‘Amici di Maria De Filippi 15’: l’opinione di Isa sulla terza puntata del serale

Isa Aprile 17, 2016

‘Amici di Maria De Filippi 15’: l’opinione di Isa sulla terza puntata del serale

Posso esordire con un #mammachepalle? Cioè, io non so voi, ma sto trovando questa edizione di una pesantezza esagerata. Insomma, Amici è pur sempre un talent al quale prendono parte ragazzetti di vent’anni o giù di lì, è possibile che su 10 coreografie 9 debbano essere improntate su temi impegnativi? E, ancora peggio, è possibile che su 10 esibizioni canore 9 e mezzo debbano essere pezzi lenti, pesanti, caricati di un pathos che, alle volte, stona proprio con l’aspetto, con l’età e con il bagaglio di esperienze dei ragazzi? Cioè a un certo punto quando tra pezzi di Peter Gabriel, Kate BushLeonard Cohen è stato annunciata la performance sul brano dei Green Day ho pensato ‘Evviva, finalmente un po’ di energia!‘ e invece no, anche lì sono riusciti a prendere una canzone pop rock, vibrante e di impatto e a trasformarla in una mappazza tale che mi aspettavo che da un momento all’altro uscisse fuori un ingobbito Quasimodo e tutto il coro del Notre-Dame de Paris. E che ansia. Sì, ok, vanno bene i temi importanti, i brani impegnativi, le interpretazioni intense, toccanti e tutto quello che vi pare, ma il canto e il ballo sono anche gioia, sorrisi, capacità di arrivare anche alle emozioni positive di chi ti ascolta. E questo vale a maggior ragione se a cantare e ballare sono ragazzini che, per forza di cose, non hanno nemmeno la credibilità giusta per accostarsi a certi brani o a certi temi che richiedono una maturità personale e artistica che si acquisisce solo con l’esperienza.

Insomma, pesantezza devastante, e vi dirò che in più di un momento ho rimpianto di non poter girare su RaiUno a guardare Enrico “Moseca” Papi zompettare allegramente sul palco di Ballando con le Stelle, almeno mi sarei rilassata un attimo, è pur sempre sabato sera, caspita!

Mai come ieri mi è mancata l’edizione dello scorso anno, una edizione in cui la coreografia toccante ed impegnativa la apprezzavi pure nel momento in cui era intervallata da un Uoh oh oh dei Kolors (che, con la STESSA credibilità passavano con disinvoltura da un pezzo allegro ad uno impegnativo coinvolgendo allo stesso modo chi li ascoltava) o da uno scazzo qualunque tra la Bertè e Briga (che, piaccia o meno, ha sempre avuto un suo stile e di certo non ha mai mancato di mostrare personalità). Quest’anno mi sembra tutto molto piatto, tutto molto pomposo, tutto molto lagnoso. Tra i cantanti la personalità mi sembra proprio l’elemento mancante: Elodie Di Patrizi è un mix di talmente tanta roba già sentita che davvero non riesco a raccapezzarmi (a tratti è Emma Marrone, a tratti Noemi, a tratti artiste varie ed eventuali), Chiara Grispo è così tragicamente monocorde che sia che debba cantare My heart will go on sia che debba cantare Il ballo del mattone non fa alcuna differenza, prenderebbe comunque il pianoforte, sussurrerebbe, sospirerebbe e avrebbe la faccia sofferente.

Lele Esposito potrebbe avere delle potenzialità e secondo me le potrebbe mostrare di più se evitassero di coinvolgerlo sempre nelle performance-mappazze di cui sopra e lasciassero spazio al suo lato più frizzante, Sergio Sylvestre ha una bellissima voce, una presenza fisica particolare e potrebbe benissimo sfondare, ma NON in Italia dove se ti va di culo e riesci a scansarti il pezzo della Camba ti devi comunque purgare quello di #KekkoDeiModà… ce lo vedete lui con la sua stazze e la sua voce calda star lì a urlarci di guardare le nuvole su tappeti di fragole? No, no, ritorna negli States, Sergiuccio, ascolta a zia.

Gli unici con delle possibilità reali nel mercato discografico attuale, secondo me, potrebbero essere i La Rua, che magari non sono la tipologia di band che ti riempie i palazzetti ma hanno comunque un LORO stile, hanno una LORO personalità artistica, sanno chi sono, cosa vogliono e cosa non vogliono diventare e, fuori di lì, con il giusto supporto potrebbero benissimo crearsi un loro seguito di estimatori fedeli negli anni. Un discorso simile si potrebbe fare anche per Cristiano Cosa, a mio avviso ingiustamente eliminato nella puntata di ieri.

Io non so che conti si facciano i coach e i professori del Blu ma davvero, per me, è totalmente inspiegabile la scelta di salvare Chiara ai danni di Cristiano. Posto che per me nessuno dei due è il futuro messia della musica e posto che se dovessi puntare un euro sul loro successo futuro quell’euro preferirei spenderlo per un cornetto alla nutella, io credo che anche proprio ai fini della gara sarebbe stato molto più interessante tenere Cristiano che, piaccia o meno, è almeno qualcosa di diverso dal solito, dal sentito e risentito. Con Cristiano si poteva “giocare” di più, si potevano far venire fuori i vari lati della sua personalità artistica, si poteva sperimentare e magari davvero lo si poteva far emergere… ecco, se c’è una cosa che proprio rimprovero ai coach (tutti e quattro) quest’anno è quella di non essere per niente originali, di non rischiare, di non prendere questi giovani con ancora mille potenzialità inesplorate e “ribaltarli” completamente facendoli giocare con la musica, facendoli mettere alla prova con stili e performance diverse. Il piattume. E in questa scia di piattume il “controverso” Cristiano è un azzardo e viene salutato per affidarsi alla più rassicurante Chiara che sai benissimo che qualunque cosa le assegnerai te la canterà in quel modo e via senza problemi. P-i-a-t-t-u-m-e.

Per fortuna che a riportarci in vita ci sono i ballerini che, sinceramente, mi piacciono proprio tutti. Ovvio che Ale Gaudino e Alessio La Padula siano nettamente ad un livello superiore (lo ribadisco, per me sono entrambi già al livello dei professionisti) però devo dire che a me non dispiacciono nemmeno Michele Lanzeroti e Gabriele Esposito… a quest’ultimo, poi, sono stati criticati i balletti hot delle scorse puntate ma, sinceramente, vivadio che in mezzo a sto susseguirsi di lagne ci sia anche qualche momento allegro, leggero, spensierato e, perché no, anche un po’ trashoso. Anzi tò, ve lo ripropongo pure perché lagnosa la puntata, lagnosa è anche la mia opinione. Ripigliamoci un attimo 😀

Ultime riflessioni finali:

Virginia Raffaele è bravissima sempre ma credo che quella di Carla Fracci sia in assoluto l’imitazione che preferisco. Io ieri su ‘gioca Giuffrè‘ ho rischiato di soffocare!!!! “Eleganzia, eleganzia!

– Quanto è gnocco Luca Argentero

– Tante polemiche sul fatto che le coach dei Bianchi spengano sempre la Oxa e i coach dei Blu spengano sempre la Bertè e nessuno che si sofferma sul vero dramma: nessuno spegne la Ferilli!

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