Non sono stata molto d'accordo con Maria De Filippi quando, sul finale del sesto serale di Amici 16 di ieri, ha definito Cosimo Barra, il ballerino della Squadra Blu che era appena stato eliminato, 'bravo'. Per me Cosimo non è bravo, è proprio ME-RA-VI-GLIO-SO.
Forse il primo e unico, nella storia del talent show di Canale 5, a farmi apprezzare il latino americano, che solitamente trovo l'antitesi della virilità, di una noia mortale che nemmeno la danza classica mi fa partire l'abbiocco così velocemente.
E invece Cosimo per me è stata una delle vere e proprie rivelazioni di questo serale. Cosimo è diverso, Cosimo è coinvolgente, Cosimo è sensuale, Cosimo è energia pura, Cosimo è divertente. Quando danza non riesci proprio a staccargli gli occhi di dosso, e quando non danza non perde occasione per dimostrare la bella persona che è. Certo, ad Amici di Maria De Filippi si deve giudicare il talento, e quello non gli manca di certo, ma se dietro ad un bravo ballerino c'è anche una splendida persona, di quelle col sorriso contagioso che in un attimo si sciolgono in lacrime di commozione per ogni piccola soddisfazione raggiunta, ancora meglio.
Per questo ho trovato pazzesco che sia passato così tanto in sordina, tra tutti gli allievi di questo serale, sottovalutato sia dai suoi coach (che lo hanno schierato poco) sia dai giudici (che difficilmente gli hanno assegnato il punto). Ed ho trovato ancora più allucinante la sua immeritata eliminazione, quando in gara sono rimasti elementi pessimi come Riccardo Marcuzzo e Federica Carta.
E se siete fan dei FedeRiki - o come cavolo li chiamano - conviene che smettiate di leggere quest'opinione e passiate oltre, perché vi anticipo che andremo poco d'accordo, ecco.
Né Riccardo né Federica mi sono mai piaciuti sin dall'inizio di questa edizione, si sa. Lui perché è il solito bel faccino da propinare alle ragazzine, uno che si spaccia per cantautore quando i testi dei suoi brani sono qualcosa di francamente imbarazzante, roba che nemmeno Kekko dei Modà arriva a tanta banalità tutta insieme. Lei perché è solo una copia di mille riassunti, una Chiara Grispo 2.0 che non è fastidiosa solo quando canta ma pure quando parla.
Ma ieri credo che abbiano entrambi toccato il fondo. E di brutto.
Federica stranamente - vista l'aria che tira in sto serale - ha perso la prova che la vedeva scontrarsi con la sua super bff sole cuore amore Shady Fatin Cherkaoui, ieri finalmente apprezzata anche dai giudici (che personalmente non capisco proprio perché sopravvalutino così tanto la Carta, specie quando è a paragone con uno stile personale e un timbro riconoscibile come quelli di Shady...), e quando - dopo il voto - ha preso parola io pensavo fosse per congratularsi con l'amica per essere uscita dal tunnel del mainagioia. E invece no, ha avuto il barbaro coraggio di fare l'ingorda e, in uno dei pochi momenti di felicità di Shady, è riuscita a parlare ancora e solo di se stessa, crucciandosi sul perché non le avessero dato il punto dopo un'esibizione così struggente come quella che pensava di aver fatto. Un'amica di quelle amiche che non augurerei nemmeno alle mie peggiori nemiche, per dire.
A Marcuzzo ha voglia Queen Mary a dirgli di contare fino a dieci prima di parlare, questo manco se arrivasse al ventordicimila partorirebbe un pensiero di senso compiuto. E ieri ne ha dato ampia dimostrazione, scagliandosi nuovamente contro i giudici con un'arroganza che non tollererei nemmeno se ci trovassimo davanti ad un De André in erba, figuriamoci da uno che mette nero su bianco 'parigine come amiche sulle gambe'. La cosa davvero triste, però, è che - nonostante sia Ermal Meta che Daniele Liotti abbiano ampiamente sottolineato la sua strabordante maleducazione - un elemento come lui che non solo non spicca per alcun talento (perché alla scrittura tremenda si abbina una voce assolutamente insignificante) ma da anche un pessimo esempio ai telespettatori più giovani sia ancora in gara.
E talenti indiscutibili come Lo Strego e Vittoria Markov, o artisti umanamente meravigliosi come Oliviero Bifulco e Cosimo Barra, il serale ora lo debbano guardare dal divano di casa.