‘Uomini e Donne’: l’opinione di Chia sulla puntata di oggi del Trono classico

Chia Febbraio 23, 2016

Ogni tanto capita anche a me di provare l’incredibile ebrezza di essere d’accordo con Gianni Sperti, e oggi era proprio uno di quei giorni. Che poi a voler essere fiscali lui è la stessa persona che ogni tanto si alza in piedi ad applaudire manovali e operai vari sfoderando quello stesso ‘finto buonismo’ che oggi criticava, eh, ma tant’è.

Oggi nel Trono classico abbiamo assistito a 65 minuti di gente che si parlava l’una sopra l’altra, che lasciava inviperita lo studio o che dava di matto, roba che quasi quasi uno rimpiangeva gli ultrasuoni delle liti tra Bubi e Diletta, ma alla fine della fiera secondo me la verità è molto molto semplice.

Finché Lucas Peracchi era l’unico gallo del pollaio, là dentro, poteva fare il bello e il cattivo tempo, poteva temporeggiare se si annoiava o passare all’attacco quando gli andava, poteva stupire con un bacio o sconcertare con esternazioni della serie ‘T’ho limonata per incoraggiarti‘. Era il maschio alfa dello studio, e tutto andava come a lui garbava che andasse.

Ora la pacchia è finita, accanto a lui siede un altro tronista e le dinamiche per forza di cose stanno prendendo una piega diversa. Lucas dopo mesi di autogestione degli eventi si è trovato improvvisamente a fianco uno come Andrea Damante, che non è solo un bel ragazzo ma ci sa anche fare, e il fatto che abbia un conto in banca degno di nota è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, questo è quanto.

Forse forse l’arrivo di Andrea gli è persino servito per accorgersi che tutto sommato questa grande indifferenza nei confronti delle sue corteggiatrici non c’è e (grazie al cielo, voglio dire…) qualcosina dopo quattro mesi di trono la sente anche lui nei loro confronti… Non a caso è scattato come una molla giusto dopo avere visto Giulia Carnevali e Megghi Galo lusingate dalle attenzioni che stavano ricevendo dal nuovo arrivato, attenzioni che il Paracchi fino a quel momento aveva trascurato. In fondo va sempre così, ci si accorge dell’importanza di qualcuno solo quando lo stiamo per perdere…

Anche perché di esterne in boutique con annesso vestito regalato da sfoggiare in puntata come quella tra Giulia e Damante in questi anni ne abbiamo viste a decine, ma non mi sembra che nessuno sia mai stato tacciato di essere ‘figlio di papà’ per così poco. Altrimenti a Busatta che andò a prendere Elga Enardu con l’elicottero che gli avrebbero dovuto dire, scusate?

Io alla fine penso che Lucas sia un gran bravo ragazzo, molto più sensibile e piacevole di come appare, e oggi nella seconda esterna con Megghi l’ha dimostrato, peccato per quell’invidia per chi sta economicamente meglio di lui che ha ammesso anche nell’esterna con Karolina.

Partendo dal presupposto che, come diceva Giovannino, l’ostentazione è sempre fastidiosa (che sia di una Porsche come di un passato difficile fa lo stesso), io non capisco qual è di preciso la colpa di Andrea se è nato in una famiglia benestante… ma beato lui, voglio dire. Io sono la prima che, se deve scegliere se piazzarsi nel parterre dei ricchi o in quello dei poveri, entra di diritto tra le fila di quelli messi peggio, però non per questo ho mai invidiato chi può permettersi di viaggiare anziché lavorare, ecco. Anche perché bisogna essere un attimino onesti: vorrei proprio vederli quanti col conto in banca di Paris Hilton andrebbero a lavorare in un call center, sinceramente. C’è chi nasce fortunato e chi meno, ma grazie al cielo esistono sogni e ambizioni che possono cambiare la vita di chiunque, se solo lo si vuole.

In tutto ciò, Damante sarà anche arrogante e presuntuoso come lui stesso si definisce, ma se solo Lucas sfruttasse questo momento in cui gli brucia un pochino il popò e si decidesse a scegliere, sollevando così il collega dall’incombenza di dover dare degli input al suo trono, forse forse un percorso appassionante in quest’annata riusciremmo a vederlo…

Ps. Mi avete eliminato prematuramente gli speed date e vi perdono, ma non privatemi mai delle 21enni che paiono mia zia, di quelle non potrei mai fare a meno.