In ventitré edizioni di Amici di Maria De Filippi solo altre due volte, oltre ieri sera, due donne sono arrivate a contendersi la coppa finale, e l'ultima volta era accaduto nel 2010 con il duello tra Loredana Errore ed Emma Marrone, vinto dall'artista salentina.
Insomma, ben 14 anni senza che il pubblico ritenesse due donne le più meritevoli di giocarsi la vittoria.
E a me ieri vedere Sarah Toscano e Marisol Castillanos sfidarsi in finalissima ha fatto piacere ANCHE per questo.
Perché poi magari nella danza è diverso, perché il successo lo determinano principalmente gli addetti ai lavori che scelgono chi è più meritevole e lo fanno avanzare nella sua carriera, ma ad esempio in ambito musicale, dove il successo lo determina principalmente il pubblico, è così oggettivo che le donne siano ancora svantaggiate rispetto agli artisti maschili che vedere che per una volta le cose sono andate diversamente a me ha fatto piacere.
Lo dico subito e a scanso di equivoci: io tifavo per Marisol.
Marisol per me era, e resta, l'allieva più meritevole di questa edizione amiciana.
Marisol ha tutto: la tecnica, la versatilità, la sensualità, la presenza scenica. E ha appena 18 anni. Se già a 18 anni ha raggiunto questo livello non oso pensare a dove potrà arrivare se continuerà a studiare e perfezionarsi (e incrocio le dita lo faccia, che qui a vederla diventare professionista di Amici e a fare le pubblicità delle patatine è un attimo).
Se parliamo di talento, lei per me è indubbiamente, e per giunta per distacco, la persona che avrebbe meritato di vincere.
Credo tra l'altro che la sua vittoria realmente avrebbe azzerato ogni genere di polemica o rimostranza perché, va bene i gusti e le preferenze, ma le qualità di Marisol sono così oggettive ed evidenti che davvero se avessimo fatto polemica per la vittoria di una così OGGETTIVAMENTE talentuosa ci sarebbe stato direttamente da chiudere baracca perché "beh, vabbè. Ma allora vale tutto!".
Il pubblico, però, ha deciso di premiare Sarah.
Se qualcuno me lo avesse detto all'inizio del serale gli avrei consigliato di prendersi la pilloletta e riposare un po', e invece proprio nel corso di questo serale è avvenuto uno degli switch più evidenti che io ricordi nella storia, quantomeno la più recente, del programma.
C'è stata una puntata in particolare, quella dove Sarah ha cantato Voilà, per intenderci, in cui è sembrato di vedere sul palco una persona totalmente diversa rispetto a quella che avevamo conosciuto nei mesi precedenti.
Timidezza e aria dimessa hanno lasciato spazio a sfrontatezza, sicurezza sul palco, voglia di rischiare anche nella performance vocale.
Esibizione dopo esibizione la "ragazzina un po' anonima con una bella voce" si è trasformata in una ragazza sicura di sé che sul palco canta e balla cercando di riproporre quello stile tipico delle popstar internazionali.
E se il senso della scuola di Amici non è semplicemente quello di essere una vetrina per potenziali artisti già belli, pronti e confezionati, ma è proprio un percorso di crescita, di apprendimento e miglioramento per cercare di imparare quello che potrebbe diventare un futuro mestiere, beh, allora Sarah incarna forse più di tutti lo spirito della trasmissione.
La sua vittoria mi ha fatto un po' pensare al trionfo del ballerino Ivan D'Andrea.
Eh sì, dovete essere vecchi come me per ricordarvelo. Ma se non ve lo ricordate vi basti sapere che si tratta di un ragazzo che ha vinto l'edizione di Amici del 2005, e ha vinto nonostante non fosse il migliore in termini assoluti, ma era certamente colui che dall'inizio della scuola al serale aveva avuto la crescita più evidente. Un ragazzo molto volenteroso, che si è impegnato come non mai, è migliorato tantissimo e proprio per questo era stato premiato dal pubblico.
Ivan è stato più volte usato come riferimento per i ragazzi delle edizioni successive alla sua. Adesso è passato davvero tanto tempo, ma Sarah può realmente diventare il nuovo esempio di ciò che dentro la scuola si può mirare a fare.
Ho letto tanti commenti acidognoli sulla sua vittoria. Che la sua voce sia ancora acerba e che abbia ancora TANTISSIMO da studiare per migliorare e perfezionarsi è indubbio, evidente ed oggettivo.
Ma anche Sarah è giovanissima, il tempo è tutto dalla sua parte. Le basi sia vocali, che interpretative, che di presenza scenica ci sono.
Ora su quelle basi bisogna costruire tutta la struttura.
Io le auguro di cuore di poterci riuscire. Non necessariamente subito, forse potrebbe volerci un po' di tempo in più. Ma, appunto, per una neo diciottenne il tempo gioca tutto a favore.
Qualche considerazione sparsa sul resto:
- non capisco il senso di far arrivare ben SEI ragazzi in finale se poi sono stati silurati tutti alla velocità della luce e ci siamo dovuti puppare più di un'ora e mezza con performance solo di Sarah e Marisol.
Cioè, far arrivare sei persone in finale può avere una logica se serve a rendere la finale stessa più variegata, con performance diverse di ragazzi diversi, ma Mida, Holden e Dustin Taylor si sono esibiti pochissimo, e stare poi oltre un'ora a vedere il concerto di Sarah e il balletto di Marisol è stato abbastanza boring, sinceramente.
A quel punto fate arrivare in finale solo 4 persone e dedicategli più spazio, ne gioverebbe anche lo spettacolo complessivo.
- non si potrebbe inserire nella carovana di giornalisti che commentano la finale qualcuno che abbia un pizzico di competenza in materia di danza? Ci sono duemila critici musicali e nessuno che ne capisca qualcosa di ballo. A un certo punto uno dei giornalisti ha detto una cosa tipo "premetto di non essere competente nel ballo, però magari Marisol tecnicamente è un po' indietro". MA CHE CAZ*O DEVO SENTIRE SCUSATEMI!
- il punto precedente conferma che comunque in questo programma la danza serve unicamente come espediente per distinguersi da X Factor, e come pretesto per tenersi stretto quel personaggione di AleCele, ma è evidente come tutto il business della trasmissione ruoti intorno ai cantanti, le radio, le case discografiche eccetera eccetera.
- Mida, che mi ha sempre dato l'idea di essere il più permaloso, alla fine ha preso l'eliminazione lampo in maniera molto elegante. 'Sto ragazzo avrà tanti difetti, ma il suo desiderio di emergere e la sua voglia di farcela mi arrivano così forti e diretti che davvero mi farebbe piacere per lui se riuscisse a trovare una strada per ottenere ciò che sogna.
- Holden era il mio prefe nella categoria canto, ma sapevo non avrebbe mai vinto.
Continuerò ad ascoltare con piacere i suoi inediti e ripongo molte speranze sul suo cammino futuro. Quando ho appreso che verrà seguito da Marta Donà, ex manager dei Maneskin e attuale manager, tra gli altri, di Marco Mengoni e Angelina Mango, ho avuto un sussulto di gioia perché, come detto più volte, essere seguiti bene, da persone che ti costruiscono intorno un progetto e che sanno come portarlo avanti, fa tutta la differenza del mondo.
Sicuramente Holden non è un artista 'pop' come i 3 menzionati sopra, e probabilmente il suo successo sarà diverso, in termini di modi e numeri, ma l'importante sarà trovare la sua collocazione. Daje Joseph!
- Dustin è un ballerino professionista che ci ha fatto la gentilezza di ballare qualche mese su Canale 5. Ora è giusto che torni su palchi che gli competono e con platee che abbiano gli strumenti per capire il valore di quello che fa. Ieri gli sono state presentate tre diverse occasioni lavorative, ma sono sicura che siano solo una goccia nel mare di opportunità che gli si presenteranno da qui in avanti.
- Petit mi sembra ci sia rimasto un po' male per l'eliminazione. Diciamo che tra il modo in cui sono stati confezionati i daytime e i commenti dei giornalisti ieri sera anche io al suo posto mi sarei sentita favorita per la vittoria.
Petit è molto fresco, sbarazzino, a me i suoi inediti sinceramente piacciono. E ok che "canta sempre la stessa cosa, sembra sempre la stessa canzone!", ma se dovessimo elencare la mole di artisti, specialmente italiani, che sembra cantino sempre la stessa canzone da decenni eppure hanno enorme successo non finiremmo più.
Anche a Petit faccio tanti auguri. Sono davvero tutti dei ragazzini, dei piccoletti che sperano di farcela, e purtroppo il mio istinto materno qui prevale. Se potessi vorrei che tutti alla fine fossero felici e contenti di quello che faranno. Ovviamente non sarà così, la storia ce lo insegna, ma all'indomani di una finale augurare il meglio a tutti è onestamente il minimo, almeno per me.
Edizione conclusa, Queen Mary può finalmente andarsene in vacanza, il suo yacht è già pronto a salpare, i prof amiciani sono pronti a rinchiudersi nel sarcofago dal quale usciranno a settembre, e noi siamo pronti a dedicarci solo e unicamente alle nostre amate cornazze sarde.
Buona estate, amici amiciani!