Condurrà anche il prossimo Festival di Sanremo ed è il cavallo di razza della Rai, però più che per i suoi successi professionali, Carlo Conti è felice per la sua vita privata e del suo nuovo ruolo di papà: "Non ho rimpianti. Non ho mai pensato 'Ah, se l'avessi fatto prima!', perché non sarebbe stato lui, non sarebbe stato Matteo. A fare il papà ti aiuta un po' la natura, un po' il tuo bimbo, perché ti suggerisce le cose giuste da fare. Un figlio è un bellissimo universo da scoprire ogni giorno. A volte io e mia moglie Francesca Vaccaro ci ritroviamo incantati a guardare Matteo, è un catalizzatore di energia. Però per ora dice solo 'mamma', anche quando vuole chiamare me! Mi occupo di tutto, anche fare il bagnetto o cambiare il pannolino, ma non è un sacrificio: un bambino dà una forza pazzesca. L'ho portato a vedere l'acquario di Livorno, a pesca e a vedere la Fiorentina. Non si è molto appassionato e si è spaventato quando ho urlato 'goool'! Per ora lo catturano solo i cartoni". Recentemente è stato anche in vacanza con l'amico Leonardo Pieraccioni e la figlia Martina. Quando gli si chiede se vogliono 'far fidanzare' i loro figli, Conti risponde: "Matteo è molto più piccolo di Martina, sarebbe il suo toy boy! E poi Leonardo gli ha detto di non puntare alla sua bambina: è gelosissimo! Visto che io e Pieraccioni siamo come fratelli, loro sono come cugini!". E chiedendogli se ora che è papà gli capita di pensare al suo 'babbo', mancato quando era piccolissimo, Carlo risponde: "Penso sempre a lui, anche se non l'ho mai conosciuto. Mi capita però più spesso di pensare a mia mamma, a cosa direbbe se fosse qui. Penso alla sua gioia per Matteo e ai consigli che mi darebbe per crescerlo. Con mia moglie c'è grande complicità, mi prende in giro se faccio errori, ma è il gioco delle parti. Mi emoziono ogni giorno da quando Matteo è nato, ogni volta che lo vedo. E' un crescendo di emozioni positive". Passando invece alla tv, tra poco il conduttore fiorentino tornerà in tv con il suo amatissimo Tale e quale show, che ha ridato vita ad alcuni personaggi della tv quasi dimenticati: "Quando un personaggio non appare in tv per un po', si pensa che non valga più. Invece ha solo bisogno di essere illuminato di nuovo. Per il programma I migliori anni, mi dicevano che attingevo alla nostalgia, ma io distinguo tra memoria e nostalgia. La nostalgia è un sentimento, la memoria è un racconto. La nostalgia è soggettiva, una vecchia canzone che può farti battere il cuore e lasciare indifferenti gli altri, la memoria è collettiva. Io sono dell'idea che bisogni guardare avanti senza dimenticare il passato". Quanto al prossimo Sanremo, quando gli si fa notare che lo scorso anno si è 'baudizzato' dando poco spazio alle vallette Emma Marrone ed Arisa, risponde: "Vorrei che sul palco con me ci fossero delle idee, voglio stupire ancora. C'è una differenza tra conduttore e presentatore. Io sono un conduttore. Il compito di chi porta avanti il Festival di Sanremo è quello di essere un battitore libero, di dare ritmo al programma, di 'portarlo avanti' seguendo una propria linea". Infine, si esprime sul Presidente del Consiglio Matteo Renzi, per il quale aveva speso parole positive in passato: "E' stato sindaco della mia città, Firenze, e ha fatto cose buone come la pedonizzazione del Duomo. Io dico di lasciarlo lavorare, le somme si tirano alla fine. Mi sembra che di cose ne abbia fatte, anche se quando vai al Governo ti devi scontrare con un certo apparato" e quando gli si chiede di dire a suo figlio chi è suo padre, conclude: "Un fiorentino che ama la vita, una persona onesta, un po' bischero, che fa il lavoro che ha sempre sognato. Un babbo come mille altri, che cerca di dare tanto amore a suo figlio".