’50 sfumature di Grigio’: la recensione di Isa (e di Tina Cipollari) sul film più discusso dell’anno

Isa Marzo 5, 2015

’50 sfumature di Grigio’: la recensione di Isa (e di Tina Cipollari) sul film più discusso dell’anno

Finalmente ce l’ho fatta! Dopo tanto peregrinare anche io sono riuscita a guardare il film più atteso dell’anno, il più discusso, il più contestato, quello che ha mandato in tilt i botteghini di tutto il mondo! Premessa: a me la trilogia della James e piaciuta e, si, sono una fan accanita di Christian Grey. Non lo dico a voce troppo alta perché ultimamente sembra che sei fAigo, intellettuale e anticonformista solo se commenti con sdegno tutto ciò che ruota intorno a questi libri e a questo film. Che poi, oh, smentitemi pure, ma io immagino sempre che tutte ‘ste donne che si dicono scioccate e disgustate dal personaggio di Christian Grey  abbiano una sorta di doppia personalità per cui in pubblico sono così:

mentre nella solitudine della loro cameretta, con davanti il libro comprato di nascosto al supermercato e nascosto tra un pacco di Oro Saiwa e una confezione di piselli surgelati, parlano al loro Christian immaginario:

Tornando a noi, comunque, pur riconoscendo tutti i limiti di questi romanzi (E. L. James ha una scrittura così banale ed elementare che persino Gianni Sperti appena sveglio sarebbe riuscito a fare di meglio) io credo che abbiano comunque avuto il merito di rompere un tabù e di permettere alle donne che leggono storie ad alto tasso erotico di non vergognarsi nel farlo sapere a tutti. Il personaggio di Christian Grey è estremamente affascinante e particolare e, se hai un pizzico di creatività in più rispetto alla James (e non è affatto difficile), nel leggere i libri puoi perderti a fantasticare e ad analizzare la complessità della sua personalità. Certo, questo teoricamente sarebbe il compito della scrittrice, ma lei non poteva approfondire la personalità di Christian, era troppo impegnata a fare il copia-incolla dei vari ‘Non morderti il labbro‘, ‘Non alzare gli occhi al cielo‘, ‘Lingua biforcuta‘, ‘Mi prudono le mani‘.

Proprio perché la scrittura della James è quello che è, mi aspettavo che al momento di mettere su un film si lavorasse con cura alla sceneggiatura per approfondire e rendere accattivante ciò che nei romanzi il lettore deve rendere accattivante lavorando di fantasia. E invece zero, nulla, nada. Il film, se possibile, finisce per essere persino meno approfondito del libro e ad apparire ancora più sconnesso. Ora, io che ho letto i libri e conosco la trama alla fine me lo sono pure goduto (ed è per questo che il mio voto complessivo alla fine è 6) ma non oso immaginare cosa avranno pensato coloro che arrivavano al cinema solo attirati dalla curiosità generata dal chiacchiericcio intorno al film.

Sostanzialmente abbiamo la protagonista, Anastasia Steele, che passa, nel giro di una manciata di scene, dall’essere la brava ragazza, vergine, tutta casa e studio..

..ad essere praticamente un’assatanata peggio di Mellisa P. ai tempi dei 100 colpi di spazzola:

Il tutto senza una mediazione, senza mostrare i dubbi, le perplessità e lo sconvolgimento che in chiunque provocherebbe il passaggio dalla mutanda sigillata per 21 anni alla proposta di un contratto in cui si parla di frustate, manette e dilatatori anali. Christian mostra ad Anastasia la sua stanza rossa delle torture con croci, corde e fruste e lei, vergine e con zero esperienze in materia di approcci fisici che vadano oltre il bacio, esattamente un minuto e mezzo dopo essere uscita da quell’ambiente di pura perversione con nochalance giunge alla sua decisione:

Serioulsy? Va bene che Christian Grey è bellissimo, purissimo e levissimo però così sembrano due instabili mentali con istinti da conigli in calore. Dargli un minimo di spessore e dare un minimo di filo logico alla trama sembrava male?

E vogliamo parlare di alcune battute buttate lì a caso senza essere collegate a tutto il resto della storia? A un certo punto, nella parte iniziale del film, Christian si alza, si dirige verso Ana con un toast da lui preparato e le dice, autoritario, “Tu – ora – mangi!” e lei, ovviamente, esegue. Ecco, a parte che ci sono alcune battute che sono ridicole già nel libro e che magari si potevano bypassare in allegria ma poi quantomeno chi ha letto il libro sa che questa fissazione di Grey per il cibo è legata a dei traumi infantili, chi non lo sa assiste più o meno a questo:

Christian: “Tu – ora – mangi!

Ana:

Ok, qualche scena più avanti si farà un accenno a questo trauma passato del personaggio ma ciò non toglie che l’effetto di quella battuta, in quel momento, a primo impatto resta sempre lo stesso.

In tutto ciò, comunque, se il film di per se già non brilla per contenuti e qualità di sviluppo della trama la versione italiana è davvero l’apice del peggio. A parte che le voci originali degli attori sono di molto migliori rispetto alle voci dei doppiatori, ma poi proprio la traduzione in italiano di alcune battute è raccapricciante. Il livello horror si raggiunge qui: Christian e Ana hanno trascorso la prima notte d’amore insieme, lei l’indomani mattina gli prepara la colazione, lui la guarda con occhio affascinato e voglioso, la inchioda con il suo sguardo magnetico e con tutta la sensualità di cui è capace le dice: “E’ L’ORA DEL BAGNETTO!“.

Cioè ma si può? Ma come si fa a tradurre in questo modo? Cioè l’ora del bagnetto mi fa pensare alla vasca con le paperelle di plastica e il Johnson baby per lavare i capelli. E’ inammissibile, assolutamente inammissibile!

Oppure, altro esempio, Ana va per la prima volta a casa di Christian, è chiaro che tra i due succederà qualcosa e quando lei chiede a Mr. Grey se è arrivato il momento di fare l’amore lui si alza, si avvicina a lei, la fissa con sguardo malizioso e le risponde: “Io non faccio l’amore. Io scopo. Forte.

E pensare che questa nella versione originale è una delle battute più riuscite nella recitazione di Jamie Dornan! Quando lui in inglese, e con la sua voce, dice ‘I fuck. Hard.‘, l’ovaio traballa. Nel libro era tradotto come ‘Io fotto. Senza pietà.‘ e dava già più l’idea. Insomma Christian Grey è un maschio dominante, violento (in senso piacevole) e fortemente pervertito (anche qui in senso piacevole) e qui tra fare il bagnetto e scopare forte gli hanno dato lo stesso appeal dei protagonisti maschili di Violetta. MA PERCHè?

Insomma tra una trombata qui, un ‘mangia‘ lì, un ‘tu sei mia‘ di là e tutta una sfilza di regali lussuosi che non arrivavano nemmeno alla Nicole Minetti dei tempi d’oro, il film scorre via senza che un filo logico davvero coinvolgente possa attirare lo spettatore e rendere la particolarità della storia, che possa spiegare perché questa donna è così inesorabilmente attratta da quest’uomo così contorto, che possa creare effettiva empatia nel pubblico. Così si arriva al finale, quello che poi mi ha fatto ridere quasi quanto la storia del bagnetto. Ana decide di lasciare Christian, si dirige verso l’ascensore dell’Escala per abbandonare casa di lui, lui la rincorre, lei alza un braccio, gli urla ‘No!‘ e lo blocca di colpo assumendo lo stesso potere che ha Giucas Casella quando ipnotizza le galline. Lui, da brava gallina sotto ipnosi, resta paralizzato con la bocca semi-aperta. L’ascensore si chiude e arrivederci al prossimo film.

Mah. Perplessa ero e perplessa resto.

Tutto da buttare, allora? Beh, non tutto. Qualche elemento positivo e degno di nota c’è.

Innanzitutto nonostante tutto il mio scetticismo su Jamie Dornan (che per me resta fisicamente inadeguato a rispecchiare il personaggio del libro, se non altro perché quando si toglie la maglia è più rinsecchito di Pierluigi Diaco dopo un mese di fame all’Isola dei Famosi) devo dire che in versione manager di successo dall’aria misteriosa e peccaminosa ha il suo gran perché. Nella scena del primo incontro tra lui e Ana anche solo con le movenze e con lo sguardo riesce a trasmettere tutta la sensualità del personaggio. Lo guardi all’interno del suo enorme ufficio con il suo impeccabile abito grigio e con quel portamento rigido e formale ma quei sorrisi repressi e quegli occhi passionali e maliziosi ti fanno già pregustare quello che vedrai dopo, quando si troverà in un ambiente più familiare.

Dakota Johnsonn per me è il più grande epic win del film perché sostanzialmente io credo che se il personaggio di Anastasia potesse uscire dal libro e prendere vita avrebbe esattamente le stesse fattezze della figlia di Melanie Griffith! Incredibile somiglianza fisica col personaggio descritto nei libri e ottima capacità dell’attrice di rendere bene i due lati della personalità di Ana: Santa Maria Goretti da una parte, e Ilona Staller dall’altra.

Pollice in su anche per le scene hot. Se si fossero dovuti attenere in maniera fedele al libro sarebbe venuto fuori il sequel di ‘007 e i servizietti segreti‘ per cui ovviamente il sesso c’è ma nelle giuste dosi e con inquadrature e montaggi che ho trovato ben dosati ed efficaci (ovviamente mi riferisco alla versione non censurata del film, eh). Oltre al pollice alzo anche entrambe le braccia, le mani, le gambe, i piedi e faccio una ola per la scena del “Lascia che ti ricordi QUANTO è stato carino“. Molto, molto, molto, MOLTO riuscita.

Belle anche le ambientazioni, dall’ufficio di Christian all’Escala passando per la scena su Charlie Tango e quella sull’aliante. Assolutamente ottima la colonna sonora (Beyoncè we love you).

Insomma riassumendo direi che le basi per un buon prodotto c’erano: il cast non è male, le ambientazioni sono belle, le scene di sesso sono credibili. Manca, però, l’ossatura del film, la trama, il filo logico, lo spessore dei personaggi, quel quid in più che distingue un prodotto commerciale a uso e consumo dei fan da un prodotto ben confezionato. Credo che nessuno si aspettasse chissà quale capolavoro della storia del cinema però, decisamente, si poteva fare di più per cui tirata d’orecchie alla James che non ha mai approfondito i personaggi interessanti che ha creato e agli sceneggiatori del film che avevano meno voglia di lavorare di Ficarra e Picone in Nati stanchi.

Al cast e a chi cura le ambientazioni un applauso di incoraggiamento per il sequel. Di tutta la trilogia 50 sfumature di Nero è il libro migliore, quello in cui persino quella mente semplice della James è riuscita a produrre una parvenza di trama. Mi auguro si possa prendere quello che di buono che c’è nel primo film ed eliminare tutto il resto per realizzare, questa volta, un prodotto comprensibile e apprezzabile anche dai non fan. Si vocifera che il nuovo film uscirà la prossima primavera Ti aspettiamo, Mr. Grey.

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