Il duca di Hastings dell'amatissima serie tv Bridgerton, interpretato da Regé-Jean Page, ha rilasciato un'intervista a Variety dove è tornato a parlare del suo addio alla serie targata Shondaland - creata da Shonda Rhimes e Chris Van Dusen, ispirata alla saga best seller di Julia Quinn - rinnovata per una seconda stagione, e delle motivazioni per cui ha rifiutato anche una cospicua proposta economica.
L'attore ha deciso di non prendere parte alla prossima stagione della serie, nemmeno come guest star:
Credo che una delle cose più coraggiose che si possano fare, quando si mette in piedi un film romantico, è consentire ai propri protagonisti di vivere un lieto fine. Così doveva succedere. Simon è stato un antagonista dirompente, che si è dovuto riabilitare per trovare se stesso attraverso Daphne Bridgerton.
La storia d'amore tra il Simon Basset e Daphne è stata infatti il fulcro della prima stagione, poi ha aggiunto:
Lasciare Bridgerton è stato come finire il liceo: una fase della vita in cui si ha, inevitabilmente, paura dell’ignoto. “Oddio, non mi farò mai amici che siano buoni quanto quelli che ho qui”, ci si ripete. Invece, la vita va avanti e questi altri amici finisci per farteli.
Regé-Jean Page ha poi parlato della sua carriera cinematografica e dei suoi progetti futuri; tra le varie voci che giravano attorno al bell'attore c'era anche quella che lo volevano nelle vesti di Superman, però, a detta sua vi sono ancora problemi razziali che persistono nella società:
Noi persone di colore siamo abituate a guardare il mondo attraverso gli occhi dei bianchi, perché sono i bianchi ad essere protagonisti. So cosa vuol dire guardare il mondo e provare empatia per Superman, perché ho trascorso la mia esistenza a farlo. Quel che è davvero rivoluzionario, però, è portare le persone a guardare il mondo attraverso i miei occhi, la mia pelle.
Mentre sul ruolo che ha interpretato in Bridgerton ha puntualizzato:
Stando lì, con i suoi begli abiti, gli stivali, i suoi titoli nobiliari ha dimostrato di poter riempire perfettamente uno spazio che gli appartiene, la nobiltà, cambiando il modo in cui lo spettatore guarda il mondo.
E voi cosa ne pensate delle parole di Regé-Jean Page?