‘Amici 17’, Irama grato a Maria De Filippi: “Mi ha insegnato che la verità paga sempre!”

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Inarrestabile Irama! Dopo la vittoria ad Amici 17, il cantautore originario di Monza non ha smesso per un attimo di rincorrere il suo successo e il singolo Nera è tra le canzoni più ascoltate di questa estate mentre il suo album Plume continua a raccogliere consensi in tutta Italia.



In un'intervista rilasciata a Vanity Fair, Irama non ha nascosto la sua gioia:

Sono molto contento, ma sono in un vortice, per me è difficile fermarmi e godermi la felicità, sto portando la mia vita e la mia musica in giro, guardo le persone negli occhi, tutti hanno una storia da raccontare e la cercano nelle mie canzoni. Quando me lo dicono mi viene una pelle d’oca incredibile. Tutta energia per scriverne di nuove.



L'ex allievo del talent show di Canale 5 ha confessato di scrivere i suoi pezzi soprattutto in un determinato momento della giornata:

Di notte, fin da quando ero piccolo, a volte fino all’alba. Ho iniziato a sette anni. Ho ritrovato il quaderno su cui avevo scritto la prima canzone, il foglio è strappato, non ero soddisfatto, rompipalle da allora. Col silenzio e il buio mi vengono via le inibizioni. Poi se mi chiede come si scrive una canzone, non ne ho idea, è come se andassi in trance, piango, rido, mi sento uno psicopatico. La creatività non è un lavoro metodico.



I suoi gusti musicali lo hanno aiutato a diventare quello che è ora e tra i cantanti da sempre amati, due pilastri del panorama italiano:

Il primo amore è Francesco Guccini e anche Fabrizio De André. Per Guccini un paio di anni fa ho fatto ore di fila alla Feltrinelli di Milano. I miei brani preferiti sono L’Avvelenata e poi Autogrill, mi scioglie il cuore. Di De André Coda di lupo e Il testamento di TitoCarlo Martello è la favola che mi facevo raccontare da bambino, solo dopo ho capito che era una storiella sconcia.

Poi nella sua vita è arrivato l'hip hop:

Sì, sulle panchine a Monza, avevo una crew, parlavamo di cose non adatte alla mia età, avevo 13 anni. Ma non mi sentivo a mio agio, non sguazzavo nelle jam, non sono mai stato un rapper.  Non sono hip hop e nemmeno pop, sempre stato un ibrido.

L'interprete di Un giorno in più era già noto ad alcuni prima di entrate nella scuola più famosa d'Italia. E’ stato vincitore della sezione giovani nel Summer Festival del 2016, mentre qualche mese prima si era presentato sul palco del Festival di Sanremo  sempre tra i giovani, perdendo contro Ermal Meta. Ecco il ricordo di quel periodo:

Una botta, una montagna russa pazzesca, avevo 19 anni. Ma è un bel ricordo, è partito tutto da lì.

Ma da quell'istante la prima fase della sua carriera ha avuto un arresto, come da lui stesso ammesso, per incomprensioni con la sua casa discografica, la Warner:

Come dice Maria De Filippi, la verità paga, così l’ho detta tutta, senza filtri, durante Amici. A volte inciampi, a volte ti fanno inciampare, nel mio caso è stata la seconda. Ma spero di avere alti e bassi per sempre, perché vorrà dire che non ho perso la capacità di risollevarmi. C’è un’intervista a Mina in cui le chiedono: "Dove sei stata? Sei sparita" e lei: "La domanda è sbagliata, quella giusta è: Vi sono mancata?".

È arrivato poi Amici che ha ribaltato tutto, un'esperienza che gli ha insegnato molto e che lo ha aiutato a rapportarsi con il pubblico che lo ascolta:

Ho imparato ad aprirmi al cento per cento con le persone, ho sempre preteso di parlare solo con le canzoni, ma ho dovuto imparare a mettermi a nudo a livello personale.

Finito il programma, come sono invece i rapporti la De Filippi? Ecco la risposta:

È speciale, mi ha dato tanto a livello personale, Maria è proprio una brava persona, al di là di tutto. È come la vedi, non ha filtri, mi ha insegnato che la verità paga sempre. L'ho sentita qualche giorno fa, per aggiornarla su come vanno le cose e dirle che mi mancava.

Voi cosa ne pensate?