L'Antitrust ha multato Chiara Ferragni e Balocco per pratica commerciale scorretta.
La notizia, battuta da tutte le principali agenzie di stampa e riportata da ogni testata giornalistica, è che l'Antitrust ha deciso di attribuire una multa di 1,4 milioni di euro all'influencer e alla nota azienda dolciaria a seguito della commercializzazione del pandoro griffato Ferragni che faceva leva su una 'falsa beneficenza'.
L'Antitrust ha affermato che "le suddette società hanno fatto credere, erroneamente, ai consumatori che acquistando il pandoro avrebbero contribuito a una donazione all'Ospedale Regina Margherita di Torino"Come riporta Il Corriere della Sera:
Secondo l'Antitrust a rafforzare l'equivoco anche la sponsorizzazione social dell'influencer che sul suo profilo Instagram da milioni di follower scriveva:I consumatori pagavano un pandoro da oltre 9 euro, anziché 3,70, credendo che una parte del ricavato sarebbe andato in beneficenza all’Ospedale di Torino. In realtà, una donazione in cifra fissa era già stata effettuata e il sovrapprezzo è andato soltanto a beneficio dell’azienda produttrice e della sua celebre testimonial.
Questo Natale io e Balocco abbiamo pensato ad un progetto benefico a favore dell’Ospedale Regina Margherita di Torino Abbiamo creato un pandoro limited edition e sosteniamo insieme un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing. Sono davvero fiera di questa iniziativa e di rendere il nostro Natale un po’ più rosa e dolce con questo pandoro specialeIl Corriere continua:
Balocco aveva invece già deciso l’ammontare a prescindere dall’andamento delle vendite del prodotto, mentre Ferragni non ha donato nulla, nonostante le sue società abbiano incassato dall’iniziativa oltre un milione di euro. A trarre in inganno i consumatori ha contribuito anche la circostanza che il Pandoro Pink Christmas fosse venduto a un prezzo di due volte e mezzo superiore al pandoro classico di Balocco. La differenza di prezzo poteva apparire frutto del margine di donazione a favore dell’ospedale e invece era soltanto figlia della volontà di aumentare il margine di profitto dell’azienda e dell’influencer.
Selvaggia Lucarelli, che aveva a lungo indagato sulla vicenda, ha commentato il provvedimento:
L’operazione #Balocco spiega bene la differenza tra beneficenza e operazione commerciale mascherata da beneficenza, operazione particolarmente odiosa perchè utilizzava una questione come i bambini malati e gli ospedali che li curano. Ma mettiamo da parte la questione morale (che esiste eccome) e vediamo cosa ha accertato l’antitrust, che poi è quello su cui avevo lavorato per Domani. La donazione all’ospedale per la cura dei bambini malati era stata fatta da parte di Balocco mesi prima (maggio) dell’operazione commerciale natalizia (novembre). Erano stati donati 50 000 euro (wow). Quindi, come avevo sottolineato più volte, era completamente slegata dalla vendita dei Pandori. Chi guadagnava dalla vendita erano l’azienda e Ferragni, al limite. I Pandori griffati Ferragni erano stati venduti a un prezzo più alto: “il prezzo del pandoro “griffato”, che è stato proposto in vendita al pubblico a un prezzo pari a circa due volte e mezzo il prezzo del Pandoro classico Balocco, ha contribuito a indurre in errore i consumatori rafforzando la loro percezione di poter contribuire alla donazione acquistando il “Pandoro Pink Christmas”. Le società di Chiara Ferragni avevano incassato la somma di oltre 1 milione di euro a titolo di corrispettivo per la licenza dei marchi e per la realizzazione dei contenuti pubblicitari senza versare nulla all’ospedale Regina Margherita di Torino. Insomma, sei ricca, ma evidentemente la ricchezza non ti basta mai. Devi arricchirti pure usando a sproposito la parola beneficenza destinata alla cura di bambini malati. Salvo poi presentarti alla conferenza stampa di Sanremo e strappare l’assegno a favore di telecamera per darti una smaltata all’immagine. Ricordatevi: la beneficenza è una cosa seria. E come sapete per me questa battaglia è sacra e non risparmio niente e nessuno, da Ferragni all’ultima delle collette di parrocchia. Oggi, rispetto a ieri, mi sembra ne valga un po’ più la pena.
AGGIORNAMENTO CON LA REPLICA DI CHIARA FERRAGNI DOPO LA MULTA DELL’ANTITRUST: