Oggi sono un po' in modalità nostalgia, ve lo dico. Più le puntate del serale della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi passano, più sento la mancanza dei bei tempi che furono, quando a contendersi la vittoria finale del talent show c'erano attori, cantanti e ballerini, e tutti dovevano saper fare tutto.
Magari non tutto in maniera eccellente, ovviamente, che se uno studia danza da quindici anni è difficile che poi sul canto ci sfoderi la stessa precisione di Alessandra Amor Arisa, però almeno ci provavano, si mettevano in gioco, e spesso anche con risultati apprezzabili.
Da qualche anno a questa parte, invece, non solo agli allievi non sono più richieste competenze in altre discipline che esulino dal loro talento principale (se ne hanno uno, dico), ma sti pischelletti hanno anche la pretesa che le performance siano loro cucite perfettamente addosso, altrimenti si chiamano fuori.
Al principio fu Mattia Briga, che si rifiutava di cantare brani di Adriano Celentano. Poi toccò a Biondo, che non aveva alcuna intenzione di liberarsi dell'auto-tune. E ora abbiamo il piccolo Mameli, che guai a fargli cantare qualcosa che non siano i suoi inediti. Ma io dico...
Quella che un tempo era una vera scuola, dove professionisti di un certo livello come Fioretta Mari o Beppe Vessicchio ti aiutavano ad ampliare le tue conoscenze e a gettare le basi per una carriera artistica seria, ora è diventata una mera vetrina di quel che già si sa fare. E guai anche solo a provare a farli uscire dal proprio orticello, sennò questi sbroccano. Pure.
In quest'ottica, quindi, apprezzo TANTISSIMO un ragazzo come Alberto Urso. Sono onesta, la lirica non fa molto al caso mio, quindi dubito acquisterò mai un suo disco, ma non solo è innegabile che abbia del talento, il bello è che ad esso lui aggiunge anche un botto di umiltà e rispetto, che lì dentro non sono da tutti.
Si tiene fuori dai battibecchi, non passa il tempo a sparlare degli altri ragazzi e non si lamenta MAI di ciò che gli viene assegnato, anche quando si tratta di robe folli e completamente estranee al suo mondo. Settimana scorsa ha tentato di rappare, ieri ha addirittura mosso qualche passo di danza per andare incontro alla richiesta (abbastanza no sense, va detto...) di Loredana Bertè. Non un fiato, non un accenno di polemica.
Fossero tutti così, lì dentro, ci metterei la firma. E invece no, ci sono anche i Mameli, quelli che dopo aver scambiato congestione con indigestione hanno ancora il coraggio di parlare. Ed incredibilmente questi Mameli dalle dubbie doti artistiche riescono pure ad aver la meglio su gente dotata di indiscutibile talento come Valentina Vernia.
E no, i ballerini professionisti di Amici non si commuovono spesso, né dedicano agli eliminati commoventi didascalie sui social ogni settimana. Se nel momento dell'eliminazione di Valentina le sono tutti corsi incontro con le lacrime agli occhi, abbracciandosela stretta, è perché questa ragazza vale, e anche tanto. Fosse uscita contro Umberto Gaudino (un fenomeno vero, che ancora mi devo riprendere da quella performance dove era bendato, visto che io non so manco fare due passi di fila se non inforco gli occhiali, figuriamoci a non vedere una beata mazza...) o Rafael Quenedit (capace di essere preciso e sensuale allo stesso tempo) ancora ancora, ma contro Mameli...
A proposito di ballerini, trovo Vincenzo Di Primo davvero bravissimo e dotato di un'eccellente capacità comunicativa che si sposa perfettamente coi quadri che Giuliano Peparini crea per lui, però nella diatriba con Loredana Bertè anche meno, su. E da parte di entrambi, dico, perché penso che - pur avendo le loro ragioni - tutti e due abbiano passato il limite da mo.
Come l'ha passato Rudy Sperti Zerbi, e abbondantemente. Uno che ha pure il coraggio di sbottare contro la Bertè, quando è il primo a fare di peggio. E da MESI.
Sostiene di essere oggettivo, quando è più fan lui delle bimbeminkia che ieri cantavano 'Sei bellissimo' a Irama. Dice di non andare sul personale, quando cinque minuti prima ha dato della vittima a Giordana Angi sulla quale aveva appena finito di spalare quintali di mer*a. E pensa di essere equo, quando assegna alla sua pupilla una canzone amatissima come La Notte e alla rivale Albergo a Ore, un pezzo degli anni '50-'60, avendo pure l'indecenza di affermare che stiano sullo stesso piano.
Ha provato a difendere Vincenzo che aveva dato dell'incompetente alla Bertè esclamando "Questo ragazzo è un mese che si sta sentendo dire di tutto, a 21 anni ci può stare che dopo un mese di rotture di coglio*ni ti viene da dire una roba? E che cacchio, dai!", e dalla Bertè è stato asfaltato in mezzo secondo. "E allora Giordana cosa dovrebbe dirti? Io ho sempre detto che è bravo, che è molto bravo, tu no! Non hai mai detto una volta a Giordana che è brava!".
E visto che 'incompetente' non è un insulto, e l'ha detto Rudy stesso, posso dire che Loredana sarà sicuramente incompetente per quanto riguarda la danza, ma lui lo è pure sul canto. E le luminose carriere discografiche dei suoi passati pupilli lo dimostrano abbondantemente.
Concludo con un'affettuosa pacca sulla spalla a Fabio Rovazzi, che - nonostante l'inclemente termine di paragone - ieri sera ha saputo sopperire in modo dignitoso all'assenza di Ricky Martin, regalandoci un paio di interventi che sono apparsi più sensati di tutti quelli che ci ha donato Vittorio Grigolo in cinque puntate, ecco. Una figura abbastanza superflua, ormai, quella del direttore artistico delle squadre, ma lui quanto meno ha tenuto botta.
Ed in attesa dell'ennesima proposta rivoluzionaria di Loredana (che arriverà, sicuro che arriverà...), qualcuno avvisi Queen Mary dell'insensatezza di fare esibire altra gente nel momento della sfida finale tra i due candidati all'eliminazione. Specie se poi i professori votano comunque in base a chi vogliono che esca, e non in base a chi ha eseguito la performance migliore. Almeno sul finale fategliele fare due esibizioni a sti poracci, che meno di Valentina solo Alvis abbiamo visto. Persino Grigolo ha cantato di più.