‘Amici di Maria De Filippi 15’: l’opinione di Isa sulla quinta puntata del serale
Isa Maggio 1, 2016
Avete presente la lucidità che ha mostrato ieri Gianluca Grignani nel corso della sua ospitata al serale di Amici di Maria De Filippi? Ecco, direi che non era l’unico ad aver esagerato col vinello. Ero già preparata da una settimana di anticipazioni eppure ancora continuo a non rassegnarmi al ballottaggio al quale ho dovuto assistere e davvero avrei sottoposto ad etilometro professori e direttori artistici delle due Squadre.
Se avevo già trovato assurda la scelta da parte dei Blu di mettere a rischio Ale Gaudino (ultimo ballerino superstite in Squadra nonché in assoluto elemento migliore di tutto il team) ho trovato ancora più allucinante da parte di Emma Marrone ed Elisa Toffoli, una volta saputo che lo sfidante era Ale, la scelta di mettere al ballottaggio Alessio La Padula e non Gabriele Esposito. Dico, ma si può? Ma cosa avevano in testa? I procioni in calore? Insomma, a me Gabriele tutto sommato non dispiace, ha uno stile fresco, giovanile, è un bel ragazzo (che nella vita non guasta mai) e trasmette positività ed energia, ma Alessio è altro, Alessio è un potenziale fuoriclasse, Alessio, in un programma che mette al primo posto il talento, DOVEVA essere il finalista del circuito ballo insieme ad Ale. Che poi, sia chiaro, per me il migliore in assoluto è proprio Gaudino quindi avrei tifato per lui nella ipotetica finale con Alessio, ma quella finale doveva esserci, Alessio la meritava ma, soprattutto, la meritavano i telespettatori che seguono, appunto, un TALENT show. Per tutte queste ragioni ho trovato completamente ipocrite le lacrime di Emma ed Elisa. Non metto in dubbio fossero dispiaciute per l’uscita del ragazzo, ma che a entrambe sia ben chiaro che se Alessio è fuori è principalmente colpa loro. Finale del circuito ballo purtroppo rovinata in anticipo ed è davvero un peccato enorme perché quest’anno i ballerini erano l’unica cosa degna di essere guardata.
Per il resto cosa dirvi, io ribadisco che quest’anno Amici mi annoia come raramente mi aveva annoiato in 15 edizioni. Esclusi proprio Ale e Alessio si naviga nella mediocrità. Gli unici che trovo un pizzico interessanti, i La Rua, vengono così platealmente snobbati che, ve lo giuro, a un certo punto della serata mi ero pure dimenticata ci fossero anche loro: mezza esibizione a inizio serata insieme al tenore e a Sergio Sylvestre e poi sono ricomparsi a mezzanotte quando già avevo un piede, una mano e un occhio sotto le lenzuola. In compenso, mentre i La Rua venivano legati, imbavagliati e nascosti in cantina, abbiamo avuto modo di assistere a seimilaquattrocentocinquantanove esibizioni di Chiara Grispo che, bravissima ragazza, per carità, pure molto bella e, immagino, molto dolce, ma quando canta mi fa venire voglia di fare testamento e abbandonarmi a una morte lenta e silenziosa. E fammelo ogni tanto un sorriso, amore mio.
E non parliamo di Elodie Di Patrizi che, dopo avermi letteralmente assassinato il pezzo di Endrigo (quando ti accosti a un pezzo storico e vuoi fare qualcosa di originale devi avere una personalità enorme), nel duetto con la Bertè ha mostrato la sua innata e incontrollabile tendenza all’imitazione. In linea di massima il suo modo di cantare è un mix tra la Marrone e Noemi, ieri, però, cantando E la luna bussò ha tirato magicamente fuori una versione sciommiottata del timbro della Bertè. La domanda è: ma quale caspita è il vero di timbro di Elodie? Ma, soprattutto, esiste un timbro che contraddistingua Elodie oppure lei è davvero, come dice il buon Samuele Bersani, la copia di mille riassunti?
Ma alla fine sono domande che lasciano il tempo che trovano perché tanto poi senti direttori artistici e coach e sembra che ogni volta abbiamo assistito alle performance del secolo e alla nascita di tante nuove piccole Aretha Franklin. Mah. Può essere che io mi sbagli, eh, non lo escludo. Ma se devo puntare una monetina sul futuro di questi ragazzi io più che il Madison Square Garden a New York tendo a vedere la sagra del peperone a Carmagnola. Ma magari mi sbaglio, eh.
Note finali:
– Bello l’inedito di Sergione. Lui in inglese rende molto, e la sua è l’unica performance di canto che mi è rimasta impressa dalla puntata di ieri. Tornatene in America, bello mio, ascoltami!
– Propongo mozione per porre fine al rapimento dei La Rua. #LaRuaLiberi #GiustiziaPeriLaRua
– Lele Esposito è carinissimo quando canta (e balla!) pezzi adatti alla sua età. Finitela di assegnargli mappazzoni di cantautori impegnati perché Lele ha vent’anni, nel cuore e nell’animo ha la gioia della sua età, fategliela esprimere. Che poi, dai, vedere la controfigura di Bruno Mars cantare Lucio Dalla è oggettivamente inquietante!
– Voglio uno spin-off tutto dedicato alle vite della Bertè e la Oxa, possibilmente insieme.
– best moment della serata: Morgan (cioè, Morgan, sottolineo Morgan, rendiamoci conto, Morgan) che dà sottilmente dello squilibrato a un altro essere umano e, nello specifico, a Grignani. “Excusatio non petita, accusatio manifesta“…
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