‘Grande Fratello 13’: l’opinione di Isa sull’undicesima puntata
Isa Maggio 13, 2014
Parliamoci chiaro: in 14 anni (contando la pausa dello scorso anno) di edizioni del Grande Fratello bruttarelle ce n’erano state, con la dodicesima edizione si pensava di essere arrivati al punto di non ritorno, al top della tristezza, all’apice del trash (ancora oggi ogni tanto nella notte mi sveglio sudata dopo aver sognato i confronti verbali tra Ilenia Pastorelli e Gaia Bruschini ) ma, cavolo, questa tredicesima edizione batte ogni record di oVVoVe della storia. E non solo della storia del GF ma direi proprio dei reality in generale. Tipo che a un certo punto ho iniziato a sentire la mancanza della virilità di Leopoldo Mastelloni a La Fattoria o delle scorregge di Iva Zanicchi a MusicFarm.
Un’edizione pessima in tutto, dalla scelta del cast all’impostazione delle puntate del lunedì. Un’edizione in cui la cosa più inaspettata è Simona Ventura con il suo PI-TTA-ROSSO durante i break pubblicitari. Ormai l’esito delle nomination è così scontato che quando Alessia Marcuzzi fa passare quella mezz’oretta di (secondo lei) suspense prima di dire il nome dell’eliminato da casa 9 telespettatori su 10 approfittano per farsi una pennica. E’ stato scientificamente provato che durante una diretta del lunedì sera un telespettatore può rimediare dagli 80 ai 120 minuti di sonno perso.
E poi, vi prego, vi scongiuro, ve lo chiedo proprio in ginocchio: basta con ste storie di vite tormentate e difficili. Io non ce la faccio più. Cioè tutto questo rimarcare la sofferenza, questo voler sempre mettere l’accento sul dolore, questo selezionare il cast in base a quanto siano stati sfigati nel corso della loro vita io non lo reggo più. E mi rendo pure conto che tutta questa ostentazione della sofferenza mi ha reso anche in parte insensibile, cioè alla trentesima storia di una infanzia tormentata e difficile a me viene da esclamare ‘Eh ma che palle‘. E mi rendo conto che è una cosa brutta perché chi ha sofferto ha sofferto davvero e la sofferenza andrebbe rispettata sempre e comunque, ma dopo oltre un decennio di reality show la misura è davvero colma. Io oramai scoppierò in lacrime solo quando infileranno dentro quelle benedette quattro mura 20 soggetti che hanno avuto delle vite normali e un’infanzia fatta di famiglie unite, torte al cioccolato e pomeriggi al parco.
Oltre queste valutazioni generali qualche valutazione random sulla puntata di ieri (tanto per farvi capire: sto scrivendo questa opinione all’una di notte non perché sia presa dalla foga del momento ma perché se lascio passare una nottata io domani mattina a stento mi ricordo la sigla d’apertura ):
– eliminazione di Roberto Ruberti: scontata come scontate sono state tutte quelle prima della sua. Non sposo la tesi complottistica del ‘Chicca Rocco compra i voti’, credo che Chicca tendenzialmente piaccia alla gente , sicuramente però le percentuali sempre così esageratamente alte in suo favore qualche dubbiettino lo fanno venire. Ad ogni modo supporto del papi o meno credo che Chicca questa nomination l’avrebbe superata comunque, così come avrebbe superato quelle precedenti. Con Roberto la mia “storia” nel corso del reality è stata altalenante: mi piaceva molto all’inizio, mi piaceva abbastanza durante, non l’ho sopportato la settimana prima dell’uscita di Diletta Di Tanno e sono tornata ad apprezzarlo nelle ultime due settimane quando, probabilmente rassegnato all’uscita, ha smesso di paraculeggiare e ha detto a tutti quello che pensava senza giri di parole e senza mezze misure. Se Roberto fosse sempre stato quello che ho visto nelle ultime due settimane probabilmente avrei pure speso uno dei miei preziosissimi eurI per votarlo. Ad ogni modo resta uno dei concorrenti più validi di questa edizione da un punto di vista intellettivo/culturale e dialettico. Quando ha detto alla Marcuzzi: “Ho cercato di tenere un comportamento ASSERTIVO“, ho visto Alessiona completamente smarrita come se il Ruberti le avesse appena fatto una supercazzola. Assertivo, Alè, esiste. Fidati che è un termine che esiste.
– figura di merda di Samba Ndiaye: persino il più lobomotizzato dei telespettatori ormai ha sgamato il buon Sambuccio il cui unico scopo nella vita pare quello di dover vincere questo GF. Io sinceramente non appartengo alla schiera di quelli che hanno puntato il dito sul fatto di autovotarsi per accedere alla finale: parliamoci chiaro, chiunque lo farebbe se non fosse che “in tv poi pare male“. Chiunque vorrebbe dare a se stesso la possibilità di andare avanti nel gioco piuttosto che darla ad altri che peraltro conosci da una manciata di giorni e con i quali probabilmente non avrai più nulla da spartire in vita tua. Certo, ci sono cose che “per forma” è meglio non fare e siccome in tv vige la legge del ‘facciamo tutti i buoni e caritatevoli’ Samba non avrebbe dovuto autovotarsi. Ma, dico io, ormai che lo hai fatto e fino a 5 minuti prima hai difeso la tua scelta ma con che logica la stravolgi completamente 5 minuti dopo? La domande è retorica perché la logica è fin troppo ovvia ( -> ho capito di aver perso punti agli occhi del pubblico, cerco di recuperarli in zona Cesarini) però credo che ormai il margine di recupero per Sambuccio non ci sia più, la vittoria finale se l’è giocata. Ai miei occhi poi non solo si è giocato la vittoria ma è pure diventato il simbolo del male supremo nel momento in cui ha regalato la finale a Giovanni Masiero ovvero il più vacuo, inconsistente, inutile, impalpabile, invertebrato concorrente in tredici edizioni di GF. Ecco, per quanto mi riguarda il fatto che il primo finalista di questo GF13 sia Giovanni dà la misura esatta di quanto questa edizione sia stata un fallimento su ogni fronte.
– nomination tra Chicca e Angela Viviani: per motivi diversi avrei ragioni di piacere e di dispiacere in caso di uscita di entrambe per cui… tirando le somme… poco mi frega. Aspetterò il nome della più televotata con la consueta suspence ma se fossi costretta a puntare uno dei miei preziosissimi eurI di cui sopra sull’esito della votazione direi che Chicca sarà votata come finalista con il millepercento dei voti.
Tirando le somme continuo a sostenere (tifare sarebbe davvero un parolone esagerato ) Mirco Petrilli e Modestina Cicero (non come coppia, per carità!) per la vittoria finale, per quanto mi riguarda loro sono i meno peggio. I motivi li ho già espressi e li ribadisco brevemente; Mirco: meglio un finto scemo che marca volutamente un personaggio e lo fa in maniera così lampante che nessuno può sentirsi preso in giro piuttosto che uno SCEMO DAVVERO e convinto di essere un gran furbone che sta facendo le scarpe a tutti. Modestina: tra la noia e la falsità, tra la pacatezza e l’ostentazione, tra il silenzio e le parole vuote io preferisco tutta la vita l’opzione noia/pacatezza/silenzio. De gustibus non disputandum est.
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