Lory Del Santo condannata: “Sono vittima di un’ingiustizia dopo un processo durato 28 anni!”

Edicola Luglio 1, 2015

Lory Del Santo condannata: “Sono vittima di un’ingiustizia dopo un processo durato 28 anni!”

Spumeggiante in tv e nel suo nuovo ruolo di produttrice, Lory Del Santo è però una donna come tutte le altre nella vita privata, con tutti i grattacapi che vive ognuno di noi. Negli scorsi giorni, in particolare, la vincitrice dell’Isola dei famosi è stata condannata dalla Cassazione a risarcire i suoi vicini di casa 50.000 euro di danni per un’infiltrazione d’acqua. “Sono ancora convinta di essere innocente e di avere ragione” si difende lei. “Sullo stesso piano del mio appartamento di Roma si trovano i cassoni per il rifornimento idrico di tutto il condominio. Sulla carta questo locale è di mia proprietà, ma in realtà non ne ho nemmeno le chiavi perchè è di uso del condominio. Un giorno si è rotto uno dei bidoni e ha causato danni al soffitto del piano di sotto. I vicini hanno chiesto un risarcimento, ma ho pensato fosse assurdo pagare per una cosa che non era di mia responsabilità. L’assicurazione del condominio ha offerto una cifra alla parte lesa, che ha rifiutato perchè l’ha ritenuta insufficiente, così siamo finiti in tribunale. In primo grado sono risultata innocente. Ma la parte lesa si è appellata e nella sentenza, giunta dopo 25 anni, sono risultata colpevole. Intanto un processo che dura così a lungo è al limite dell’assurdo. In più non è un caso di omicidio, per cui possano risultare degli indizi in più per stabilire la colpevolezza di un individuo. Il giudice ha detto che poiché la stanza era di mia proprietà, avrei dovuto provvedere io a dotarla di un sistema di impermeabilizzazione a scopi preventivi. Come potevo provvedere alla manutenzione di un locale a cui non avevo accesso? A quanto pare il giudice non voleva vedere le carte di 28 anni fa e ha pensato che poiché la stanza era di mia proprietà, la colpa era mia. Intanto i tempi per ricorrere all’assicurazione condominiale sono scaduti e io ho dovuto staccare un cospicuo assegno. In Italia per vincere una causa, più che al buon senso dei giudici, bisogna sperare nella fortuna. Il giudice avrà pensato che una donna come me poteva pagare, ma io sono una donna sola che lavora e ho due figli e non guadagno tanto: è stato difficile per me trovare 50.000 euro!“. La giustizia italiana, negli ultimi giorni, ha fatto discutere anche per il caso di Fabrizio Corona: condannato per diversi reati ad oltre 13 anni, l’ex paparazzo è stato però rilasciato. Lory commenta così: “Prima danno pene lunghissime, poi fanno uscire i detenuti dopo un paio d’anni. Io sono contenta per Fabrizio. Ma non ci vorrebbe un po’ di coerenza? Il sistema italiano mi lascia delle perplessità. Alcune sentenze sembrano fatte per dare spettacolo e non in base a cosa sia giusto. Credo sia necessario assicurare ai cittadini la verità, i giudici devono mettere in pratica i valori che rappresentano. Altrimenti il cliente si sente dire “Il giudice non ha il tempo per rileggere le carte, la sentenza dipende dalla fortuna”. Come si può tollerare una cosa del genere?”. 

Fonte: Nuovo

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