Alessandro Borghi parla della sindrome di Tourette poi ammette: “Ci ho messo molto a fare cinema come piaceva a me”

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Alessandro Borghi è uno degli attori più seguiti e apprezzati del momento, grazie ai suoi ruoli che hanno riscosso molto successo, come Stefano Cucchi nel film Sulla mia pelle, Aureliano Adami in Suburra, fino ad arrivare al ruolo di Massimo Ruggero in Diavoli con Patrick Dempsey. Mentre, da dicembre è al cinema con il film Supereroi di Paolo Genovese.



Intervistato da Il Corriere della Sera Alessandro ha in primis ripercorso un pò la sua vita e la sua infanzia, prima di parlare del suo lavoro e della sua vita privata:

Sono cresciuto fra persone senza istruzione, ma con quella che chiamo "una meravigliosa educazione stradale". [...] Sapersi adattare a tutti i tipi di esseri umani e situazioni. Mi domando, se mai sarò papà, se i miei figli potranno impararla. Agli amici coi figli alla scuola privata, chiedo: “In classe, gli hanno mai dato una pizza in faccia?”. Rispondono: “Ma sei matto?”. Io di pizze ne ho prese: a ognuna, imparavo qualcosa. Educazione d’impatto».



E ancora:

Dove sono cresciuto io, era la normalità: arrivavi e dovevi crearti il tuo spazio. Se cercavi di essere amico di chi prendeva 10, i ripetenti ti gonfiavano di botte e, se eri amico dei ripetenti, quelli col 10 non ti parlavano più. Per cavartela, l’unica era essere te stesso. Fino a 16 anni, ho solo preso botte. Tuttora, se vedo uno che tratta male un altro, provo qualcosa di brutto. [...] Ero diventato manesco. Aver cominciato pugilato mi ha salvato perché mi faceva sentire in grado di difendermi. Poi cresci e capisci che invece del pugilato è meglio che cominci a leggere due libri, almeno ti difendi con le parole.



La svolta per Alessandro Borghi arrivò quando gli fu regalato un libro, dal titolo Il potere di adesso:

Mi si aprì un mondo, quello dello stare nel presente. Uscivo da una delusione d’amore ed era un momento di estrema povertà, non avevo una lira, facevo solo lavoretti, però ricordo che quando la sera andavo in macchina fuori Roma per fare il sorvegliante notturno in un palazzo a specchi ero felice come un bambino. Vedevo la vita bellissima anche quando facevo il commesso fino alle 18 e subito dopo il cameriere fino alle due di notte.

Borghi ha poi rivelato di aver avuto problemi di ego e ne ha spiegato i motivi:

Sì, perché ci ho messo molto per riuscire a fare cinema come piaceva a me. Al primo ciak avevo 18 anni e Sollima mi scelse per Suburra a 28. Dopo dieci anni nell’ombra cercavo rivalsa... Tipo: ora vi faccio vedere quanto vi siete persi. [...] La cosa che è mutata è che ho smesso di avere paura di giudicarmi e di cambiare. Irene, la mia fidanzata, dice sempre: tu hai un sacco di difetti, però sei molto risolto con te stesso».

Nel corso dell'intervista l'attore ha anche parlato della fidanzata Irene Forti e dell'amore che prova per lei:

Ne sono profondamente innamorato. Mi dice sempre: amo le persone che si alzano la mattina e sanno chi vogliono essere. Questa frase è diventata un’ispirazione. Ogni giorno mi chiedo: io cosa voglio fare per me, per gli altri, per questo mondo? La risposta non c’è, ma la domanda in sé attiva un processo che mi costringe ad avere a che fare con me in modo diverso.

Poi Alessandro Borghi si è soffermato sull'importanza delle parole e sugli insulti che invece fanno male, e ha rivelato che soffre della Sindrome di Tourette:

Per tutta la vita mi hanno detto: hai occhi bellissimi. E io ero convinto di avere gli occhi più belli del pianeta. Poi, crescendo, ti dici: che deficiente ero. Di brutto avevo anche che prendevo in giro gli altri in un modo mutuato dall’ambiente popolare da cui venivo. Le parole hanno un peso. L’insulto fa male. È successo pure a me. A lungo ho pensato di avere dei tic, invece era Sindrome di Tourette. Sente che ogni tanto ho un respiro strano? Sono spasmi. È una sindrome neurologica, con vari sintomi: io ho gli spasmi o mi soffio sulle dita. Dopo la diagnosi ho smesso di considerarlo un problema, perché almeno adesso so che cosa ho.

Sono stati tanti i ruoli nei film che Alessandro Borghi ha interpretato negli anni, ma a detta sua sono stati due i personaggi più difficili:

Quelli più lontani da me. Stefano Cucchi in Sulla mia pelle fu facile: di ragazzi come lui ne ho conosciuti tanti. Difficile è stato fare Il primo re, un film in protolatino girato per tre mesi nei boschi, o Diavoli, incentrato sulla finanza, in inglese con accento british.

L'attore ne ha approfittato poi per parlare di Supereroi, il suo nuovo film che è incentrato unicamente sull'amore:

È su un uomo e una donna che, attraverso l’amore, si distruggono e poi si ricompongono e poi si ridistruggono e poi si ricostruiscono. Ci ho ritrovato, dopo Fortunata, Jasmine Trinca, una sorella.

Infine, Borghi ha rivelato se pensa di avere figli e cosa ne pensa la sua compagna:

Nella mia testa, ho un pensiero di famiglia come se già esistesse. Il desiderio credo sia legato al tipo di amore che provo. [...] Forse più di me. Io, a volte, ho dubbi perché non mi piace quello che vedo fuori: non capisco se l’atto di egoismo sia non mettere al mondo qualcuno secondo un tuo giudizio o mettercelo conoscendo il brutto là fuori. Poi, quando ne parliamo insieme, lei mi riporta sul pianeta Terra. Mi dice: ti fai troppe domande. Ha ragione.