomo speciale, diverso da tutti quelli che ho avuto, più maturo, e mi capita di volerti qui con me in modo continuativo, anche per guardare un film o mangiare insieme. Non mettiamo limiti alla Provvidenza: nel 2010, quando ci siamo conosciuti, mai avrei pensato quello che sarebbe accaduto: ero venuta nel tuo studio, perché avevo sentito che sapevi guarire anche i casi più disperati e io avevo un problema ad ossa e articolazioni dovuto alle tante ore passate in acqua all’Isola dei famosi. Tra noi è scattata subito un’intesa, ci siamo rivisti e ci siamo baciati, come degli adolescenti, su una panchina, noi due soli. Da allora, sono seguite tante uscite: ricordo quando sono venuta con te ad un convegno a Padova; avevi prenotato una suite grandissima, con riproduzioni del Canova e candelabri…l’atmosfera era un po’…macabra! Non so come dirtelo, ma le tue 100 rose rosse non sono bastate a rallegrarla! Ma quella suite rimarrà sempre nel mio cuore, perché lì si è consumata la nostra prima volta e, benché sembrasse il set di un film dell’orrore, tu sei stato dolcissimo. Poi, il mattino dopo, ti ho raccontato le mie impressioni sulla stanza e ci siamo fatti un sacco di risate! Di lì a un anno mi sono ammalata di pancreatite che, legata ad altri problemi di salute acuti, mi stavano portando alla morte. Quando mia figlia ti ha chiamato, spaventata, mi hai fatto ricoverare presso la tua clinica. Nell’arco di due anni, ho subito cinque operazioni e questo, purtroppo, mi ha allontanato da te. Avevo bisogno di concentrarmi solo su me stessa e sulla mia malattia, non volevo nessuno accanto, tranne mia figlia. Anche se tu, in maniera discreta, ti sei sempre preso cura di me. Appena mi sono ripresa, è morto improvvisamente mio fratello Dario. Il dolore è stato infinito e non ho ancora la forza di parlarne. Tutti questi eventi brutti avevano oscurato letteralmente il mio amore per te. Ma tu hai saputo aspettarmi, rispettare i miei tempi, e siamo tornati a frequentarci. Insomma, ne abbiamo passate tante e ora che va tutti liscio, tu mi chiedi di vivere insieme, io, te, mia figlia Giada e i quattro cagnolini. Io ti amo e con te sto benissimo, ma non me la sento di rinunciare alla mia indipendenza. Però, visto che con te ho vissuto esperienze mai vissute prima, forse prima di morire vorrò provare l’esperienza di vivere sotto lo stesso tetto con te. Ho una casa molto grande e per cominciare, potresti occupare la stanza degli ospiti. Però non ti affrettare, perché penso di avere ancora molti anni da vivere! Je t’aime, ti amo“.

Fonte: Di più

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