Amici 23: l’opinione di Chia sulla settima puntata del serale

Chia Maggio 5, 2024

Amici 23: l’opinione di Chia sulla settima puntata del serale

Non so a voi, ma a me questo meccanismo del serale che Amici ha adottato da qualche anno a ‘sta parte ha ufficialmente, definitivamente e incommensurabilmente sfracellato i mar*ni. Io proprio PIENA SATURA di tutto.

Dell’assenza della diretta, innanzitutto. Perché un conto è conoscere le anticipazioni di un programma come Uomini e Donne, lì anche se sai già dove andranno a parare, le liti e le trashate te le godi comunque (anzi, nel caso del Cusitore gate pure di più). Ma sapere già chi vincerà le sfide tra gli allievi di un talent ti toglie tre quarti del pathos che una gara dovrebbe regalare. E non basta conservare la suspence sull’eliminato finale. E’ proprio tutta la serata che perde il suo appeal, così.

Della divisione degli allievi in tre squadre capitanate dai prof di riferimento, soprattutto. Perché non solo è iniqua e super sbilanciata (e il fatto che gli ZerbiCele siano arrivati intatti alla semifinale mentre i Todarelli non abbiano più manco un elemento alla settima puntata lo dimostra), ma in questo modo è stato dato un infinito spazio alle liti (spesso pretestuose e a una certa pure discretamente noiose) tra i sopracitati prof a discapito dei ragazzi, che più che i protagonisti del serale sono diventati un mero strumento di sterili polemicozze.

Di una giuria composta da soli tre elementi, pure. Perché – per quanto possano essere onesti e competenti, per carità (anche se non sempre è stato così…) – non rappresenteranno comunque mai davvero il reale sentiment del pubblico. Chi me lo doveva dire che un giorno sarei finita a rimpiangere il televoto. Ma almeno il televoto un’indicazione un po’ più chiara dei gusti dei telespettatori (che, per quanto opinabili, sono quelli che fanno vendere dischi e comprare i biglietti dei teatri) te la dà. Che tre persone decidano le sorti di un intero programma mi pare un po’ too much, ecco. E mi sembrerebbe too much anche se quei tre fossero Adele, Celine Dion e Roberto Bolle, eh. Figuriamoci quando sono altri.

Che edizione dopo edizione ci fosse un’evoluzione del format è naturale e fisiologico, ci mancherebbe. Ma quella che era nata come una scuola dove imparare non è diventata altro che una semplice vetrina dove limitarsi a mostrare. E il caso Holden lo evidenzia ampiamente.

Un tempo chi entrava ad Amici doveva saper fare tutto: cantare, ballare, recitare. Col passare delle edizioni le abilità richieste si sono ridimensionate alla sola disciplina primaria dell’allievo, danza o canto che fosse. Qualche anno dopo ‘sti pischelletti hanno iniziato pure a sbuffare quando gli viene data un’assegnazione che li obbliga ad uscire dalla loro comfort zone. Perché guai a cimentarsi in qualcosa di nuovo, guai a mettersi alla prova. Il “tanto io fuori da qui farò solo la mia musica!” / “tanto mica andrò mai a fare audizioni alla Scala!” è diventato l’alibi perfetto per rifiutare qualsiasi compito un pochino più impegnativo degli altri.

E quest’anno siamo arrivati proprio al livello Pro. Perché non solo ci si rintana nella propria comfort zone limitandosi a fare ciò che già si sapeva fare da prima, ma mo manco quello si fa più perché “dovevo finire l’ep, per questo non ho potuto preparare il guanto“. EH? COOOSA? Cioè, uno sta gareggiando in un talent ma non ha tempo per preparare le prove previste da quel talent perché deve prodursi il disco? Ma che ce stai a fa lì dentro allora, famme capì?

Amici 23: l’opinione di Chia sulla settima puntata del serale

Sia chiaro, io apprezzo da morire che Holden ci metta così tanta dedizione ed estrema passione in ciò che fa. Ammirabile, in un mondo pieno di gente che punta al successo facile col minor sbattimento possibile, che ci sia qualcuno che per settimane passa le notti in bianco per curare ogni minimo dettaglio del proprio lavoro, davvero. Ma se preferisci (comprensibilmente, eh) dedicare tutte le tue energie all’ep anziché sprecare tempo a preparare compiti e guanti di sfida richiesti dal programma a cui partecipi, non ha alcun senso parteciparvi. O meglio, se vuoi fare come te pare in un talent ci vai come ospite, mica come concorrente.

Holden è tra i miei preferiti – nonché uno dei principali candidati alla vittoria finale – dal giorno zero, però bisogna essere onesti. E le deroghe che hanno concesso a lui MAI sono state concesse ad altri prima d’ora. Lui non solo non lo si vede praticamente mai in Casetta, non solo manca quasi sempre nei momenti collettivi tipo sorprese / assegnazioni / brainstorming etc, non solo è entrato e uscito da quella scuola come fosse un albergo (e – nel mentre – saltava lezioni, evitava le pulizie e si rendeva protagonista di sbrocchi così pesanti che ad altri colca**o che sarebbero stati perdonati…). Ora manco le performance per le puntate prepara più.

E gli altri che (pur non producendoselo da soli l’ep, cosa che però è al massimo è un plus tuo, non certo un difetto loro) hanno lavorato sia al disco che alle esibizioni normali – partecipando pure a tutti i daytime, incredibile eh! – chi sono, i figli della serva? Eddai, su.

E mi spiace che questi palesi doppiopesismi altrui, uniti ad una pesantezza epocale e ad un leggero retrogusto di spocchia suoi, vadano ad offuscare quello che per me è sempre stato e resta un oggettivo talento. Ma anche meno, gioia. ANCHE MENO.

Qualche altra considerazione sparsa sul resto della puntata:

– che ad essere eliminata sarebbe stata Martina Giovannini era abbastanza prevedibile, oltre che giusto. Tra tutti era sicuramente quella con un’identità discografica meno definita, e che fuori da lì avrà più lavoro da fare per riuscire a ritagliarsi il suo posticino nella musica. Che abbia doti innegabili è certo, ma il paragone con Angelina Mango l’ho trovato completamente senza senso tra l’altro. Perché Angelina oltre ad una voce incredibile e una abilità interpretativa da pelle d’oca possiede anche una capacità di MANGIARSI il palco che mai nessuno lì dentro ne ha mostrata altrettanta. E su questo Martina deve ancora lavorare parecchio…

– ma l’evoluzione pazzesca che nel giro di due o tre settimane ha fatto Sarah Toscano? Dacché veniva data per spacciata nelle prime puntate, alla gente che ora la descrive come “la nuova Annalisa“. Discretamente sottotono durante il pomeridiano, ha aspettato il serale per sganciarci un’esibizione migliore dell’altra, dimostrando non solo una grande versatilità ma di aver acquisito una sicurezza su quel palco davvero invidiabile.

– posso dirlo che tutto l’odio che leggo sui social nei confronti di Petit lo capisco ben poco? E non solo perché lo trovo di un’umiltà e un’educazione che già da sole non si meriterebbero certo quelle palate di m*rda che gli vengono riservate. Ma poi il motivo per cui in molti lo perc*lano – ossia che infili in tutti i suoi brani il napoletano e il francese, come se fosse un crimine – per me è proprio la sua cifra invece. Ciò che gli viene criticato con incontenibile foga paradossalmente ai miei occhi è proprio quello che lo rende diverso da chiunque altro. E non lo trovo un difetto, onestamente…

Lorella Cuccarini ha fatto bene a rischiare, nella scelta delle esibizioni. Perché il Mida che abbiamo visto ieri sera su quel palco è stato forse il miglior Mida di sempre. Oltre al lato più ‘gigione’ e commerciale che già conoscevamo ha sfoderato un’intensità e un’emotività che mai gli avevamo visto finora. Uno spettacolo inaspettato e bellissimo, da Sabbia di Ultimo a quella meravigliosa Portami a ballare. Ieri è stata proprio la sua serata. E sono certa che se gli avessero dato modo di farci ascoltare il guanto di sfida che aveva preparato contro Holden ce lo avrebbe confermato.

– che la finale di ballo se la giochino Dustin Taylor e Marisol Castellanos per me è una delle poche cose insindacabili di questa edizione. Di ballerini bravi ad Amici 23 ce ne sono stati parecchi – Kumo, Lucia Ferrari e Sofia Cagnetti su tutti – ma loro due giocano proprio un altro campionato regà. Roba che sembrano più professionisti di molti dei professionisti dietro di loro, e ogni performance che portano sul palco è un piccolo capolavoro. Lui in quell’esibizione Twilight style è stato fenomenale, e lei… beh, lei è una DEA. Ma del resto io sono capace di perdere l’equilibrio con due piedi poggiati a terra, quindi quando vedo lei che porta con quell’eleganza la gamba all’orecchio come se fosse la cosa più semplice al mondo non posso che rimanerne incantata.

Che vinca pure l’eccellenza, ora. Tanto qui ne abbiamo due.

Amici 23: l’opinione di Chia sulla settima puntata del serale

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