‘Boss In Incognito’: l’opinione di Chia sul programma condotto da Costantino della Gherardesca

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RaiDue non sbaglia un colpo. Dopo Pechino Express eccola ospitare un altro programma pazzesco, Boss In Incognito, condotto da quel genio assoluto che -per quanto mi riguarda, almeno - è Costantino della Gherardesca  Un'accoppiata vincente quella tra  la rete e il presentatore, che spero ci regali ancora tante soddisfazioni in futuro 



Ma torniamo a noi: Boss In Incognito, basato sul format inglese Undercover Boss, prevedeva che in ognuna delle quattro puntate in cui si è sviluppata la prima edizione italiana il Boss di una grande azienda del nostro Paese svestisse i confortevoli panni da dirigente e indossasse quelli di semplice dipendente alle prime armi. Seguito da una troupe televisiva che fingeva di girare un documentario sul mondo del lavoro, per sette giorni il Boss -camuffato e reso irriconoscibile per l'occasione- entrava quindi in contatto con i propri dipendenti, dai quali veniva istruito sulle varie mansioni dell'azienda -persino le più umili, faticose e rischiose- non senza ricevere da loro -ignari di star interagendo col proprio capo- rimproveri in caso di mancanze ed errori nello svolgimento del compito assegnatogli. Un'occasione questa non solo per conoscere da vicino coloro che lavorano per la propria società, le condizioni in cui lo fanno e le storie personali che hanno alle spalle, quindi, ma anche per scoprire eventuali carenze organizzative e pratiche della ditta su cui potersi migliorare in futuro. Alla fine della settimana il Boss convocava nel proprio ufficio i cinque impiegati con cui aveva avuto modo di trascorrere una giornata di lavoro svelando loro la propria vera identità e premiandoli per il loro impegno.

In sintesi? Io mi spaccavo in due ogni settimana, altro che C'è posta per te  Una carrellata di dipendenti meravigliosi, spesso con una situazione difficile alle spalle -economica o sentimentale che fosse, a volte persino tutte e due assieme - ma con una dedizione e un impegno sul posto di lavoro degni di lode  E in un palinsesto che fin troppo spesso viene monopolizzato da wannabe privi di talento che si ridicolizzano nei modi più atroci pur di apparire (e noi che seguiamo tutto il meglio del trash che il piccolo schermo propone ne sappiamo qualcosa ), ho apprezzato tantissimo vedere dedicare una prima serata a persone normalissime, fiere del proprio lavoro, che si fanno il mazzo dalla mattina alla sera per portare a casa la pagnotta.. Gente umile come ce n'è tanta nel nostro Paese, dalla ragazza che col proprio stipendio aiuta la mamma rimasta senza lavoro, al padre separato che con la tredicesima riesce a regalare al figlio lo strumento musicale per permettergli di continuare negli studi  Puntualmente al momento finale della puntata, quando il Boss si svelava ai propri dipendenti premiandoli con assunzioni a tempo indeterminato piuttosto che viaggi o avanzamenti di carriera, persino l'insensibile Chia non riusciva a trattenere la lacrimuccia  L'ultima ieri, quando un ragazzo appassionato di tuning ha rinunciato al regalo che il suo Boss gli voleva fare, dei cerchi in lega per la propria auto, affermando che preferiva che quei soldi venissero usati per migliorare l'azienda o aiutare altri colleghi che magari versavano in una situazione più difficile della sua, visto che lui in quella giornata trascorsa col suo capo non aveva fatto nient'altro che il suo lavoro e per quello già veniva pagato.. Di fronte ad un'onestà così disarmante che gli vuoi dì?  Tantissima roba, davvero..



Un format che fa riflettere, divertire ed emozionare, mostrando uno spaccato d'Italia che troppo spesso forse viene bistrattato. Inutile dire che aspetto con ansia la seconda edizione 

E voi avete seguito Boss In Incognito? Come vi è sembrato?