Alessio Lo Passo e Roberta Bonfanti: “Insieme grazie a una stalker!”

Dopo tanti anni di singletudine e un'infinità di storie più o meno brevi, l'ex tronista Alessio Lo Passo è finalmente pronto ad annunciare il suo fidanzamento con Roberta Bonfanti: "Sembra la trama di un giallo. Quando dico alla gente che a presentarci è stata una nostra stalker, la gente ride, ma vivere  di persona la sensazione di non essere mai lasciati in pace non è affatto bella". Una ragazza, infatti, tormentava l'ex tronista con messaggi anonimi: "Era nata una vera e propria ossessione, parallela  a un'amicizia verso la quale non avevo nessun sospetto, ma ho deciso di non denunciarla, perché credo che questa persona abbia bisogno di aiuto". Parlando di Roberta, invece, specifica: "Quando si trattava di storie di un week-end, le ho sempre chiamate così. Quando erano amicizie, le chiamavo amicizie, e ho sempre detto che se avessi trovato l'amore, lo avrei detto subito. La nostra storia non è iniziata nel massimo della serenità, ho dovuto prima risolvere dei problemi che minavano il nostro rapporto e più volte ho avuto la tentazione di lasciarla per episodi spiacevoli: subito dopo l'inizio della nostra frequentazione, abbiamo iniziato entrambi a ricevere messaggi offensivi. Arrivavano da numeri che poi, richiamati, risultavano inesistenti. O su Facebook, da account che non corrispondevano a realtà. Inizialmente non ci avevo dato peso, ma abbiamo presto iniziato a pensare che fosse una persecuzione: ci arrivavano foto dei posti dove andavamo, come se ci seguisse. Ci sono voluti tre mesi perché la verità venisse a galla e il nemico ce l'avevamo praticamente dentro casa: era un'amica comune. Una ragazza apparentemente timida e riservata, conosciuta in negozio. Quando ho iniziato a capire che tra me e Roberta poteva esserci qualcosa di più, è stato proprio a lei che ho chiesto se Roberta fosse single, se valesse la pena frequentarla. Era la confidente di entrambi. Bastava che riaccompagnassi Roberta a casa e due minuti ricevevo uno squillo muto. Poi, gli insulti. La nostra prima reazione è stata isolarci: la cosa brutta è che lo stalking ti porta a rimanere solo, perché potenzialmente chiunque può essere lo stalker. Non ho sporto denuncia, ma avendo capito che ci seguiva, non ho fatto altro che chiedere di fare la stessa cosa ad una professionista. Dopo due settimane è venuto fuori il nome e noi eravamo sconcertati. L'ho chiamata, l'ho affrontata personalmente e le ho suggerito di vedere uno specialista. Cosa dovevo farle? Mandarla in galera? Mi ha parlato dei suoi sentimenti, delle sue frustrazioni, e ora si sta facendo curare. Tra me e Roberta si è subito creata una forte intesa, ci capiamo con un 'occhiata e stiamo a ore a parlare e il dialogo non ha bisogno di un dizionario. Non potrei essere più felice".



Fonte: Top.