Mancano pochissimi giorni e anche la quinta stagione de La Casa di Carta sarà disponibile su Netflix. L'ultimo capito della serie tv spagnola che ha avuto un successo incredibile in tutto il mondo, approderà sulla piattaforma streaming il 3 settembre. Tra i protagonisti indiscussi, anche questa volta, ci sarà Alvaro Morte nei panni del Professore.
Intervistato da Vanity Fair, l'attore ha parlato della popolarità acquisita grazie a questo ruolo. Soprattutto in Italia, infatti, Alvaro è diventato un vero sex symbol:
Non credo proprio di esserlo! Ma se così fosse, mi sembra una bella cosa che “il Professore” venga ritenuto un tipo sexy per la sua intelligenza: soprattutto in un mondo in cui contano soprattutto gli addominali scolpiti e l’abbronzatura, il fatto che all’improvviso appaia questo tizio un po’ nerd, con le spalle curve, e alla gente piaccia, mi sembra un bell’attacco alla frivolezza.
Da parte dei fan, Morte riceve continuamente dimostrazioni di stima:
Già, ma continuiamo ad assistere a moltissime manifestazioni d’affetto sui social: è bellissimo, ma anche inquietante, ad esempio se scopri che qualcuno si è tatuato la tua faccia… E se finisce la quinta stagione e a un certo punto quello che fa “il professore” non gli piace più? Immagini!
In questi giorni gli appassionati a La Casa di Carta stanno fantasticando sul finale. A tal proposito Alvaro ha detto:
Con i fan succede qualcosa di meraviglioso perché spesso sono in grado di tirar fuori teorie completamente folli e molto divertenti. A volte ho pensato che dovrebbero assumerne alcuni come sceneggiatori. Io sono molto soddisfatto del finale, ma considerando i milioni di fan sono consapevole che è impossibile accontentare tutti. Spero che le reazioni positive supereranno le delusioni. Quando abbiamo ricevuto l’ultimo copione dallo sceneggiatore Álex Pina abbiamo espresso una certa perplessità: “Davvero facciamo questa cosa?”. Ne abbiamo discusso con il regista, Jesús Colmenar, e con qualche modifica siamo riusciti a sistemare la scena dove doveva stare…
Sul suo futuro e su quello della serie, l'attore ha ammesso:
Mi piace pensare che ci sia vita dopo “il Professore”. Questa serie mi ha dato milioni di cose, tutte bellissime, e per questo spero che continui, con o senza il mio personaggio.
Quindi non è escluso che possa esserci in futuro una sesta stagione:
Dunque. Io, Álvaro Morte, non posso dire se il mio personaggio arriva alla fine oppure no. Detto questo, e sia chiaro che non mi sto sbilanciando per un’alternativa o per l’altra, perché Berlino è morto eppure c’è ancora, e se si facesse un’ottava stagione e riapparisse Nairobi non sarebbe una follia… Perciò, se la cosa andasse avanti e mi volessero nella squadra, sarei contento, però adesso voglio fare altre cose, anche come regista e produttore.
Lo spagnolo ha poi raccontato di un episodio che lo ha profondamente colpito:
Per tutti è stato un vero colpo leggere un tweet di Stephen King che diceva: “La Casa di Carta, su Netflix: se vi piacciono le storie di rapine, la adorerete. È una bomba”. Ecco, quello ci ha lasciato davvero senza parole: il maestro dello storytelling dice che la serie è una bomba, una serie che abbiamo girato a Colmenar Viejo…
Tra gli attori de La Casa di Carta si è instaurato un bellissimo rapporto di amicizia:
Abbiamo un gruppo WhatsApp superattivo. Con il Covid ci siamo visti di meno, certo, ma ci vogliamo bene e ci stimiamo molto. Adoro tutti i miei colleghi e tutti allo stesso modo, anche quelli che si stanno unendo man mano nelle nuove stagioni, come Hovik (Keuchkerian, che interpreta Bogotá, ndr), che è un tesoro. Per me la grande scoperta della quinta stagione è stata Najwa (Nimri, l’ispettrice Sierra, ndr); l’ho sempre ammirata ed è una delle persone con cui ho lavorato più a stretto contatto.