Aurora Ramazzotti in attesa del primo figlio: “Volevo la femmina perché ho molta paura di crescere un maschio…”

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Aurora Ramazzotti, in attesa del primo figlio, si è raccontata in una lunga intervista rilasciata a Vanity Fair.



La figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker ha spiegato cosa la spaventa del diventare mamma e come sta affrontando la gravidanza. Aurora, infatti, ha ammesso di non essere spaventata dalla genitorialità, forte dell'esempio della madre, dalla cui esperienza ha capito che "la maternità può essere un’aggiunta non una sottrazione". A preoccuparla, piuttosto, sarebbe l'idea di crescere un maschio:

Io d’istinto volevo la femmina, non perché avessi una preferenza, ma perché ho molta paura di crescere un maschio. Sono una donna, ho visto crescere più sorelle che fratelli, avrei avuto più esperienza. A una bambina potrei insegnare come difendersi da tutto quello che ho affrontato io….



In più, non ha vissuto in totale serenità i primi mesi di gravidanza. Al di là delle nausee dei primi tre mesi, si aspettava un'esperienza piuttosto diversa:

È un momento delicato, intimo, pieno di insicurezze. E non è solo perché il primo trimestre è a rischio. Ci sono quelle che adorano essere incinte, come mia madre, e altre, come me, che fanno più fatica. Non è stato il periodo idilliaco che mi era stato dipinto, ero emozionata ma anche impaurita. Ed è doloroso parlarne perché ti senti sbagliata. Se manifesti questi pensieri, mi dicevano che dovevo essere felice. La gente non accetta che tu possa vivere questa cosa in un modo diverso dall’entusiasmo.



Al suo fianco, però, Aurora ha Goffredo Cerza, il padre del bambino che porta in grembo, con il quale è legata da sei anni. Lei lo ha definito "un’anima antica intrappolata in un corpo giovane", aggiungendo di amarlo tantissimo. Eppure, ha sottolineato che l’idea di stare insieme tutta la vita "è quasi un’utopia" e che il matrimonio non è la sua priorità.

Io non ho vissuto chissà che esempi di matrimoni duraturi, lui invece ha i genitori che stanno insieme da 37 anni. E' stato quindi lui a insegnarmi a pensare al futuro, a immaginare di costruire qualcosa insieme.

Tornando indietro nel tempo, Aurora ha parlato della sua esperienza universitaria, rivelando cosa l'ha costretta a non terminare gli studi.

Ho ricevuto una minaccia di morte e ho dovuto iniziare a girare con la guardia del corpo e a cambiare il mio stile di vita. Non è stato un periodo facile. Ero andata a vivere da sola a 19 anni con i soldi che avevo messo via, perché già lavoravo. Tutti i miei amici andavano all’università, però, e ho voluto iscrivermi a Sociologia con indirizzo in Spettacolo. Anche se ho avuto un’infanzia bellissima, non avevo una situazione familiare standard. Poi mia madre si è risposata, mio padre si è risposato, bambini piccoli in casa, insomma: avevo bisogno di spazio.

Da sola ero una pazza, facevo mille casini, ma studiavo, anche. Proprio nel momento in cui stavo iniziando ad assaporare la mia nuova indipendenza, è arrivata la minaccia. Dicevano a mia madre che, se non avesse pagato, mi sarebbe successo qualcosa magari il giorno dopo, o tra due anni, o dieci. Ero terrorizzata, e anche oggi è una paura che non se n’è andata del tutto. Il primo periodo è stato devastante, mentre i miei coetanei erano liberi, io ero in un tunnel: avevo paura a fare la spesa, figuriamoci frequentare l’università.