Toc toc. È permesso…?
In risposta alla prima lettera di IsaeChia ai discepoli in occasione dell’apertura delle porte di questa nuova, bellissima casa, fra i 119 messaggi di incoraggiamento inviati, quello che mi ha più colpito è stato quello di una certa mamy, che ha definito lo spazio virtuale in cui le moderatrici ci ospitano quotidianamente “un posticino di lusso.” Quella sera sembrava di essere a capodanno, o nella sala d’attesa di un’ostetricia, in ogni caso tutti ad esultare per la nascita di un successo. L’unica cosa che ho temuto nella settimana in cui la creatura di cui siamo parenti acquisiti ha cominciato a crescere e ad emettere i suoi primi versi è stata che, vista la sua raffinatezza, qualcuno credesse che, per scriverle, da allora fosse di rigore l’abito da sera, e, quindi, trattenersi nelle proprie manifestazioni… Siamo stati catapultati in una dimensione a 5 stelle, è vero, ma, fortunatamente, anche se spaventati quanto Harry Potter quando dovette attraversare per la prima volta il muro al binario 9¾, abbiamo saltato tenendoci stretti per mano ed ora siamo qua, con le nostre personalità, intatte e ancora più determinate a compiere ognuna la sua piccola magia, per il potere concessoci da WordPress… e dalle moderatrici, cioè quella di continuare ad essere liberamente noi stessi, con la consapevolezza di appartenere ad una famiglia speciale, in cui a volte ci si scontra, ma dove vince sempre l’educazione. Lunga vita al confronto civile ed il mio personale benvenuto a tutti quelli che hanno effettuato il salto con le vecchie guardie.
Visto che non posso regalare al sito una pianta, come si usa ad un’inaugurazione, proverò ad omaggiare Isa e Chia a modo mio, cioè con la mia penultima opinione ufficiale, sperando, con le mie parole, di far brillare anch’io qualche fuoco d’artificio, così come espertamente ci sono riuscite in settimana quelle che, nell’augurio-ringraziamento del 1° gennaio, Chia definì le “commentatrici speciali di reality”.
Occupandomi delle vicende degli “Amici”, ad effettuare questo omaggio non potevo che essere l’«ultima ruota del carro» (Francesca cit. Seguono mie imprecazioni rivoltele in tutte le lingue ed i dialetti del mondo… Una su tutte, alla Nicola Savino/Galeazzi: “Ma bbavvanffanc***! Tu la tua cresta cotonata, la tua bocca sparaca***te, la casa discografica che, dimostrando il suo interesse per te, ha praticamente dichiarato al mondo intero di non conoscere il valore del denaro e, toh!, pure il tuo amico albero che ti consola!”) Non preoccupatevi, però, il vittimismo di Francesca non mi ha contagiata. Uso l’espressione «ultima ruota del carro» solo per significare che la mia opinione compare, in ordine cronologico, dopo tutte quelle delle mie illustrissime colleghe.
La prima immagine che ci regala la puntata che precede la semifinale è quella, inquietante, di Mara Maionchi, in camicia fucsia, e Platinette, in camicia rossa, sedute su un divano rosso (nel caso di Platinette non si capiva dove finisse il divano e dove iniziasse lei…) Vorrei davvero tanto sapere il nome della scuola che ha frequentato la costumista del programma, per segnarmelo ed impedire così a mia figlia, nel caso in futuro manifestasse una spiccata vocazione per la moda, di iscriversi ad essa. Ma come si fa a permettere di accomodarsi su un divano rosso, passi qualcuno vestito di rosso (anche se si deve comunque aver mandato in ferie il cervello per approvare una scelta del genere!), ma qualcuno vestito di fucsia, accanto a qualcuno con un capo rosso, per di più? Scusate l’accoratezza di questo off topic, ma la crociata contro l’abbinamento rosa-rosso è quasi diventata una missione per me (anche se molte delle volte in cui ho provato a far ragionare sull’argomento qualche mia amica mi è sembrato di parlare col muro…)
La presenza delle due signore, una volta ripresami dall’ennesimo shock cromatico (non bastavano i maglioncini di Salas e Giordano, dico?), mi porta immediatamente a pensare di aver azzeccato la mia previsione sulle ospiti di questa settimana (Maria, chiamato i rinforzi, eh?) Infatti, dopo essersi sicuramente anche bevuta una camomilla doppia corretta valium, Maria accoglie in studio Loredana Bertè e Loredana Errore. Se conoscete una Loredana che non sia particolare, per favore presentatemela perché muoio dalla voglia di vedere com’è fatto questo esemplare unico… (oh, io ne ho sempre incontrate sempre e solo di toste!) Ne avrei da dire anche sul look delle due Loredana (soprattutto sulle codine infiocchettate, stile cagnolino maltese, della Bertè e sull’impermeabile verde, modello maniaco sexy, della Errore, per non parlare della spazzola stiracapelli-microfono, infiocchettata pure quella, in mano alla prima, e delle scarpe-trampoli calzate dalla seconda…), ma poiché questa non è una rubrica di moda, mi limiterò a giudicare la loro incredibile canzone, “Cattiva”, destinata a diventare uno dei prossimi tormentoni estivi. In una parola: perfetta! Peccato solo per il playback, ma meglio così, piuttosto che non gustarcela per le lamentele della Bertè sull’audio dello studio, che avrebbe certamente contestato (mentre cantava, ovviamente!) Signor G: “Speremo che le continui in coppia ‘ste due.” Maria: “È strepitoso, complimenti. Bellissimo! Bravissime! Il pezzo è fortissimo. Una grande energia, una grande carica, bravissime… veramente, veramente, veramente. Brave, brave, brave, brave!” Non serve che aggiunga altro: mi hanno tolto entrambi le parole di bocca.
Prima della pubblicità, mentre la Bertè si sbaciucchia tutta la commissione e la Errore ringrazia, cito, l’Italia di averci dato la sua omonima (oh signur…), la regia si sofferma per un attimo sull’ennesima felpa infantile di Villanova (dopo Topolino e Lupin, è venuta la volta di SpongeBob...) Ma davvero questa non è una rubrica di moda? No perché potrei togliermi di quelle soddisfazioni con il maestro…
Veniamo ai ragazzi. Virginio con “Ad occhi chiusi” mi accarezza ancora una volta il cuore con la sua dolcezza. Pino Perris tutta la vita, se questi sono i risultati! 10 .
Vito che, intento a lamentarsi, deve essersi dimenticato che si stava spremendo sulla testa l’intero tubetto di gel, mi lascia a bocca aperta mentre interpreta, da “Pagliacci”, “Vesti la giubba”, sul sottofondo della famosa aria “Ridi pagliaccio”, superbamente cantata da Pavarotti. Sbalorditivo. 10 e lode. “Beh, di grande effetto”, per Maria, “carino” per la Celentano, che incassa un giusto “Ti sei sforzata” dalla Maionchi, a cui replica con il suo solito, irrinunciabile, veleno: “Per me è già molto, però, eh…” Platinette chiede coreografie sulla tv e sulle ballerine. Ma come, ancora? Ma ce le andiamo a vedere sul tubo se ne sentiamo la nostalgia! Largo alle novità, per favore.“Voi, piano piano, ne potete capire di danza”. In effetti, Maria, loro possono farcela, mentre con te abbiamo ormai perso tutte le speranze.
Giulia, con un top e fuseaux neri che ne esaltano la bellezza, balla finalmente con Stefano qualcosa che abbia senso, dopo due sabati persi a mostrarci quanto sia brava anche a rendere le idee vuote dei suoi coreografi. 9
È in corso la raccolta di fondi tramite la Fabbrica del sorriso e questo permette che accada quel che non avrei mai pensato potesse accadere, cioè il vedere da Maria i protagonisti di “Io canto” (lì per sponsorizzare la serata benefica a cui avrebbero dato vita in serata al Gran Teatro di Roma). Ho sempre pensato che lei temesse il paragone con i suoi ragazzi, molti dei quali molto meno dotati vocalmente dei bambini delle elementari di Scotti e, in effetti, Sara Musella e Rachele Amenta, con la loro versione scoppiettante di “Think” mettono in ridicolo, beh… sappiamo tutti chi. Rachele, in particolare, è stata incredibile, anche se mi fa sempre un po’ impressione sentir uscire dei vocioni da dei soldi di cacio… Tenerissima l’intervista dopo esibizione alla dolcissima Sara (di cui entrerà nella storia “Questo è il mio programma preferitissimo”), mentre quella pre-esibizione ci aveva permesso di godere di tutto il sarcasmo della conduttrice: “Cosa pensi della Celentano?” “È molto bella.” “Sei sicura?” “Sì, sicurissima! Poi, simpatica.” “Sei sicura?” E lasciala nella sua illusione, no! Non vorrai mica stroncarle la crescita, poverina. Divento seria di colpo per dire che ho appreso solo scrivendo di lei che l’anno scorso ha perso il papà, per cui ho apprezzato ancor di più i guanti di velluto con cui la padrona di casa l’ha trattata. Complimenti per la tua forza piccolina: sei davvero grande.
Vito è strabiliante anche nella coreografia di Bruno Perrillo per il “Dido and Æneas” di Henry Purcell. È indubbiamente in uno stato di grazia il ragazzo. Dispiace solo che lo sappia e si atteggi per questo. Doppietta, comunque: 10 e lode.
A Virginio tocca “Un sabato italiano”, che rivaluto come canzone dopo averla sentita da lui. Non mi sbaglia più un colpo il mio cucciolotto. 9.
Giulia in “Kingstonlogic” (Terry Lynn) non mi convince: forse, dal classico all’hip pop in meno di 5 mesi è pretendere un po’ troppo non solo da lei, ma da qualsiasi altro essere umano. 7,5 per la buona volontà.
Mi inchino nuovamente al signor Tezenis, mentre Maria ci racconta della sua stupenda iniziativa, che ha la finalità di regalare, tramite Mara, una seconda opportunità, leggi possibilità di realizzare un disco su misura, al primo, tra sei cantanti delle passate edizioni che non hanno visto premiato il loro talento, scelti da Mara stessa e Platinette, che raggiungerà i 20.000 download dal sito della trasmissione. Che sia la volta buona che Monica Hill, Giulia Ottonello, Antonino, Rita Comisi, Simonetta Spiri e Angelo Iossa (ma ce ne sarebbero anche degli altri) abbiano il successo che, secondo me, meritavano?
Accoglienza freddina per gli ex Blu (e, in effetti, i futuri vincitori stanno tutti fra gli ex Bianchi…)
Annalisa ripropone, finalmente, “Solo”, scritta da lei, e speriamo non sia un caso isolato, sia per la sua coinvolgente atmosfera sia perché con cose sue si lascia andare quasi completamente, come le ha fatto notare Maria: “(…) nella peggiore delle ipotesi manca un giorno, nella migliore manca una settimana, via le telecamere e sei a posto.” 12 (quanno ce vo’, ce vo’!)
Denny, nella coreografia di Garofalo con Eleonora, mi affascina come sempre, nonostante il solito difettuccio di qualche scivolata verso il femminile. 8,5.
Francesca “Man! I feel like a woman” mi strappa un 7 sia perché la canzone mi scatena l’ugola sia perché l’ha portata a casa dignitosamente.
I famosi “quattro dell’Ave Maria” (sempre sia lodata, soprattutto quella terrena che li ha scritturati), cioè Josè, Amilcar, Francesco e Stefano, nella coreografia con le sedie su “Stand by me”, mi fanno gridare al miracolo, sì al miracolo che il prossimo anno cambi l’intero corpo docente del ballo!
Annalisa: “Questo bellissimo gioco”. 12, per coerenza ed onestà nei confronti di questa stupenda ed intelligente giovane promessa della musica italiana.
C’è tempo ancora per la presentazione di “Testa e cuore”, ultima fatica letteraria di Zanforlin (e per gli ennesimi, legittimi, insulti che mi avrà lanciato Isa per il mio ritardo…) Originale (ma non troppo, come direbbe Pierdavide) il fatto che il libro si possa leggere dalla parte di Marco da un lato e da quello di Stella dell’altro. Dal racconto di Maria sembra che si narri le vicende amorose ed artistiche di Stefano ed Emma. Luca, dimmi che ci hai fregati tutti! Sarebbe bello, dai, se avessimo preso un abbaglio e non fosse tutto così scontato.
Denny, di nuovo con Eleonora, deve sciogliersi ancora un po’, ma avere cotanta roba fra le mani da gestire non dev’essere semplice… Ancora bravo e ancora 8,5.
Francesca: “Sono bugiarda”. E infatti! Avevi provato a farci credere di saper cantare, ma la stonatura che ci hai regalato negli ultimi secondi di trasmissione ci ha immediatamente ricordato la realtà dei fatti e cioè che sei e resterai sempre da 5.
Buona semifinale, sperando che… No guardate che se succede quello che abbiamo tutti paura accada, chiedo alla Gelmini che venga a legiferare anche in questa di scuola perché, nel caso malaugurato che ci scappi la tragedia, lei, ma anche chiunque sia dotato di un minimo di buon senso, mettendo mani al regolamento, non potrebbe che migliorarlo! A domenica per i saluti ed i ringraziamenti finali.
Animatamente, Barbara la vulcanica.