Amici 22: l’opinione di Chia sulla semifinale
Chia Maggio 7, 2023
Quando – dopo una settimana trascorsa appresso ad un (inaspettato) Covid gate, passando da “la semifinale slitterà!” a “no, la faranno in diretta come la finale!” per poi decidere che “la registreranno dieci minuti prima di mandarla in onda” – si è saputo che la finalissima di Amici 22 sarebbe stata a 4 io le bestemmie le avevo già messe in conto. Lì, pronte per essere sfoderate puntuali alla mezza. Perché come sarebbe andata a finire era più prevedibile degli ormoni impazziti di Cristiano Malgioglio di fronte alle coreografie dei CuccaLo.
Poco importa che quella di Aaron Cenere fosse una delle più belle voci passate da questo programma, così graffiata, incredibilmente intensa, assolutamente devastante. Non fa nulla che lui sia uno dei pochi in grado di cantare in un talent una cover di Freddie Mercury senza farlo rivoltare nella tomba. Sticaz*i che quel pezzone di Universale entri in testa sin dal primo ascolto, cosa che ormai agli inediti amiciani non capitava più dai tempi di Mi manchi o Lady.
La cosa fondamentale ad Amici sono i gridolini isterici delle ragazzine in studio e i televoti di quelle da casa. Una volta che smuovi quelli poi chissene se quando canti riesci a steccare persino con l’autotune. Il tuo l’hai fatto. Proprio per questo era scontato che il confronto con Wax uno come Aaron l’avrebbe perso in partenza.
E per carità, io non mi stupisco che Wax piaccia a un sacco di gente, eh. De gustibus, ci mancherebbe. Anche perché in un mondo dove c’è chi impazzisce per Pio e Amedeo c’è spazio davvero per tutti, a occhio (ma il fatto che, nel profilo Instagram di Amici, sotto il post sull’ep di Aaron ci sia il like di Crytical mentre sotto a quello di Wax ci sia quello di Gianni Sperti mi conferma che quantomeno ho scelto la parte giusta dove stare, ecco).
Però mi girano i mar*ni a elica nel vedere ragazzi pieni di talento come Aaron così CLAMOROSAMENTE SOTTOVALUTATI, lì in mezzo. Perché la verità è che lui è stato proprio bistrattato sin dall’inizio. Solo perché non forniva spunti per fomentare liti trashazze tra prof, non ha dato vita a ship tormentate e non ha quel bel faccino che fa sbrodolare le tredicenni se lo sono sempre filato meno di zero.
A Wax riconosco parecchia personalità e un’indiscutibile capacità di stare sul palco. Ma l’intonazione non dovrebbe essere un optional, non in un talent show almeno. E tu non mi puoi piazzare l’autotune su una CASPITA DI POESIA come En e Xanax di Samuele Bersani per poi riuscire a stonarla lo stesso, santodddio. Non puoi.
[Ah, a proposito della sua performance su En e Xanax. Se un amico ti si avvicina, ti prende la mano e – guardandoti fissa negli occhi – ti canta “Tu hai l’anima che io vorrei avere” mi sa che tanto amico poi non è, comunque. Checché ne pensi Maria De Filippi, dico. Qua ho come l’impressione che Waxiello stia sotto un treno per Angelina Mango, che dal canto suo sulla carta è fidanzatissima e fuori mercato. Da lì le ripetute sottolineature della conduttrice su come “tra loro ci sia solo un’amicizia“. Sottolineature che però non ricordo l’anno scorso, ai tempi di Luigi Strangis e Carola Puddu, quando cavalcare quell’inesistente ship a qualcuno faceva più comodo me sa…].
Io così fiera di Aaron, comunque. Lui che ieri sera quando ci ha regalato quella meraviglia di Vuoto a perdere il cuore me l’ha proprio dilaniato. Sentirgli in settimana raccontare di quando, poco tempo fa, faticava anche solo ad allontanarsi 100metri da casa sua e vederlo ora su quel palco, così sicuro e così padrone della situa, vale più di tutte le finali del mondo. Tanto per me lui aveva già vinto da quel 18 settembre 2022, e senza bisogno dell’autotune.
Fatemi dire che l’idea di una finale a 4 è totally no sense, comunque. Cioè, che Maddalena Svevi tra tutti avrebbe avuto la peggio ce lo si poteva immaginare, visti i pezzi da 90 con cui si sarebbe dovuta contendere la categoria danza. Ma dopo che nel 2020 abbiamo fatto una finale a 5 per farci entrare anche Deddy e che lo scorso anno la finalissima l’abbiamo estesa addirittura a 6, puppandoci sia Albe che Serena Carella, mo spiegatemi perché a ‘sto giro almeno un posticino per Aaron non potevamo trovarlo.
Peccato, perché coi primi tre finalisti stavamo andando benissimo.
Isobel Kinnear è OGGETTIVAMENTE una forza della natura. Ogni sua performance è un piccola chicca, ed è pazzesco come non ci sia NULLA che questa ragazza non sappia fare. Dal tip tap al musical, dalle coreografie bollywoodiane all’hip hop, dai tacchi alla pole dance, in otto puntate ha saputo regalarci spettacolo puro. Lei è proprio arte, maestria, sapienza e sacrificio. LETTERALMENTE.
E come ha detto Lorella Cuccarini, se continuerà a studiare e a farsi il mazzo come ha fatto in tutti questi mesi, con tanta umiltà e voglia di mettersi sempre in gioco, avrà sicuramente una carriera incredibile davanti. Che tra qualche anno a Giuseppe Giofrè potrebbe scippare non solo la poltrona di giudice ad Amici, ma pure il posto sul palco accanto a JLo e Taylor Swift.
Mattia Zenzola quel posto in finale se l’è sudato il doppio degli altri. Sopportando pure le percul*te di Queen Mary che fino all’ultimo con lui è stata particolarmente simpatica, diciamo. Che quei “ha ragione lui per la prima volta? Dopo due anni per la prima volta hai ragione! […] Ma ti ricordi quando dicevi che avevi male al piede? Siccome ti eri lamentato tutto l’anno nessuno ti credeva. Invece avevi ragione, oh!” non potevano mancare nemmeno in semifinale, ovviamente.
Non solo uno dei pezzi di pane più clamorosi che quella scuola ricordi, ma anche e soprattutto uno dei pochi (oltre a Umberto Gaudino, s’intende…) che non mi ha fatta sbadigliare con le sue performance di latinoamericano. Umile, estremamente onesto e assolutamente rispettoso, è stato uno dei glow up migliori di questa edizione. Uno di quelli che oggettivamente più è cresciuto, lì dentro. E la finalissima se la merita proprio tutta.
E Angelina… beh, che je vuoi dì ad Angelina? Ripensavo a quando a novembre è entrata a far parte di quella classe. Sin da subito aveva iniziato a piazzarsi al primo posto in qualsiasi classifica venisse stilata in puntata, scippandolo a chi fino a quel momento aveva avuto vita decisamente più facile. E ricordo quel suo sguardo così spaurito di fronte al gelo dello studio quando a spuntarla era lei. Come se quel primo posto non se lo meritasse davvero, come se non fosse all’altezza.
Ma puntata dopo puntata è riuscita a dimostrare il suo INCREDIBILE VALORE. Dando prova di non essere semplicemente “figlia di…” ma un’artista nel senso più puro del termine. Una che riesce a risultare credibile tanto nei brani leggeri quanto in quelli più intensi. Una che sa tenere il palco con una semplicità che manco cantanti ben più scafati di lei. E soprattutto una capace di farti venire la pelle d’oca alle prime due note che intona a cappella. Ieri è stata davvero PAZZESCA, dall’esibizione al piano a Tammurriata nera non ne ha sbagliata una.
E ora non mi resta che incrociare le dita, e sognare quella finalissima tutta al femminile in cui spero dalla prima puntata di questo serale.
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