Nel daytime di Amici 23 andato in onda questo pomeriggio, Alessandra Celentano ha espresso il suo disappunto sui metodi del collega Raimondo Todaro.
Una volta convocati in studio tutti i ballerini per sottoporli al test d'ingresso, la prof. di ballo si è rivolta direttamente a Nicholas Borgogni, allievo di Raimondo Todaro. Al ballerino, infatti, è stato assegnato il primo compito proprio dalla Celentano, che lo ha criticato per la "muscolatura plastica e lunga", dicendogli: "Non sei armonioso, sembri un culturista". Tuttavia, il 22enne - su consiglio del suo coach - ha accettato il compito, ovvero una coreografia "non classica, ma che ha elementi di tecnica e di linee".
Prima dell'esecuzione dei test d'ingresso per i ballerini, quindi, la Celentano ha detto a Nicholas che il vero problema è il suo professore. La maestra ha quindi criticato il collega Todaro:Nicholas so che la produzione ti ha consegnato il compito e so che è stato accettato. Purtroppo non è difficile fare una previsione sul fatto che sarà un disastro. So anche che Raimondo si è meravigliato del fatto che io mi sia meravigliata del voto che ti ha dato, il famoso 6. Il problema non è il voto, ma quello che dice in puntata, cioè che lui prende qualcuno che non è pronto. Se ricordo bene, lui ti dice che non sei sufficiente, che ti vuole dare una possibilità e questo non può essere. Questo è un talent show, non una speranza-show.
Anche se starai qui un anno e farai dei progressi non sarai comunque pronto. Sai lui cosa fa? Dice a ragazzi bravi e talentuosi "ok" ma neanche li prende, non gli interessano. Poi fa lo spettacolo della speranza. Il problema è che io sempre la cattiva che dice le verità, lui è quello buono che dà delle speranze e illusioni. Ha fatto la stessa cosa l'anno scorso con una ragazza, Asia. L'ha presa, sembrava chissà che, poi è uscita la verità. Sei arrivato fino a qua perché hai una persona che ti illude perché non sei da 6.
In risposta alle parole della maestra, Nicholas ha assicurato:
Lui ha detto che in due anni che mi conosce ha visto progressi notevoli e questo secondo me è sintomo di avere un talento. Sono consapevole dei miei limiti adesso. So dove posso arrivare, io sono qua per studiare.
Nel corso del daytime, abbiamo inoltre assistito al secondo atto del "Rudy Zerbi e il compito a Holy Francisco". Come abbiamo visto nella puntata di ieri, il coach di canto aveva assegnato all'allievo di Anna Pettinelli Sere Nere di Tiziano Ferro. Tuttavia, il cantante e la sua coach hanno rifiutato il compito ritenendolo inopportuno. Ed oggi, Zerbi ha nuovamente proposto a Holy una canzone di Ferro, ovvero Imbranato:
Caro Francisco, io sono di parola e l'ho dimostrato con il compito che ti ho mandato. Tu, invece, sei subito andato a nasconderti sotto la gonna della tua insegnante. Scelta furbetta, visto che la tua insegnante ha pensato bene di rifiutare il compito e addirittura di strappare la lettera che ti avevo inviato. Complimentoni davvero a tutti e due. Ma io, caro Francisco, non solo sono un uomo di parola, sono anche molto testardo! E allora eccomi qua, a fornire un altro foglio di carta alla tua insegnante che si potrà sfogare come meglio crede. Ci riprovo, rilancio il compito con una canzone nuova. Ma bada bene: canzone nuova, non cantante nuovo. E' sempre un brano di Tiziano Ferro, un brano che può cantare chi sa cantare. E qui casca l'asino. Buon lavoro.
"E' più difficile di Sere Nere, sfido chiunque a fare sto pezzo", ha commentato l'allievo, aggiungendo:
Il mio professore è la Pettinelli, lei ha capito quello che faccio io, è stata la prima a dirmi "è ovvio non sei un interprete pure". Non capisco questo accanimento, nel dimostrare che io non sappia cantare, non mi sento in difetto nel non saperlo fare. Tutti vanno premiati per quello che sanno fare.
La sua coach, per la seconda volta, ha rifiutato il compito di Zerbi spiegando:
E' una provocazione. Imbranato non è più facile di Sere Nere. Io mi occupo di te e se un compito non è adatto alle tue corde è ovvio che lo rifiutiamo. Non è un compito costruttivo, serve solo a demolirti e metterti in difficoltà. Così non cresci.