Brice Martinet a IsaeChia.it: “Non mi sorprende che Le Donatella abbiano vinto ‘L’Isola Dei Famosi’, loro sono state più forti di me e non mi vergogno ad ammetterlo!”

Franci Aprile 9, 2015

Brice Martinet a IsaeChia.it: “Non mi sorprende che Le Donatella abbiano vinto ‘L’Isola Dei Famosi’, loro sono state più forti di me e non mi vergogno ad ammetterlo!”

Si è classificato secondo nella prima Isola Dei Famosi targata Mediaset, ma da molti è stato definito vincitore morale, il modello francese Brice Martinet. Il suo percorso in Honduras è stato impeccabile (forse proprio grazie al fatto di aver già vissuto precedentemente un’esperienza simile), abbiamo imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo per il comportamento pulito, l’altruismo, la semplicità e il sorriso che non si è fatto mancare neanche nei momenti di sconforto. La dimostrazione di come un guerriero, sempre pronto a mettersi in gioco, possa avere anche un cuore grande. Ecco cosa ha raccontato in esclusiva a IsaeChia.it

Ciao Brice, prima di tutto grazie per la disponibilità. Ci racconti un po’ cosa ti ha spinto a partecipare a L’Isola Dei Famosi? Grazie a voi! Io, se devo essere sincero, tre anni fa ho partecipato a Survivor (l’Isola Dei Famosi francese, ndr) e quando sono tornato da quell’esperienza ho detto ‘Basta, ho chiuso con i reality, soprattutto di sopravvivenza!’, perché è stato troppo difficile. Però devo ammettere anche che sono un tipo molto avventuriero e, appena ho ricevuto la proposta per l’Honduras, ho subito pensato ‘Ma sì, dai, ma perché no?!’ e quindi ho fatto il casting ed eccomi pronto per l’avventura!

C’era anche un po’ di spirito di rivalsa? Sì, perché all’Isola francese io sono arrivato secondo, quindi avevo la voglia di vincere qualcosa in più… Ho detto ‘Vediamo se questa volta va meglio!’ E invece no, secondo di nuovo! Magari devo riprovare un’altra volta (ride, ndr)!

Beh, sicuramente il fatto di aver già vissuto un’altra esperienza simile in Francia in qualche modo ti ha avvantaggiato, perché sapevi più degli altri naufraghi a cosa saresti andato incontro. Ma quella consapevolezza poteva essere un’arma a doppio taglio. Eri frenato all’idea di partecipare da qualche paura? C’è stato qualcosa che fino all’ultimo momento ti ha fatto titubare? L’avventura è bellissima, della fame avevo già avuto un assaggio e ne avevo sofferto la prima volta, ma sapevo che avrei potuto resistere e questa convinzione si è rivelata un aiuto fondamentale per me. La cosa che mi ha fatto non ripensare, ma che mi preoccupava, era ferirmi, ferirmi di brutto. Per esempio, io su Playa Desnuda non avevo le scarpe e lì era pieno di rischi, quindi ogni volta che camminavo sugli scogli era un pericolo. Ho sempre tenuto in mente che prima di partire Elena, mia moglie, mi ha detto ‘Mi raccomando, nessun rischio!’, quindi per tutta l’avventura ho sempre immaginato la sua voce che mi ripeteva: ‘Oh, Brice, nessun rischio, ricordatelo!’ (ride, ndr)!

Come abbiamo già accennato, anche a Survivor ti sei classificato secondo. In una delle due occasioni hai mai pensato, anche solo per un attimo, di poter essere tu il vincitore? No, mai! Io posso solo dare il massimo di quello che sono e ho sempre creduto che l’importante fosse rimanere me stesso, penso di esserci riuscito e sono molto orgoglioso di questa cosa. E’ stato molto difficile, perché poi lì ci si trova a combattere con situazioni estreme come la fame, il freddo e anche i caratteri diversi degli altri naufraghi… ma comunque no, non ho mai pensato di vincere, ho sempre ambito a resistere una settimana in più, perché quando miri ad altri obiettivi che sono troppo alti la gente se ne accorge e ti viene automatico fare anche delle strategie… io tutto ciò volevo assolutamente evitarlo!

Quello che abbiamo apprezzato di te è stato proprio questo: il fatto che non ambissi esclusivamente a vincere, ma partecipavi dando tutto te stesso per il semplice gusto di esserci. Certo… Poi, devo anche essere sincero: la voglia di vincere c’era, ma l’obiettivo più alto che mi ero prefissato durante l’avventura era almeno arrivare secondo, perché sono molto competitivo, non volevo arrivare terzo o quarto, visto che a Survivor ero arrivato secondo (ride, ndr)!

Cosa credi abbiano avuto Le Donatella più di te per riuscire a vincere il programma? Loro non si sono mai fermate. Più di me penso abbiano avuto questa follia positiva che le contraddistingue. Io ho iniziato l’avventura in un contesto sicuramente più difficile rispetto a loro e alla fine ero molto stanco. Quando sono giunto a Playa Uva dagli altri mi sono rilassato tanto, lì avevo addirittura i vestiti (ride, ndr)! Hanno fatto un bellissimo percorso, quindi è giusto che abbiano vinto loro!

C’è qualcosa che che avresti voluto ma non sei riuscito a fare durante la tua esperienza e qualcosa che, invece, non dimenticherai mai? Avrei voluto prendere un pesce con la lancia. Ho provato tantissime volte, però nessun pesce è rimasto sul coltello. So che è difficilissimo e io non sono un esperto, ma se ce l’avessi fatta sarei stato contentissimo (ride, ndr). La cosa che ricorderò per sempre, invece, credo sia stato fare Playa Desnuda da solo, perché è stata una situazione difficile, tosta, ma, più che un momento di solitudine, per me è stato un momento solitario, di profonda riflessione sulla vita. Penso che sia una bellissima esperienza che ognuno dovrebbe provare almeno un paio di giorni -anche senza fare l’Isola per due mesi!- ma ho capito tantissime cose sulla mia vita, su quello che voglio fare, quello che non voglio fare… E’ stato come fare le pulizie di primavera…

La tua avventura, come accennavamo, è iniziata a Playa Desnuda con la bellissima Cecilia Rodriguez. Come sono state quelle settimane insieme a lei? Beh, devo dire che all’inizio ero molto imbarazzato a ritrovarmi nudo con una ragazza che non conosco e che ha un carattere molto forte. Ho cercato di rassicurarla, di non metterla a disagio, di aiutarla per quanto possibile. Ogni mattina lei aveva un calo di energia che io ho provato a compensare. Ho voluto creare una squadra insieme a lei, perché non avendo vestiti, spazzolino, etc eravamo molto deboli a livello psicologico. E’ stata una bellissima esperienza quella a Playa Desnuda, ma molto forte. In tutta onestà, non mi sono mancate tanto le mutande, quanto un paio di scarpe. Perché al limite -come abbiamo fatto- ci si poteva coprire con le foglie, con la borsa bianca che avevamo, ma alle scarpe non si poteva rimediare in nessun modo.

A noi spettatori è piaciuto molto il rapporto che si era instaurato tra di voi: complicità, rispetto, allegria, ironia… sembrava non mancasse niente. AL momento della vostra separazione, però, abbiamo scoperto che la situazione in realtà non era così rosea, tanto che a entrambi è sfuggita qualche reciproca frecciatina. Come sono adesso i rapporti tra di voi? Credi che potrebbe nascere un’amicizia nella vita reale? Sai, dopo che passi un mese con la stessa persona 24 ore su 24, alla fine rischi di dare quasi fastidio all’altro. Io ho mia moglie e Cecilia è innamoratissima del suo fidanzato, ed è con loro che abbiamo voglia di passare il tempo, non con un’altra persona. In più, dopo esserci raccontati tutto per un mese, ventiquattro ore al giorno, non avevamo più niente da argomentare, quindi è stato bello separarsi per un momento per poi ritrovarsi. Quando ho detto ‘Meglio solo che male accompagnato’ lo dicevo anche per lei, non è stata una cattiveria nei suoi confronti, ma avevamo entrambi bisogno di stare anche con altra gente. Una volta terminato il reality ho conosciuto anche il fidanzato, Francesco Monte, e devo dire che mi trovo molto bene anche con lui, sono molto carini insieme. Con Cecilia non abbiamo ancora avuto modo di sentirci al di fuori, ma a dire il vero non ho avuto neanche il tempo di chiamare la mia famiglia ancora, per il semplice fatto che al momento mi sento come in una lavatrice, sballottolato a destra e sinistra!

Sempre a Playa Desnuda, per un più breve lasso di tempo, hai convissuto anche con Le Donatella. Come sono stati quei giorni insieme a loro? Quando le ho viste sulla spiaggia ho notato subito un’energia immensa. Abbiamo trascorso tre giorni insieme e mi sono sembrati dieci minuti: ci siamo divertiti, abbiamo cantato, ballato, scherzato, quindi è stato bellissimo. Passare dall’essere solo a trovarsi in mezzo a loro è stato come fare il passaggio dal bianco al nero. Durante il nostro percorso ho imparato anche a conoscerle e sono due bravissime persone, quindi il fatto che abbiano vinto loro per me non è neanche una sorpresa, hanno fatto una bellissima avventura, pulita… ogni tanto dobbiamo anche riconoscere le qualità altrui e ammettere che qualche volta gli altri sono più forti di noi, non c’è niente di vergognoso in questo!

In molti hanno sostenuto che la loro forza derivasse dall’essere in due. Il sostegno, la presenza e l’affetto dei propri cari è innegabilmente uno sprono notevole a livello psicologico. Pensi che se non fossero state insieme, avrebbero fatto un percorso altrettanto eccellente? E pensi che il tuo sarebbe stato migliore se al tuo fianco ci fosse stata una persona a te particolarmente cara? Sicuramente a livello psicologico aiuta tantissimo, soprattutto per loro che, essendo gemelle, hanno una connessione che io non posso avere con nessun altro. Se avessi avuto un gemello, forse… (ride, ndr). Scherzi a parte, avere un sostegno sull’Isola sicuramente aiuta, loro hanno avuto la fortuna di essere in due, ma penso che se anche Giulia e Silvia avessero fatto l’esperienza da sole avrebbero fatto comunque un’ottima avventura!

Com’è stato poi approdare a Playa Uva e finalmente poter vivere quest’esperienza insieme a tutti gli altri naufraghi? E’ stato un bellissimo momento perché finalmente non ero più solo, ma potevo condividere l’avventura con gli altri. Su quell’Isola, scherzando, dicevo ‘Ma adesso sono in ferie?’ perché per fortuna c’erano molte meno difficoltà, avevo i vestiti e non ho più sofferto il freddo né la fame, visto che due volte al giorno si mangiava almeno un po’ di riso. E poi avevo la compagnia, quindi… un livello di energia da esplodere, potevo godermi tutto finalmente al 100%!

Conoscevi il resto del cast o non sapevi chi fossero? Come ti sei trovato con loro? No, purtroppo non conoscevo nessuno… a parte Rocco Siffredi (ride, ndr)! Con loro mi sono trovato benissimo, devo dire che ho apprezzato i tre giorni con le Donatella, il mese con Cecilia, ho scoperto che bellissime persone sono Rocco, Alex Belli e Andrea Montovoli… devo dire che il cast era magnifico!

Se ti chiedo chi è stato il miglior naufrago, che nome mi fai? E il peggiore, invece? Per quanto riguarda il migliore, penso che Alex e le Donatella si giochino il titolo: hanno fatto un’Isola completa per due mesi, sono stati anche molto altruisti e questa è una cosa che ho apprezzato tantissimo. Peggiori… diciamo i ‘meno dentro l’Isola’, penso siano stati Valerio Scanu e Cristina Buccino. Credo siano quelli che si sono goduti meno l’esperienza, perché non avevano lo stesso spirito avventuriero degli altri.

Hai avuto modo di rivedere qualche filmato della tua permanenza in Honduras? Qualcuno ti ha deluso perché si è rivelato diverso da come ti era sembrato? Devo essere sincero, ma non ho ancora avuto proprio il tempo di guardare nessun video. Anche se dovessi vedere qualcosa, dobbiamo ricordarci che è un gioco e ognuno ha le sue strategie, ognuno ha un proprio modo di pensare, non possiamo piacere a tutti. E io chi sono per giudicare i pensieri degli altri? Lo capisco, è già successo che non mi sia trovato bene con una persona, ma continuo la mia vita.

Ora cambiamo completamente argomento, parliamo un po’ del Brice dolce e romantico che abbiamo avuto modo di conoscere a sprazzi, quello innamoratissimo della sua Elena. Vuoi raccontarci un po’ di voi, di come vi siete conosciuti, di com’è nato l’amore? Ci siamo conosciuti dieci anni fa in Polinesia francese, a Bora Bora: io facevo l’animatore e lei lavorava per un tour operator italiano… e ci siamo incontrati così. Lei portava i clienti del suo albergo da me, perché da me si faceva la festa… ho cominciato a corteggiarla e dopo un po’ abbiamo iniziato la storia!

Abbiamo assistito al vostro intenso riabbracciarvi dopo mesi di distacco, abbiamo sentito te dichiarare di volerla risposare e di voler avere dei figli da lei… quindi adesso sono questi i vostri progetti? Il progetto principale è già ritrovarsi e passare del tempo insieme, perché per due mesi non ci siamo visti. Rivederla è stato un momento molto intenso e sono sicuro che, anche se non fosse stata in abito da sposa, avrei pianto lo stesso!

Ti aspettavi di trovarla in abito da sposa? Ti sei imbarazzato un po’ in quel momento? Anche nei miei pensieri più grandi, non lo avrei mai immaginato, soprattutto perché lei è molto riservata, quindi non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Il fatto che abbia accettato di risposarsi è una cosa bellissima, perché ce lo eravamo già detto una volta, ma tantissimi anni fa, e sull’Isola c’ho pensato tanto, tantissimo. Sì, questo fa sicuramente parte dei nostri progetti, così come ne fa parte anche l’idea di allargare la famiglia: essere tre sarebbe sicuramente una bellissima avventura!

Per quanto riguarda i tuoi progetti lavorativi, invece, cosa ci dici? Hai intenzione di sfruttare la popolarità derivata dall’Isola per provare ad avere una chance nel mondo dello spettacolo anche qui in Italia? L’affetto della gente è fantastico, mi trovo benissimo qui, siete pazzeschi voi italiani! C’è una cosa che avete che in Francia non c’è: siete molto calorosi, e questo lo amo tantissimo! Io ho già fatto un film qui da voi due anni fa e mi piacerebbe continuare nel mondo dello spettacolo, quindi o fiction o cinema… sì, sicuramente qui in Italia!

Grazie per la chiacchierata, un saluto a tutti voi, Brice

COMMENTI