Amadeus: “La mondanità è un lavoro. E io preferisco di gran lunga fare…il genitore!”

Edicola Febbraio 19, 2015

Amadeus: “La mondanità è un lavoro. E io preferisco di gran lunga fare…il genitore!”

Tra un successo e l’altro, Amadeus fa compagnia agli Italiani ormai da trent’anni. Adesso Amedeo Sebastiani (questo è il suo vero nome) è uno dei volti di Mezzogiorno in famiglia, che continua a funzionare molto bene: “E’ un programma consolidato, ormai una certezza del weekend di Raidue. Ho il piacere di guidarlo da cinque anni con un’idea di fondo, condivisa anche da chi mi ha preceduto: non apportare stravolgimenti. Credo che la sua forza sia parlare con semplicità alle famiglie, regalare spensieratezza, mostrando anche le bellezze del nostro territorio. Con Reazione a catena, invece, saremo in onda da fine maggio e stiamo lavorando sul cast dei concorrenti. Sono molto contento perché l’edizione precedente è andata molto bene nonostante Canale 5 ci avesse schierato contro Il Segreto, la telenovela più seguita degli ultimi vent’anni, che però abbiamo battuto“. E poi, c’è la radio, il suo primo grande amore, dove Amadeus conduce Miseria e nobiltà su RTL 102.5 con il Conte Galé: “E’ un mondo a cui continuo ad essere legatissimo, mi ricorda quando mi trasferii a Milano per cercare fortuna. Quando debuttai nel 1985, Radio Deejay si poteva ascoltare solo a Milano e provincia, quando me ne andai nel ’95 era la prima radio d’Italia“. Riguardo alle sue foto scattate al circo a Roma insieme alla moglie Giovanna Civitillo e il figlio José, quando si commenta che non è un tipo molto mondano, Amadeus spiega: “Non amo molto la vita pubblica, sono molto riservato, fondamentalmente per pigrizia. Uscire è un lavoro, devi vestirti in un certo modo, mostrarti socievole a tutti i costi, parlare…Ammetto che quando si spegne la telecamera per me si accende un’altra vita, tranquillissima. So che sembra strano, ma sono timido e la mia spavalderia è tutta televisiva. Se mi trovo in un salotto con altre cinque persone posso risultare molto impacciato. Mio figlio si è divertito molto e in generale preferisco portarlo fuori, al cinema, piuttosto che vederlo giocare davanti ai videogame. Così come i miei genitori hanno assecondato le mie scelte, io cercherò di capire le inclinazioni dei miei figli. Alice, che ha 18 anni, è stata in Inghilterra e ha una passione per il disegno; ora vedremo cosa appassiona il piccolo. Io e Giovanna mettiamo a disposizione degli strumenti, poi tocca ai ragazzi scegliere la loro strada. Una cosa è certa: è fondamentale conoscere almeno un paio di lingue straniere. A me sarebbe piaciuto tentare una conduzione all’estero, in Francia o negli Stati Uniti, ma trent’anni fa il mondo era molto diverso!“.

Fonte: Vero

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