Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio si commuove dando l’addio alla Rai: “Sono stati 40 anni bellissimi!”

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Dopo oltre 20 anni di successi Fabio Fazio ha salutato la Rai ed è passato a Discovery. Con lui anche Luciana Littizzetto.



Contratto non rinnovato per il conduttore in onda con il suo Che tempo che fa dal 2003.

E proprio ieri sera è andata in onda l'ultima puntata che ha reso Fazio uno dei conduttori più seguiti (e anche più pagati) d’Italia.



Nessuna recriminazione, né tantomeno rancore da parte della coppia che rivedremo sui canali della Warner Bros. Entrambi hanno ringraziato sia la Rete che il pubblico, senza nascondere un pizzico di commozione.

La Littizzetto e Fazio hanno voluto ringraziare tutte le persone che li hanno seguiti per tantissimi anni attraverso due monologhi



La "letterina" di Luciana intrisa di ricordi senza perdere la sua consueta verve comica:

Cara Rai, c’è posta per te. Cara Rai regina del tubo catodico ora dominatrice degli schermi piatti e delle piattaforme digitali. Tu che sei partita con un canale e adesso ne hai più di Venezia. Tu che hai il Tg1, il Tg2 e per ora ancora il Tg3. Tu che non hai più le annunciatrici e manco più l’Annunziata. Tu che hai Sanremo e San Giuliano, tu che ci fai ballare con le stelle e credere che sia sempre mezzogiorno. Eccoci arrivati alla fine della nostra relazione, è finita, non abbiamo superato la crisi del settimo governo. Pensare che la prima volta che mi hai assunta c’era la destra, si parlava di condoni, il mondo era in guerra, quante cose sono cambiate da allora eh?

Che peccato andare via proprio adesso che in guardiola hanno finalmente imparato a scrivere il mio cognome. Io ho iniziato qui la mia carriera, sai? Sono arrivata da te che Don Matteo non era nemmeno in seminario. Montalbano aveva ancora i capelli come Demo Morselli. Carlo Conti era diafano e Vespa aveva soltanto due nei. Anche Fabio ti deve tanto, lui è arrivato molto prima di me. Lo hai assunto come imitatore e pur di non sentirlo più imitare gli hai affidato un sacco di programmi. Sono stati anni proprio belli, cara amatissima Rai.

Anni di allegria, di grandi ascolti, di fatica e di ospiti importanti. Ogni tanto pestavamo qualche mer*one, ci spostavi da Rai Uno a Rai Due a Rai Tre, ma abbiamo resistito. Soprattutto grazie ai milioni di telespettatori che ci hanno voluto bene e a cui mandiamo un bacio infinito. Ai nostri spettatori, qui e a casa.  E anche al nostro impegno, manon grazie ad altro. Questo lo dico a muso duro e con orgoglio.

Cara amatissima Rai, il mio ricordo di te sarà felice (...). Tu per me sei Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Enzo Biagi, Corrado, Tortora, Mina e Minà, Walter Chiari e il Quartetto Cetra, Franca Valeri, Bice Valori, Panelli e Fabrizi,  Piero e Alberto Angela. Elio Luttazzi, Gianni Boncompagni ed Enrico Vaime. Renzo Arbore e la mia amata, la mia adorata e unica Raffaella.

Mi lasci dei ricordi straordinari cara Rai e purtroppo mi lasci anche questo pirla di Fabio, che mi dovrò portare dietro in questa nuova prova del nove. Mi dispiace solo lasciare qui tanta gente, tanti professionisti che sgobbano ogni giorno. Dai truccatori ai parrucchieri, dai cameramen ai microfonisti, dai tecnici agli operatori di regia. Costumisti, sarti, pompieri, tutti gli autori. Ai giovani stagisti. Voglio dire grazie con tutto il mio cuore.

E anche grazie a Fabio di tutti questi anni insieme. L'unico presentatore che se fa pessimi risultati gli danno addosso e se li fa ottimi gli danno addosso il doppio.

Cara Rai, restiamo amici e chissà magari un giorno ci ritroveremo (...) Non dimenticarti mai che il Servizio pubblico è di tutti. (...)

Successivamente è stato Fazio che commosso ha ringraziato tutti, per poi raggiungere il suo pubblico in prima fila:

Un grazie sincero come diceva Luciana alla Rai. La Rai è la tv pubblica, la tv di tutti e quindi anche la mia. Non possiamo che volerle enormemente bene. Tra l'altro proprio in questi giorni, 40 anni fa facevo il provino. Incredibilmente mi hanno preso. C'erano due signor Guido Sacerdote e Bruno Voglino. Bruno ci starà guardando, io da quel giorno l’ho chiamato mamma perché mi ha dato una vita professionale che non avrei altrimenti avuto. Quello da cui tutto è cominciato. Grazie davvero Bruno di tutto.

Dopo quel provino andai a fare l’imitatore a Pronto Raffaella. Mi ricordo benissimo il cuore che palpitava quando sentivo la sigla. Si chiamava Fatalità quella canzone che aveva un significato anche per me, perché anche io per fatalità stavo lì. Insomma tantissimi ricordi. Il  grazie più grande però lo voglio dire al pubblico che in questi 40 anni è cresciuto e invecchiato con me, con noi. Grazie a tutti voi che siete stati vicino  sono sicuro ci starete ancora vicino. Sono stati 40 anni bellissimi.