Benjamin Mascolo a cuore aperto sui social: “Mi hanno diagnosticato un autismo ad alto funzionamento”

Il cantante si è lasciato andare alle confidenze con i fan

Giusy Settembre 15, 2024

Benjamin Mascolo a cuore aperto sui social: “Mi hanno diagnosticato un autismo ad alto funzionamento”

Avevamo lasciato Benjamin Mascolo desideroso di riallacciare i rapporti personali e musicali con Federico Rossi, il suo ex compagno di avventura. Sono passati infatti diversi anni da quando i due decisero di interrompere il loro sodalizio artistico, lasciando in lacrime i fan del duo “Benji e Fede“.

Era il 25 Marzo quando Benjamin stupì un po’ tutti scrivendo sul suo profilo Instagram una lettera indirizzata a Federico. Parole intense, quelle del cantante, che avevano accesso un barlume di speranza nei loro follower.

A distanza di sei mesi, Benji è tornato a scrivere una lettera sul suo profilo Instagram.   Una lettera questa volta rivolta a tutte le persone che gli vogliono bene e che lo seguono da tanti anni. Nel suo lungo post, il cantante ha aperto il suo cuore e con estrema sincerità e onestà ha dato al mondo una notizia che ha sconvolto un po’ tutti. Dopo un lungo percorso di terapia, tante visite mediche, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la diagnosi. Benjamin ha l’autismo ad alto funzionamento.

Le sue parole:

“Non voglio che il mondo mi veda, perché non penso che capirebbero”. Questo è il ritornello della mia canzone preferita, Iris. È tutta la vita che mi chiedo se sono se sono danneggiato dentro, se sono speciale, o se sono come tutti gli altri e mi faccio solo qualche domanda di troppo. In questi anni ho seguito un percorso di terapia, io che non mi sono mai fidato fino in fondo degli adulti, io che non ho mai creduto fino in fondo nelle istituzioni e nei loro rappresentanti, che fossero professori, poliziotti o dottori.

Ci sono arrivato per sfinimento, perché mi ero fatto così tanto male che non aveva più senso provare ad automedicarsi da solo, che fosse con sostanze stupefacenti o con maratone e diete salutari. E così ho deciso di fidarmi, fare ore di macchina ad Agosto con mia moglie (santa donna) al posto di andare in vacanza, per raggiungere un ospedale dall’altra parte d’Italia. Fare test su test, far intervistare i miei genitori sulla mia infanzia da un grandissimo psichiatra. Autismo ad alto funzionamento. Questa è la diagnosi, la risposta della scienza moderna nel 2024. Non sono un autistico super intelligente che guarda New York da un elicottero in volo e riesce a disegnarla a memoria.

Sono uno di quelli che quando apre il menù del ristorante ha una crisi di panico esistenziale perché c’è troppo scelta. Uno di quelli che tutti i suoi vestiti devono essere dello stesso brand, tutti dello stesso colore, tutti stesso modello. Impacchettati in buste di plastica rigida trasparente e impilati in un armadio. E va bene così. Il dottor Rosso dice che nella diagnosi c’è già un piccolo effetto curativo, e io ci credo. Sono sempre io, con una consapevolezza in più: non sono più solo.

 

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