Scomparso e dato per morto, il playboy miliardario Oliver Queen viene ritrovato in vita su un'isola remota cinque anni più tardi. Tornato a casa, Oliver trova la sua famiglia, l'amico Tommy e l'ex fidanzata Laurel ad accoglierlo, ma sentono che qualcosa in lui è cambiato. Mentre nasconde la verità sull'uomo che è diventato, Oliver cerca disperatamente di fare ammenda per le azioni compiute in passato creandosi un'identità segreta, il vigilante Arrow, con la quale combattere i mali della società e riportare Starling City al suo vecchio splendore (tratta da Coming Soon).
Arrow è una serie televisiva statunitense creata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg, in onda sul canale The CW, composta da 7 stagioni. Nonostante il grande successo della serie i produttori hanno deciso di chiudere il programma dedicato al supereroe con l'ottava stagione che riserverà sicuramente tantissime soprese.
La serie è ispirata ai fumetti della DC Comics, incentrati sul personaggio di Green Arrow (Freccia Verde, nella versione italiana), ma non sono poche le differenze tra le due versioni: in quella televisiva, ad esempio, il miliardario playboy sarà inizialmente conosciuto come il Vigilante o semplicemente Arrow; sarà solo nella quarta stagione che lui stesso si presenterà come Green Arrow. Discorso analogo per quanto riguarda il look: il protagonista dei fumetti è conosciuto per la piccola maschera che indossa e per il folto pizzetto biondo, mentre l'Oliver Queen del telefilm non solo non ha alcun pizzetto, ma indosserà una maschera solo a partire dalla seconda stagione, e a regalargliela sarà Barry Allen, alias The Flash.
Proprio l'episodio in cui vedremo comparire per la prima volta Barry Allen in Arrow segnerà la nascita dello spin off dedicato al velocista rosso: conosceremo infatti un ritardatario e brillante Allen nel giorno precedente all'acquisizione della super velocità. La scena finale di quest'episodio sarà riproposta integralmente in The Flash, il telefilm del 2013 che vede Grant Gustin vestire i panni del supereroe più veloce del mondo.
The Flash non è l'unico spin off di Arrow: entrambe fanno infatti parte dell'Arrowverse, l'universo composto da diverse serie tv tratte da fumetti della DC Comics. Ambientato nel Multiverso - i fan della serie sanno di cosa stiamo parlando, mentre per tutti gli altri si tratterebbe di un enorme spoiler - l'Arrowverse comprende anche Legends Of Tomorrow, le web serie Vixen e Freedom Fighters: The Ray e la nascente Batwoman, serie annunciata al Comic Con di San Diego lo scorso anno, che verrà trasmessa a partire dal prossimo autunno, ma che ha fatto già discutere per la scelta della protagonista, Ruby Rose, che ha esordito nel crossover di The Flash e Arrow del 2018 e che non ha riscosso molti consensi. Non mancano, però, crossover di queste serie con titoli in onda su altre emittenti, sempre incentrati sui supereroi DC: si tratta di Supergirl (che inizialmente era trasmessa dalla CBS, per poi passare alla The CW) e del Costantine della NBC.
Molti fan si sono chiesti come mai nell'episodio che ha visto il debutto di Batwoman, ambientato a Gotham, non sia stato mostrato Batman. A quanto pare è tutto da addebitare ai divieti della DC Comics, che ha accettato di concedere i diritti alla The CW per la realizzazione di una serie incentrata su Green Arrow ad una sola condizione: non sarebbero mai dovuti apparire Bruce Wayne, Clark Kent, Diana Prince (alter ego di Wonder Woman) e Hal Jordan (cioè Lanterna Verde).
Il successo della serie con protagonista Stephen Amell è stato davvero grande, tanto che alcuni personaggi creati ad hoc per il piccolo schermo sono stati inseriti nel nuovo universo a fumetti della DC, I nuovi 52: stiamo parlando di John Diggle, braccio destro di Green Arrow, e di Felicity Smoak, amore di Oliver Queen. Emily Bett Rickards, in particolare, ha visto crescere l'importanza del suo personaggio grazie al fandom: se nei fumetti la donna destinata ad essere la compagna dell'eroe era Laurel Lance, la ship che è stata proclamata a gran voce endgame nella serie della The CW è la Olicity (Oliver/Felicity). A quanto pare, però, per i fan della coppia sono in serbo bruttissimi colpi di scena: Emily ha infatti annunciato qualche settimana fa che la settima stagione sarebbe stata l'ultima che l'avrebbe vista protagonista insieme al resto del cast. Non si sa ancora come avverrà la sua uscita di scena, se Felicity morirà o se si tratterà di una partenza (con annessa possibilità di rivederla nel season finale dell'ultima stagione), ma quello che tutti i fan si stanno chiedendo è: cosa ne sarà degli Olicity?
Chi crede che i combattimenti che vediamo in Arrow siano visti e rivisti e che sia tutto frutto del lavoro di abili controfigure, deve ricredersi: non solo le scene di lotta che vedono impegnati spesso i supereroi contro i cattivi sono studiate nei minimi dettagli e seguono delle curatissime coreografie, ma gli attori non utilizzano alcuna controfigura, sottoponendosi ogni giorno a ore di intenso allenamento, che per Stephen Amell includono anche il parkour, per le scene in cui salta dai tetti. L'interprete dell'affascinante miliardario non ha mai voluto utilizzare uno stuntman che lo sostituisse nelle scene più pericolose e per perorare la sua causa ha chiesto - e ottenuto - che il suo costume fosse, oltre che bello, anche funzionale, così da poterlo indossare da solo, senza l'aiuto degli assistenti.
Se i collegamenti di questa serie con altri telefilm non vi fossero bastati, anche per quanto riguarda alcune ambientazioni c'è un punto in comune con altri titoli. Un esempio? La lussuosa casa dei Queen, protagonista nelle prime stagioni, non è una facciata sconosciuta ai telefilm-addicted: si tratta del canadese Castello di Hatley, già casa di Lex Luthor in Smallville e nota ai cinefili per essere stata la scuola per mutanti di Charles Xavier nel secondo e terzo capitolo della saga dedicata agli X-Men.
Diverso, invece, è il discorso per quanto riguarda lo skyline di Star City, ottenuto dalla fusione di quelli di diverse città: Tokyo, Boston, Philadelphia, Singapore e Francoforte.