Tra le coppie più affiatate di questa edizione di Ballando con le stelle c'è sicuramente quella formata dal ballerino Angelo Madonia - new entry del programma - ed Ema Stokholma.
Questo per Angelo Madonia è un ritorno nello show di Milly Carlucci: il ballerino, infatti, aveva già partecipato al programma di Rai Uno nel 2006, gareggiando con Pamela Camassa. Intervistato dal settimanale Chi, Angelo ha raccontato il suo esordio nello show e ha spiegato i motivi che l'hanno portato a lasciare lo show:
Madonia ha spiegato come è ritornato a Ballando:Nel 2006 partecipai per la prima volta con Pamela Camassa. Arrivammo secondi e l'anno dopo ci invitarono nell'edizione ucraina, tra i concorrenti rivali c'era anche il futuro presidente Zelensky. Poi ho preferito fare gare in giro per il mondo: a 24 anni sono diventato professionista e per 10 anni sono stato tra i primi sei a livello internazionale, fino a che mi sono ritirano nel 2015 per dedicarmi all'insegnamento e alle mie scuole.
E a Ballando con le stelle Angelo ha incontrato Ema Stokholma, con la quale è nato subito un bel feeling:Negli ultimi anni, essendo diventato papà di due bambine ho sentito il bisogno di viaggiare un po' meno. A Roma incontravo spesso in palestra il marito di Milly, lui mi ha rimesso in contratto e da lì ho iniziato a fare qualche ospitata come maestro delle ballerine per una notte. Poi quest'anno mi ha proposto di tornare nel cast fisso e io ne sono stato felicissimo.
Infine, Angelo ha confessato di sperare nella vittoria:Tre anni fa ci conoscemmo caso in un albergo in Cina e non mi filò di striscio! Invece questa volta ci siamo proprio trovati. Lei è una bomba, è molto piacevole parlare e stare in sua compagnia. E poi siamo entrambi single, il che è di grande aiuto: se abbiamo voglia di berci qualcosa fuori lo facciamo senza problemi ne tabù. Quindi, che dire? Al momento trascorriamo un bel tempo insieme, principalmente ballando, ma facendo anche cose normali che magari ci faranno capire se può nascere qualcosa. Non sono in condizione di dare un nome a questa cosa, ma sono contento di viverla.
Penso che ce la metteremo tutta. E da parte mia, conoscendo un po' il passato di sofferenza di Ema, sogno di regalarle una grande vittoria!