‘Amici di Maria De Filippi 18′: l’opinione di Chia sulla settima puntata

Chia Maggio 12, 2019

‘Amici di Maria De Filippi 18′: l’opinione di Chia sulla settima puntata

E se facessimo vincere Amici 18 di diritto a Raffaella Carrà? Tanto col pongoregolamento di Queen Mary è un attimo, eh, se siamo tutti d’accordo.

Che energia, che tempra, che talento incredibile! Era impossibile, ieri sera, resistere a quel medley pazzesco sulle note dei suoi più grandi successi, da Tanti Auguri a Rumore. Ed altrettanto impossibile era staccarle gli occhi di dosso. La Carrà sul palco era circondata da ballerini e cantanti che hanno 50 anni meno di lei, e se li magnava tutti a colazione. MITO ASSOLUTO.

Tra Raffaella, Mara Venier, Emma Marrone e Maria De Filippi, nella settima puntata del serale di Amici 18 le bionde l’hanno fatta decisamente da padrone. Su quei due tizi pressoché calvi, Rudy Zerbi e Gerry Scotti, stenderei invece un velo pietoso, che non ne hanno beccata mezza. Come al solito.

Sono ancora ferma a Scotti che scambia Alberto Urso per uno dei suoi bimbi di Io Canto, quando lui in realtà aveva partecipato a Ti lascio una canzone di Antonella Clerici. Ma un giro veloce su Google prima di spararle grosse in diretta nazionale no, eh? Gerry, tu hai lanciato Cristian Imparato, non Alberto. E c’è un po’ di differenza, ecco.

Zerbi, dal canto suo, ogni settimana riesce ad essere un pelino più indecente di quella precedente. Ed è incredibile, pensando che stava già raschiando il fondo da un po’. Non che negli anni trascorsi ad Amici abbia mai brillato per obiettività e buon gusto, anzi, ma ultimamente lo trovo davvero ALLUCINANTE. La sua antipatia per Giordana Angi è sotto gli occhi di tutti e, nonostante lui cerchi di celarla usando simpatici trucchetti, finisce col venire sempre a galla.

Se un paio di puntate fa aveva avuto il barbaro coraggio di paragonare un pezzo recente e super popolare come La Notte di Arisa ad un brano di cinquant’anni prima come Albergo a Ore, sostenendo che si trovassero sullo stesso piano, infatti, a sto giro è riuscito a fare quasi di meglio. Ha assegnato a Giordana Blue degli Eiffel 65. A Giordana. Blue. Cioè, ci rendiamo conto?

Come motivazione ha usato la scusa del “successo mondiale“, nemmeno le avesse affidato un pezzo di Laura Pausini o Tiziano Ferro. Che lo vorrei vedere a farla cantare a loro, Blue, per vedere cosa ne tirerebbero fuori.  Ma dai, su. Anche Il Pulcino Pio è stato un “successo mondiale“, perché non l’ha assegnato alla sua cocca allora?

Zerbi è ridicolo, e non prova nemmeno a nascondere di esserlo, questa è la verità. E quello di ieri non era altro che un trappolone ben studiato, visto che come Giordana la faceva la sbagliava. E lei l’ha sgamato subito. Se avesse eseguito Blue sarebbe stata SICURAMENTE perculata per una performance che OVVIAMENTE non sarebbe risultata sconvolgente, ma visto che si è tirata indietro è stata (prevedibilmente) tacciata di arroganza.

Ma se “ogni settimana c’è sempre una contestazione“, Rudy, è perché ogni santissima settimana ti dimostri parziale ai limiti del grottesco, tutto lì. Un fan, più che un professore, completamente accecato dalle proprie preferenze da cercare in ogni modo di affossare chi potrebbe ostacolare il cammino ai suoi pupilli. Imbarazzante davvero.

Perché c’è una bella differenza tra un Mameli (che sbuffava OGNI volta che doveva eseguire una cover anziché un proprio inedito) e una Giordana che semplicemente non si è prestata al suo palese giochino per metterla inutilmente in difficoltà in diretta su Canale 5. Alberto – che su espressa richiesta ha cantato Blue poco dopo – è stato tanto caruccio a mettersi alla prova su un brano completamente estraneo al suo mondo, ma innanzitutto l’ha eseguito al di fuori della gara, quindi non mi sembra assolutamente lo stesso presupposto e, secondariamente, la sua performance ha praticamente dato ragione a Giordana, visto che il risultato è stato simpatico ma francamente inascoltabile.

Ah, a proposito di Mameli devo fare coming out: l’ho rivalutato. Non artisticamente, ovviamente, visto che trap e affini rimangono generi che non fanno per niente al caso mio, e di talento in quel mondo ne vedo ben poco, soffocato da esibizionismo e auto-tune per lo più. Parlo proprio dal punto di vista umano, perché mi è piaciuto molto come si è comportato nelle ultime settimane, quando è stato messo sotto pressione in un modo pazzesco ed è riuscito a tenere botta con rispetto ed umiltà (al contrario di Valentina Vernia, che dopo quelle sparate inascoltabili in cui si metteva sullo stesso piano di Michael Jackson ho rivalutato, sì, ma in negativo).

Quasi mi rammarico che Mameli sia uscito, ieri, ma davo comunque per scontato che – tra lui e Umberto Gaudino – chiunque fosse sopravvissuto all’eliminazione di inizio puntata sarebbe comunque stato fatto fuori a fine serata, e così è andata.

Un vero peccato, perché a gusto mio Umberto si sarebbe dovuto giocare la finale non solo della categoria ballo ma di tutta l’edizione, proprio. Sensuale da morire, tanto far venire vistose vampate di calore pure a Emma e alla Venier, ma non solo. Gaudino sarà un mostro nei balli latini, sicuramente, ma è meraviglioso anche in tutti gli altri stili. Versatile, preciso, energico: un artista incredibile, che avrebbe meritato più considerazione al serale, ed invece è stato offuscato dai continui battibecchi tra Vincenzo Di Primo e Rafael Quenedit (ieri superlativo nell’interpretazione del pezzo ispirato a The Danish Girl) che hanno tenuto fin troppo banco, secondo me, danneggiando anche loro due alla fin fine.

Perché, come ho detto fin dall’inizio, i ballerini in quest’edizione erano davvero di un altro livello rispetto ai cantanti, ed è un peccato che finiscano con l’essere sempre messi in secondo piano da logiche discografiche che puntano a spremere come limoni i cantanti nel periodo immediatamente successivo al serale, tra singoli e firmacopie, per poi abbandonarli presto nel dimenticatoio. Citofonare a Biondo per la conferma.

La mancanza dei direttori artistici Ricky Martin e Vittorio Grigolo (che hanno ufficialmente levato le tende dopo la scorsa puntata) l’ho sentita ben poco, vi dirò. Forse perché quest’anno il loro ruolo è stato meramente di contorno, utile giusto ai battibecchi con Loredana Bertè e per qualche urletto motivazionale tra un’esibizione e l’altra.

Del regolamento, invece, non si capisce mai una mazza, tra televoto random, Alessandra Celentano che da voti bassi pure ad esibizioni che le sono piaciute “per salvaguardare i suoi preferiti” (e allora che si esibiscono a fare, dico io) e professori che devono poi confermare o meno le preferenze espresse da casa neanche fossero Alessandro Borghese. Il succo, in soldoni, è che fanno sempre come gli torna utile a loro.

Non a caso, appena le squadre si sono sciolte e gli allievi si sono ritrovati tutti contro tutti, Alberto ha improvvisamente smesso di vincere. Che strano, eh? Prima non perdeva manco il bus, ieri chissà perché non la spuntava su nessuno. E mentre gli altri, uno alla volta, correvano sornioni ad accaparrarsi il giubbettino argentato della semifinale, lui ha dovuto giocarsela fino alla fine, spuntandola su Umberto per un soffio.

E a me Alberto fa un sacco di simpatia, eh, ma che questo sia stato un magheggio per farlo esibire il più possibile (tra uno spot del suo cd appena uscito e l’altro) in vista della finalissima e della coppa che è già nelle sue mani credo fosse palese anche a Rudy Sperti, ecco.

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