Karine Leclere a IsaeChia.it: ‘Perchè non ci sono più a Uomini e Donne? Si vede che non facevo abbastanza spettacolo! Ma può darsi che ci sia anche lo zampino di Anahi..’
Chia Ottobre 21, 2013
E’ stata una delle dame più amate del Trono over di Uomini e Donne, apprezzata sia per la sua schiettezza che per la sua eleganza nelle sfilate, ma dall’ultima registrazione non rientra più tra i partecipanti del programma.
Karine Leclere racconta oggi in esclusiva per IsaeChia.it cosa c’è dietro a questo suo improvviso allontanamento, senza risparmiare qualche frecciatina a chi ha esagerato nei suoi confronti..
Ti abbiamo conosciuta durante la scorsa edizione del Trono over di Uomini e Donne, durante la quale l’unico che aveva catturato la tua attenzione era stato Giuseppe Caridi. Aveva persino conosciuto tuo figlio, un passo molto significativo per te, ma poi le cose tra voi si sono presto incrinate.. Da un po’ di anni guardavo saltuariamente il programma. Ho cominciato a vedere quella con i ragazzi giovani e ogni volta pensavo: “Ma perché soltanto i ragazzi giovani, ‘fighi’ e muscolosi e le ragazze ventenni con belle gambe hanno la possibilità di partecipare alla trasmissione con lo scopo di trovare l’anima gemella? Proprio loro che nella vita hanno maggiori possibilità di noi più ‘anziani’?”. In effetti non dico per tutti, ma in molti casi non hanno né figli né ex mariti ingombranti da gestire, né numerose ‘coltellate al cuore’ accumulate in tanti anni, quindi hanno più tempo libero per uscire e maggiore predisposizione mentale per incontrare la persona giusta. In seguito è stata data la possibilità anche alle persone più mature di partecipare a Uomini e Donne. Quando sono rimasta senza lavoro ho cominciato a seguire la trasmissione in modo più assiduo. Un giorno, scherzando, dissi a mio figlio: “Dai Kiko,vado anche io a Uomini e Donne!”, lui mi rispose: “Certo,vai mamma!”. La sua reazione mi sorprese: se mi avesse detto di no non ci sarei mai andata. Fu lui stesso a comporre il numero e mentre mi allungava il telefono nella mano, gli chiesi: “Ma dai Nico, cosa ci vado a fare lì?”. La risposta fu chiara: “Mamma, ti vai a divertire!”. La parola divertirsi mi risuonò in testa.. ma perché no? Era un bel po’ di tempo che non mi divertivo, da quando avevo perso il lavoro passavo le mie giornate a deprimermi.. inoltre mi ero lasciata con il padre di mio figlio quando lui aveva solo un anno e mezzo e la solitudine mi pesava tantissimo. Mi sono sempre sentita un pesce fuor d’acqua ovunque e non sono mai stata molto fortunata con gli uomini. Non sono né superiore né inferiore a chiunque, ma faccio fatica a trovare una persona con cui essere sulla stessa lunghezza d’onda, ed ho pensato che prima o poi l’uomo giusto mi avrebbe vista in trasmissione e avrebbe chiamato con l’intenzione di conoscermi. Quindi, dopo il casting e la telefonata di conferma comincio il mio percorso nel programma. Non sapevo neanche se sarei stata capace di spiccicare una parola davanti alle telecamere, invece sin dalla prima volta fui coinvolta in un argomento che riguardava la moda, e le parole mi uscirono di bocca molto naturalmente: in quel caso si trattava della sfilata di Barbara De Santi per la serata romantica, e non avrei mai potuto fare finta che la sua scelta mi piacesse. Mi sentii in poco tempo a mio agio, ed ero conscia che la trasmissione rappresentasse una realtà parallela in cui -pur rimanendo te stessa- si potessero dimenticare per un po’ di ore i problemi quotidiani. Non mi aspettavo però che la trasmissione avrebbe avuto su di me un effetto cosi positivo e terapeutico: un paio di giorno a settimana mi dovevo vestire, truccare relazionarmi con delle persone nuove e la cosa mi piaceva moltissimo. Però non c’era ancora nessuno uomo che mi interessavano particolarmente lì dentro: di solito, anche se come tutti guardo il lato estetico, sono molto attratta dell’intelletto di una persona, il bisogno di dialogare e di confrontarmi per me è vitale e mi piace potere affrontare molteplici argomenti anche con persone completamente diverse da me. Anche se il mio tipo di uomo ideale è un bello e dannato alla Johnny Depp, di sicuro non mi aspettavo di trovarlo in trasmissione (ride, ndr)! Inoltre fantasticare sul mio tipo di uomo ideale è una cosa, ma gli uomini di cui mi sono innamorata nella mia vita erano ben lontano dall’assomigliare a Depp! In quel frangente l’unico uomo con cui mi sembrava di poter avere un dialogo interessante era Antonio Jorio, con cui mi sentii telefonicamente per circa un mese. Tutto si può dire e si è detto su di lui, ma personalmente non posso in nessun caso lamentarmi del suo comportamento, mi accorsi solo ben presto che non avevamo molto di cui parlare e che non c’era attrazione né da parte sua né dalla mia. Poi arrivò Giuseppe Caridi a presentarsi appositamente per Barbara, e non fu di sicuro un colpo di fulmine, visto che quel giorno non lo notai neanche. Per le successive 2 o 3 puntate la redazione lasciò Giuseppe dietro le quinte in attesa di chiarire in pubblico il suo percorso con Barbara, che venni a sapere dopo si era concluso ancor prima di cominciare. Non si sa per quale ragione la redazione decise poi di farlo entrare come partecipante, e neanche quel giorno fu un colpo di fulmine visto che è stata un’altra partecipante femminile a farmelo notare: “Però se lo guardi bene quel Giuseppe non è cosi male”, mi disse. Lo guardai meglio e conclusi che in effetti male non era. Quel giorno ballai con lui e chiesi alla redazione di dargli il mio numero di telefono per poterlo conoscere meglio. L’impatto fisico durante il ballo era stato piuttosto tiepido, ma mi piacevano il suo gusto nel vestire e la sua eleganza, i suoi capelli brizzolati e i suoi occhi.. Giuseppe accettò il mio numero e cominciò a chiamarmi: ogni sera stavamo per diverse ore al telefono, non c’erano mai momenti di silenzio, disagi,non mancavano mai gli argomenti né le risate. Il primo mese ci siamo visti solo in situazioni collegate alla trasmissione (uscivamo a cena ogni volta che eravamo a Roma per registrare) e sembrava che ci fosse un crescente interesse da entrambe le parti e anche una certa attrazione fisica visto che ci siamo baciati diverse volte. Poi decidemmo di incontrarci a casa mia un sabato in cui c’era anche mio figlio. Naturalmente mi accertai prima che questa situazione non avrebbe creato imbarazzo né a mio figlio, né a Giuseppe. Lui era perfettamente al corrente del fatto che in 12 anni avevo fatto conoscere solo due uomini a mio figlio ed era facile dedurre che se avevo preso questa decisione voleva dire che la nostra storia stava diventando importante e che le mie intenzioni nei suoi confronti erano serie. Due giorni dopo, e cioè alla vigilia della registrazione, Giuseppe mi telefonò per dirmi che il mio eccessivo entusiasmo lo stava spaventando e che quindi era meglio interrompere la nostra conoscenza. In seguito a questa sua decisione ci fu uno scontro in trasmissione. Lo richiamai telefonicamente e con mia grande sorpresa Giuseppe decise che era giusto darci una ‘seconda possibilità’. Da quel momento, per un breve frangente, il suo atteggiamento cambiò: quando ci vedevamo il nostro rapporto assomigliava ad una vera relazione anche se sentivo di non piacergli abbastanza. Inoltre lui continuava a sentirsi telefonicamente con Barbara, e capivo che -nonostante mi avesse detto che caratterialmente lei non gli piaceva- lui mostrava ancora interesse nei suoi confronti. Ci frequentammo per un altro mese riuscendo a vederci solo per due week-end, nonostante le mie numerose richieste di incontrarci durante la settimana, e sempre più mi rendevo conto della scarsa voglia che aveva di approfondire il nostro rapporto. Giuseppe continuava a dire che ero più coinvolta di lui, che dovevo lasciargli tempo per capire se voleva cominciare una relazione con me, che era molto impegnato per con il lavoro.. insomma, la seconda chance fu molto breve e dopo un mese decidemmo di concludere il nostro rapporto perché non riuscivamo a trovare nessun punto d’incontro. Dopo la nostra rottura, Giuseppe e Barbara sono diventati grandi amici. Dopo un’ulteriore richiesta di riconciliazione da parte mia il rapporto con Giuseppe si è chiuso definitivamente in quanto lui ha costruito un muro tra di noi rifiutandosi sia di rispondere alle mie telefonate che ai miei messaggi. Faccio molto fatica ad affrontare l’abbandono e per me il dialogo è una cosa indispensabile, quindi ho fatto molto fatica ad accettare la sua decisione e mi sono sentita presa in giro dalla sua radicale presa di posizione nei confronti di Barbara. Mi rimarrà sempre il dubbio che la sua scelta di conoscermi non fosse altro che un pretesto per avere ancora la possibilità di corteggiare lei.
Oltre alla conoscenza con Giuseppe, da stilista quale sei ad appassionarti erano le sfilate. Ti sei mostrata creativa, originale e mai banale, anche se le tue scelte vintage erano spesso criticate come del resto i tuoi tatuaggi, colpevoli di averti procurato parecchi voti bassi soprattutto dai cavalieri più anziani.. All’età di 5 anni decisi che ‘da grande’ avrei fatto la stilista. All’epoca -non conoscendo il termine corretto- dicevo che avrei fatto la designatrice di moda. I miei genitori provenivano entrambi da una famiglia molto modesta e insegnavano in un piccolo villaggio della Normandia; nonostante il mondo della modo fosse a loro del tutto sconosciuto, dopo le superiori non esitarono a mandarmi a studiare a Parigi. Senza il loro appoggio e la loro fiducia non ce l’avrei mai fatta e non li ringrazierò mai abbastanza. Dopo una breve gavetta a Parigi, cercando lavoro in una fiera nel settore dell’abbigliamento lo trovai in una nota azienda di jeanseria italiana. Dopo pochi giorni mi chiamarono e da Parigi mi ritrovai catapultata in un piccolo villaggio del veneto senza essere in grado né di capire né di parlare una parola d’italiano. Ancora non avevo compiuto 20 anni e all’inizio l’inserimento fu piuttosto difficile. La mia passione per il vintage e anche per i tatuaggi è nata proprio durante i miei 3 anni passati a Parigi, ma è andata sempre crescendo. La mia passione per i vestiti vintage è compulsiva: in qualsiasi città vada, qualsiasi paese stia visitando la prima cosa che mi procuro è la lista dei negozi vintage e dei mercatini. Anche se sono nel bel mezzo di un dialogo, anche molto interessante, se vedo una negozio di vintage non ce n’è più per nessuno (ride, ndr)! Essendo di indole piuttosto timida e non amando farmi notare (anche se questo può sembrare contraddittorio con la scelta di tatuarsi) l’idea di sfilare mi preoccupava molto, ma alla fine il coinvolgimento per una cosa che riguardava la mia passione vinse sulla timidezza. Ad ogni sfilata ci mettevo il cuore ed era un grande impegno sia fisico che emotivo.. Svuotavo ogni volta tutti i miei armadi (e sono tanti!) per trovare l’outfit migliore; rimanevo in piedi fino a tardi per fare le prove e mi relazionavo con una mia amica e collega per conoscere il suo parere. Se non avevo i vestiti corrispondenti al tema prendevo la macchina e mi facevo 450 km per andare da un mio caro amico che ha numerosi negozi vintage. Insomma, ci mettevo tutta me stessa: un impegno folle! Voglio specificare che nessuno mi obbligava a fare questi salti mortali, ma mi piaceva moltissimo! La parte della preparazione era sempre quella più importante e soddisfacente, non facevo le sfilate per vincere a tutti i costi, né ho mai polemizzato a lungo per voti bassi. A volte ho provato anche ad essere divertente e a non prendermi troppo sul serio, ma evidentemente l’umorismo non era di casa! Avrei potuto modificare il mio abbigliamento e il mio stile per entrare nelle grazie della giuria, ma la mia soddisfazione più grande non era quella di ottenere voti alti ma quella di avere vinto la timidezza e di sfilare davanti a milioni di persone: ho acquisito una fiducia in me stessa tale da sfilare per scherzo con mini gonna e calze a rete quando nella vita sto ben attenta a coprire le ginocchia! Le persone hanno cominciato a fermarmi per strada e a farmi complimenti per le mie mise e la mia grazia nello sfilare, e questo è stato sorprendentemente piacevole e lusinghiero: non me lo sarei mai aspettato! Io che -dall’alto dei miei 163 cm- non mi sono mai piaciuta fisicamente, ricevevo elogi per il modo in cui sfilavo! Tante persone su Facebook hanno cominciato a chiedermi consigli sul vestire e a complimentarsi per il mio look definendomi come un’icona di stile, una donna di grande classe ed eleganza. Tantissime ragazze giovani mi dicevano che ero diventata il loro esempio di stile: questo sì che ti dà sicurezza in te stessa e ti rende felice! Il punto dolente sono state le continue critiche sui tatuaggi, perché erano diventate pesanti e ripetitive e quindi noiose. Inoltre avevo sempre vissuto in un ambiente lavorativo in cui non si è giudicate o criticate per i tatuaggi. Certo, lo sguardo delle persone fuori dal mio ambito lavorativo non comprendeva le mie scelte, ma il loro disaccordo non è mai stato un grosso problema. Ho fatto questa scelta con la consapevolezza che sarei stata criticata e non ho mai cercato l’approvazione delle persone in questo ambito.. Ho fatto il mio primo tattoo all’età di 16 anni e sono sempre più convinta della voglia di farne altri. Questo mi fa sentire più bella e più forte, e a chi mi dice: “Vedremo quando invecchierai e la pelle comincerà ad essere cadente” io rispondo: “Preferisco una pelle cadente ma colorata e disegnata che non!”
Non avendo trovato un compagno durante l’estate, ti abbiamo rivista anche nella nuova edizione del programma, dove hai iniziato a frequentare il bolognese Massimiliano. Tra di voi c’è stato anche un bacio, e sembrava esserci molto feeling tra voi. Cosa non ha funzionato? Durante le vacanze estive ho conosciuto una persona, ma è stata una storia molto breve e deludente. Il colmo è che dopo essere sparito per più di due mesi quella persona si è rifatta viva nel momento in cui ha visto che ero tornata in trasmissione e si è proposto di venire a corteggiarmi: la faccia tosta di certi personaggi non ha limiti! Come ogni anno ho passato il resto delle vacanze con il mio figlio dai miei genitori in Provenza, lontana da tutto e da tutti. Lì, certamente, le probabilità di incontrare un compagno erano molto difficili. Quando la redazione mi ha proposto di partecipare di nuovo alla trasmissione ho accettato, sperando in un’altra opportunità di conoscere l’uomo giusto. Dalla prima puntata mi ha colpito Massimiliano. I suoi modi di porsi, la sua fisicità e la sua voce mi davano la sensazione di un uomo che ti fa sentire protetta. L’ho voluto conoscere per capire cosa si nascondeva dietro quel suo atteggiamento così ‘sicuro di sé’. Avevo la sensazione che dietro questa corazza e i suoi modi così teatrali e un po’ esagerati si nascondesse una persona sensibile. Ne ebbi subito la conferma dopo le nostre lunghe telefonate, e subito s’instaurò un grande feeling tra di noi. Lui decise di invitarmi a cena, precisamente nel momento in cui sfilai per ‘la prima notte di nozze’. La nostra serata fu molto bella ed ebbi la conferma che dietro questo ‘omone’ si nascondesse una persona molto sensibile, e quando mi baciò ricambiai con naturalezza. Purtroppo però mi accorsi molto presto che lui era anche un uomo pieno di insicurezze. Personalmente ho bisogno d’un compagno che mi faccia sentire serena, ma purtroppo con Massimiliano quando ci siamo trovati ad affrontare situazioni pesanti legate a problemi suoi personali è riuscito soltanto a fare uscire il peggio di me stessa e io il peggio di lui. Il tono usato da entrambi nelle nostre telefonate è diventato presto scontroso e spiacevole, per questo abbiamo deciso per la pace di tutti e due di chiudere il rapporto prima ancora di approfondirlo e di farsi del male a vicenda.
Nei giorni scorsi su Facebook hai annunciato a sorpresa di essere stata fatta fuori dal programma, nonostante fossi seriamente intenzionata a trovare la persona giusta per te. Te lo aspettavi? Avevo notato che da un po’ di settimane mi si dava meno la parola in trasmissione. Ne avevo parlato con la redazione, la quale aveva replicato di continuare a chiederla come prima e di non preoccuparmi. Nonostante mi fosse stato detto di non risparmiare commenti durante le sfilate, dal momento che di moda me ne intendevo, mi sono accorta che sempre più raramente mi veniva concessa la possibilità di esprimermi. Poi è successo quella faccenda poco piacevole di Massimiliano, riguardante la presunta denuncia per stalking pubblicata su Facebook. La nostra storia era già finita (ancor prima di iniziare!), ma capii che questa scomoda situazione avrebbe avuto delle inevitabili ripercussioni: sapevo che c’era il rischio che lasciassero tutti e due a casa onde evitare di dovere affrontare tale problema in una trasmissione comunque ‘leggera’. La settimana successiva invitarono me, ma non Massimiliano. La trovai una decisione corretta, visto che personalmente non c’entravo niente con questa faccenda, ma non escludo che essa abbia potuto comunque influire sulla loro decisione di lasciare poi a casa anche me. La settimana scorsa la redazione mi chiamò tre volte per comunicarmi il giorno in cui avrei dovuto recarmi a Roma per la registrazione, l’ultima data da loro fissata era quella di giovedì. Aspettavo la conferma per il biglietto del treno e invece il martedì mi chiamarono per dirmi che si registrava il giorno dopo, mercoledì 16 ottobre, ma che io per questa puntata non ero invitata. La ragazza della redazione mi spiegò che tale scelta non era definitiva e che poteva essere che un giorno mi avrebbero richiamata, cosa a cui non diedi minimamente credito. Voglio precisare che per quello che mi riguarda avevo un buon rapporto con le persone della redazione ed a maggiore ragione sono rimasta sorpresa della decisione: da mesi mi ero confidata con loro sulle mie faccende amorose e private, e questo capita con naturalezza solo con persone a cui ti sei minimamente affezionata e di cui hai fiducia. Per me la redazione era diventata come una famiglia, ed essere lasciata a casa senza una spiegazione è stato piuttosto deludente. Ho sempre detto che loro svolgono molto bene il loro lavoro e non sarebbe corretto criticarli solo perché io sono fuori dal programma: comprendo bene il fatto che per svolgere serenamente il loro lavoro debbano rimanere neutri e distaccati. Questo però non cancella la fiducia che ho riposto in loro per diversi mesi e da questo tipo di rapporto ci si aspetterebbe in cambio una certa schiettezza nelle parole. Non credo che sia pretendere troppo sapere le reali motivazioni che li hanno spinti a decidere di lasciarmi a casa. Il giorno successivo mi ha richiamato un’altra persona della redazione dicendomi che gli era stato comunicato che desideravo parlare con loro: son rimasta sorpresa visto che non avevo espresso tale desiderio ma ho parlato un po’con lei. Mi spiegò a grande linee che tali decisioni (quella di lasciarmi a casa) derivano da una serie di ragionamenti di cui solo loro sono al corrente, alludendo anche lei al fatto che in questo periodo nessuno era interessato a me. A questo punto chiesi perché nonostante ci fossero persone che chiamavano dall’esterno per conoscermi non mi fosse stato presentato nessuno. La risposta fu che dovevano presentarmi persone con cui ci potesse essere un minimo di possibilità e che ovviamente scartavano signori di 80 anni. Rimasi a bocca aperta: vi sembro il tipo di donna per cui chiamano signori di 80 anni? La redazione mi ribadì che la scelta non era definitiva: già era successo di persone richiamate in trasmissione. Personalmente mi ricordavo solo di Remo Proietti, rientrato dopo avere avuto problemi di salute, ed Elga Profili rientrata dopo impegni di lavoro. Comunque, visto che la loro scelta era stata quella di allontanarmi, non avevo intenzione di insistere: so benissimo che le loro decisioni sono irremovibili. La conversazione si è conclusa comunque cordialmente, ma della loro spiegazione non sono tutt’ora per niente convinta. Penso comunque che probabilmente, a parte qualche oscura ragione, non facevo abbastanza spettacolo. Mi sono sempre spiegata in modo sintetico e schietto, senza dilungarmi in inutili discorsi per monopolizzare l’interesse sulla mia persona. Non ho mai fatto polemiche su quello che gli altri dicevano su di me dietro le quinte, ho sempre evitato di intromettermi pesantemente nelle storie degli altri, non ho mai fatto nulla per rovinare i bei momenti vissuti dagli altri partecipanti, non ho postato continuamente le mie fotografie su Facebook e neanche lunghi video.. in due parole non ho fatto nulla per diventare un personaggio da gossip..
Che con in tuo allontanamento c’entri anche Anahi Ricca, la stylist del programma? L’anno scorso eri la sua preferita, e anche se non ti rivolgevi a lei ti ha sempre fatto grandi complimenti, mentre quest’anno inspiegabilmente ha iniziato a criticarti e a trovare ‘vecchio’ il tuo stile, ironizzando negli rwm pre sfilata anche sulla tua vita sentimentale e sul tuo stato lavorativo. Tu le hai risposto a tono, e guarda caso ora sei fuori dalla trasmissione: non è strano? Anche Gianni Sperti nell’ultima puntata ha lasciato intendere che tu avessi iniziato una sfida con Anahi, e non fossi più obiettiva nei giudizi.. La redazione mi ha spiegato che non hanno tenuto conto in nessun modo dei commenti del sig. Gianni Sperti, e che i suoi interventi vengono valutati più o meno come quelli di qualsiasi partecipante. Questo non cancella il fatto che l’aggressività del suo intervento durante la trasmissione sia stata, nei modi e nei contenuti, assolutamente fuori luogo e che mi abbia messo ingiustamente e volontariamente in cattiva luce. Anche se non è sempre facile, ho sempre provato a votare senza farmi influenzare delle simpatie, cosa che fanno in pochi. Naturalmente , se devo criticare un outfit le mie conoscenze in materia di abbigliamento e il mio gusto vengono a galla. Se il signor Gianni dovesse valutare un ballerino non si esprimerebbe come un muratore o un medico, e nessuno gli direbbe che è patetico come si è permesso di dire a me. Per quanto riguarda Anahi Ricca, mi spiego il suo cambiamento di atteggiamento nei miei confronti in due modi: l’anno scorso diverse persone hanno sollevato il fatto che ero diventata la sua ‘cocca’. Sui social c’erano anche commenti che sostenevano che lei mi appoggiasse per spingere la mia carriera etc.. Penso che lei abbia cominciato ad attaccarmi per dare più credibilità alla trasmissione e per evitare che la situazione sembrasse pilotata. Non ho modificato il mio modo di vestire dalla scorsa edizione, quindi penso che lei sia passata da commenti sinceri a commenti volutamente offensivi per dare più pepe alla trasmissione. La seconda ragione potrebbe essere il fatto che non ho nascosto i grandi limiti che secondo me lei ha quando si tratta di scegliere un look un po’ più modaiolo o estroso: Anahi si sofferma al suo stile e basta vederla per accorgersi che è decisamente ‘molto triste’. Pur avendo la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di abiti, gli outfit da lei scelti per i concorrenti nelle sfilate non sono mai stati eccezionali. Spesso addirittura le sue scelte non miglioravano affatto l’aspetto dei concorrenti, anzi. L’unica volta in cui ho chiesto il suo ‘aiuto’ per la sfilata ‘red carpet’,aveva intenzione di farmi indossare una specie di gonna pantalone lunghezza sotto ginocchio con una gamba di tulle e una gamba in damascato: una cosa assolutamente inguardabile! Mi sarei rifiutata di sfilare conciata in questo modo, quindi ho potuto scegliere tra altri due vestiti. Ho optato per il vestito di raso con cresta tipo dinosauro che comunque non rispettava minimamente né il mio stile né la mia personalità. Inoltre il lavoro da stylist dovrebbe limitarsi a giudicare la scelta dei vestiti, il portamento e la pettinatura. Lei invece si è permessa in diverse occasioni di fare commenti offensivi e fuori luogo accompagnati da grasse risate del suo tristissimo team, modellato a sua immagine. Quando ho sollevato il problema del vestito di Rossella Bova che era indubbiamente una brutta copia di quello scelto da Elga, la signora Anahi si è permessa di dire che il mio commento non aveva nessun valore, in quanto, da quello che lei sapeva, non stavo facendo la stilista da nessuna parte. L’ho trovato un commento discriminante e irrispettoso: questo vorrebbe dire che chi si è sfortunatamente ritrovato senza lavoro non ha diritto di esprimere i suoi giudizi in quanto non è in grado di svolgere il suo lavoro? In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo vogliamo chiedere cosa pensano i disoccupati del suo commento? La volta in cui ho scelto senza malizia di sfidare la signora Maria mi ha dato della perfida e ha influenzato la giuria dicendo che volevo vincere facile. Ma da quando mai sfidare la prima in classifica significa volere vincere facile? E se sfidare una signora anziana è scorretto non ha senso nemmeno farle sfilare insieme alle signore piu giovane! Non saranno loro perfidi a commentare in cinque contro una che non ha in quel momento diritto di replica? In quell’occasione la sarta dello staff di Anahi, di cui non ricordo neanche il nome, si è permessa di dire: “Se le piace tanto Parigi, perché non ci torna?”. Abito in Italia da 25 anni, è il mio paese d’adozione e lo reputo la mia seconda patria. Sentirsi dire di tornare a casa in un contesto che dovrebbe rimanere di puro divertimento è indubbiamente di cattivo gusto. L’ironia e il sarcasmo ci sta, le battute acide pure, ma senza oltrepassare certi limiti! E’ stato anche sottinteso che a Parigi facessi la prostituta, istigando anche la signora Maria a commentare in questo senso: “Chissà quante passeggiate ha fatto da sola in questo quartiere, e chissà quanti appuntamenti ha avuto..”, il tutto accompagnato delle solite grasse risate di tutto il team. Ma stiamo scherzando??? A parte il fatto che prima di parlare e di confondere Montmartre con Pigalle e fare la figura da ignorante è meglio informarsi su internet. Il giorno dopo la signora Maria, di 79 anni, si scusò con me e si mise a piangere nelle mie braccia: ecco a quali situazioni portano la cattiveria e la perfidia.. e non di certo la mia! Comunque sia, nessuno mi toglierà mai della testa che l’atteggiamento della signora Anahi abbia influito sulla decisione della redazione di lasciarmi a casa. Vorrei aggiungere che il mio scopo era di trovare un compagno, quindi questi continui attacchi erano diventati difficili da sopportare e si stava perdendo completamente di vista della l’essenza trasmissione e cioè trovare l’anima gemella.
Tu sei fuori, e gente come Antonio Jorio, Giuliano Giuliani e Gemma Galgani sono ancora lì, praticamente dall’inizio del Trono over, ormai tre anni fa. Che ne pensi? Premetto che posso parlare in modo sicuro solo di me stessa, non essendo né nella testa né nel cuore degli altri. Penso che nel bene o nel male la gente parla di loro e fare audience è lo scopo della trasmissione. Che in cambio dell’audience loro abbiano qualche trattamento di favore, questo non lo so. Però sono convinta che la trasmissione procura a quelli che ci sono da molti anni una certa dipendenza, per cui è difficile decidere di uscirne. Si diventa vittime della smania di protagonismo e si è presi dalla paura di tornare ad essere invisibili, e diventa difficile prendere decisioni con il cuore. Penso che Gemma Galgani sia un inguaribile romantica e che sia veramente in cerca del principe azzurro, ma che il suo enorme bisogno di amare ed essere amata la rendano vulnerabile e a volta cieca. Giuliano Giuliani è un uomo indecifrabile: dopo tutti questi mesi ancora non ho capito chi sia realmente. Antonio è probabilmente troppo esigente e succube della sua posizione in trasmissione; dubito che troverà in quel contesto una compagna. Bruna Fierro è una grande donna che farà molta fatica a trovare un uomo che ha la sua grinta, la sua intelligenza e la sua cultura. Barbara non è la donna innocente e indifesa che vuole farci credere e a furia di soffermarsi su discorsi inutili non si accorge neanche che in questo periodo ha davanti un ragazzo serio, Franco Garna, a cui lei piace molto. E’ una donna immatura che batte i piedi per terra per ottenere le cose, stando sempre bene attenta però che in quel momento le telecamere siano puntate su di lei. Rossella Bova è una brava donna, senza cattiveria e solo un po’ confusa su quale tipo di uomo gli piaccia. In realtà ho creato un vero legame di amicizia solo con due dame: Paola Facchinetti e Ginevra Baldassarri, donne vere, leali, intelligenti e raffinate.
Tra le coppie nate nel programma, qual è la tua preferita? La coppia di Paola e Leoluca Campagna è in assoluto quella che mi è piaciuta di più anche perché l’ho vissuta sin dall’inizio. Paola è entrata in trasmissione lo stesso giorno mio e si è subito creata una bella complicità. Potrebbe apparire come una donna fragile ma ho potuto constatare che in realtà è molto forte e profonda, con un carattere complesso. E’ una donna sopra le righe, e Leoluca adora tutte quelle sue particolarità che potrebbero spaventare un uomo. Vorrei anch’io incontrare qualcuno capace di amarmi così per quello che sono! Invece non ho mai creduto nella coppia Marialuisa Attasio – Angelo Neccia, di cui lei non era per niente attratta, né in quella di Rossella e Renato: mi dava la sensazione che se Rossella ha un esperienza di vita e delle esigenze di mamma, lui invece aveva ancora tutto un percorso da fare per essere pronto a formare una famiglia. Non parliamo poi della coppia di Barbara e Guido Soldati! Avevo subito capito che il loro rapporto sarebbe durato poco, in quanto Guido non è interessato a donne della sua età e che lei ne avrebbe fatto le spese. Non credo neppure nella coppia di Elga Profili e Samuel Baiocchi: temo che Elga voglia soltanto dimostrare che anche lei ha un lato ‘dolce’, incuriosendo così il pubblico e i partecipanti che ne parleranno per diversi mesi.. ma sarà il tempo a fare da giudice!
Potessi tornare indietro, parteciperesti ancora a Uomini e Donne oppure no? Tirando le somme, non mi pento assolutamente di avere partecipato alla trasmissione: è stata un esperienza che fino a pochi mesi fa non avrei mai immaginato di vivere. Mi sono fatto delle grandi risate, mi sono messa in discussione, ho dimenticato per un po’ i miei numerosi problemi della vita di tutti i giorni e ho acquisito una forza in me stessa e un’autostima che avevo perso da tanto. Devo dire che grazie alla trasmissione ho avuto l’opportunità di conoscere tante valide persone anche su Facebook: i loro complimenti e il loro sostegno continuano a darmi forza ed energia positiva. Certo, sono dispiaciuta del fatto che non mi sia stato dato più tempo per incontrare un compagno, ma non perderò certamente la speranza di trovarlo fuori dallo studio!
Cosa sogni per il tuo futuro? Voglio dedicare la mia vita a crescere mio figlio dignitosamente, ma questo implica avere un lavoro e trovarlo sarà adesso il mio principale impegno. Ho un’esperienza pluriventennale come fashion designer nel settore donna e denim. Ho lavorato in varie aziende anche molto importanti in cui seguivo le collezioni in toto, dalla scelta dei temi all’uscita della collezione. Purtroppo da quasi quattro anni sono rimasta senza lavoro, ma vorrei tanto tornare a dedicarmi a quello che ho sempre fatto bene e che oltre ad essere un mestiere è anche una mia grande passione. Ho sempre lavorato per aziende di jeanserie o comunque di pret a porter, ma adesso mi piacerebbe entrare a fare parte di un azienda di pret a porter di lusso. Mi piacerebbe anche potere entrare nel mondo del cinema, non di certo come attrice ma come costumista. Però, giusto per scherzare, potrei anche ascoltare il consiglio di Gianni e fare una trasmissione tipo “prima e dopo”, in cui mi occuperei del rilooking delle persone con l’appoggio anche di professionisti competenti che danno consigli sugli esercizi fisici da fare per mantenersi in forma, consigli per il benessere e metodi per acquisire autostima. Una trasmissione di classe però! Per quello che riguarda il rilooking indovinate chi vorrei avere come prima partecipante (ride di gusto, ndr)?! Continuerò anche a cercare il mio uomo ideale: non siamo fatti per vivere da single, ed ho un concetto all’antica di famiglia. Questo ipotetico compagno deve essere un uomo paziente, sempre pronto al dialogo, con un spiccato senso dell’umorismo, sicuro di sé ma non presuntuoso, colto ma non noioso. Dovrebbe amare i miei difetti e le mie stranezze senza provare a modificarmi ed apprezzare quello che fa di me una donna diversa e vedere le mie diversità come pregi. Vorrei un uomo con cui mi senta protetta e serena e di cui mi possa fidare ciecamente. Deve amare mio figlio come ama me e ovviamente amare i miei amici pelosi (gatti e cani) che fanno parte della mia vita. In cambio sarò sua per il resto della vita e lo amerò con tutta l’anima. Chiedo tanto ma posso dare moltissimo .C’è un uomo a questo mondo che corrisponda a questo profilo? Mah..
Baci e abbracci a Isa e Chia e a tutti voi! Karine Leclere
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