Amici, Morgan difende pubblicamente Luca Jurman dopo il comunicato della produzione: “Trovo che la realtà sia diversa e…”
“Lui smaschera l’inconsistenza di un sistema che ha conosciuto” ha continuato il musicista
Carola Gennaio 5, 2024
Negli ultimi mesi Luca Jurman ha portato avanti sui social una sua personale battaglia volta a smascherare quelle che secondo lui sono le pecche di Amici, il talent show condotto da Maria De Filippi, nel quale lui stesso ha trascorso diversi anni in qualità di coach di canto.
Attraverso i video pubblicati sui suoi canali social, l’ex insegnante del programma si è scagliato duramente contro l’uso dell’autotune fatto dai ragazzi durante le loro esibizioni così come il trattamento speciale che verrebbe riservato ad alcuni di loro, in particolare a Holden, che verrebbe perdonato più facilmente degli altri in quanto figlio di Paolo Carta, marito di Laura Pausini.
Dopo questi continui e ripetuti attacchi, nel pomeriggio di ieri, sulla pagina Instagram ufficiale di Amici è comparso un comunicato rilasciato dalla produzione del programma, tramite cui la produttrice Paola Di Gesu ha sburgiadato Jurman, rivelando che negli anni il vocal coach avrebbe più e più volte chiesto di tornare nel programma. La sua richiesta però non sarebbe mai stata accolta in quanto i suoi metodi di insegnamento non erano ritenuti idonei ad un programma come Amici.
Tra i tanti commenti al post di Amici, nelle scorse ore ne è comparso uno fuori dal coro: a scriverlo è stato Morgan, anche lui “cacciato” da Amici durante il serale, perché ritenuto inadatto a ricoprire il ruolo di coach della squadra bianca.
Il cantautore e leader dei Bluvertigo ha voluto dire la sua, dando man forte al collega, con il quale si è confrontato proprio negli scorsi giorni durante una diretta social:
Jurman anzitutto non ‘infanga’ ma critica. Usare le parole correttamente è fondamentale se si vuole sostenere una tesi, altrimenti non può essere accolta in un dibattito. Personalmente trovo che la realtà sia diversa ovvero che Luca Jurman non è affatto mosso dalla ragione di cercare visibilità sia perché non è il tipo, non ne ha bisogno, sia perché a sostegno delle sue critiche ci sono sempre delle argomentazioni, condivisibili o meno, ma ci sono dei ragionamenti e dei fatti raccontati in un contesto di una visione molto distante, altra. Infatti la questione è che Jurman, cosi come altri esseri pensanti e del tutto competenti e costruttivi intellettuali contemporanei attivi e presenti nel dibattito culturale italiano, prende le distanze da un sistema che ha conosciuto e di cui smaschera l’inconsistenza, la cialtroneria. Quindi bisognerebbe entrare nel merito delle situazioni che denuncia e, se si è in grado, confutarle, ma questo si può fare solo se si ha una coscienza.
COMMENTI