Amici 23, Malìa in lacrime per le prese in giro degli altri allievi: la reazione in casetta

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Come mostrato nell'odierno appuntamento con il daytime di Amici 23, Malìa è tornato a parlare del disagio che sta vivendo nel talent.



Nel daytime dello scorso 26 gennaio il 21enne aveva confessato al suo coach Rudy Zerbi di non riuscire a legare con gli altri allievi. Incalzato dal professore che gli aveva chiesto: "Mi hanno detto che non ti trovi molto bene con i tuoi compagni, che ci sono un po' di problemi. Cosa c'è che non va?", il cantautore aveva ammesso:

All'inizio mi sono posto male, in maniera un pochino arrogante perché ero abbastanza insicuro, avevo visto che il livello era molto alto. Mi è venuto da chiudermi ed è uscito un lato più duro di me. Quindi la risposta è stata altrettanto dura perché c'erano delle dinamiche già solidificate secondo me. Ci sono delle persone con cui mi trovo bene, poche. Persone che ritengo vere, come Holden - mi sembra una persona estremamente vera - e Ayle, nonostante magari ci siano delle discussioni. Poi c'è qualcuno con cui proprio non mi trovo. Io non pretendo di avere il rispetto artistico di nessuno perché ci sto lavorando per migliorare.



In più Malìa aveva raccontato di essere stato vittima di bullismo negli anni delle medie e durante il successivo percorso scolastico. Le sue dichiarazioni sono state così portate all'attenzione dei compagni, che hanno visionato il filmato. Dopodiché l'allievo di Zerbi ha ribadito quando detto in precedenza, rivelando che alcuni compagni hanno esagerato nel prenderlo in giro:

Credo sia abbastanza chiaro che all'inizio io abbia sbagliato nel modo in cui mi sono posto un po' con tutti. Mi sentivo fortemente a disagio. Siamo qua e abbiamo la fortuna di esprimerci nella danza o nel canto, tutti abbiamo lo stesso obiettivo. Abbiamo storie diverse ma tutte ci hanno portato ad avere l'esigenza di esprimerci in qualche modo. Quindi abbiamo tutti una storia da raccontare. Ci sono delle scene e delle cose che non mi sono piaciute. Ognuno ha un proprio vissuto e ok la presa per il c*lo per il nome ma ci sono cose che magari toccano un pochino di più. Il punto è, quando vedete che si esagera, intervenite a prescindere.



Gli altri alunni hanno quindi commentato quanto sostenuto da Malìa. In particolare, Sarah Toscano ha precisato che "la roba del nome non è per cattiveria. Si fanno tante battute e tanti scherzi finché si vede che l'altra persona ci sta", mentre Ayle ha ammesso le colpe del gruppo "Secondo me non c'è alcun dubbio sul fatto che abbiamo sgravato, io per primo". Il più convinto nel prendere le difese di Malìa è stato Nicholas Borgogni, che ha contestato il comportamento degli allievi:

Non è vero, era una presa per il c*lo continua, non nascondiamoci dietro sta roba del nome. E' inutile dire "lo facciamo con tutti" perché è vero, è stato fatto con alcune persone, ma non in questo modo. Più volte abbiamo detto "smettetela". Non c'è una scusante, c'è solo da stare zitti e chiedere scusa.

Parlando con Nicholas in un successivo momento, Malìa si è lasciato andare allo sconforto chiedendosi se fosse lui a sbagliare tanto da scatenare una reazione di quel tipo.

Non riesco a capire perché tutte le volte è così. A scuola era così, nelle compagnie le prime volte che uscivo era così. Sono sempre stato quello preso per il c*lo. C'è qualcosa che non va? Non mi va che anche stavolta...Se succede sempre vuol dire che non so farmi rispettare a vent'anni.

"La maggior parte delle volte in cui succede questa roba qua il problema è degli altri. La colpa non è tua in questa situazione, anzi", lo ha rincuorato l'allievo di Raimondo Todaro. Anche Gaia De Martino ha espresso la sua solidarietà a Malìa: "E' normalissimo che uno entra e si sente un attimo spaesato. Adesso vai avanti, non ci pensare a come sei entrato. Le cose possono cambiare..."