Chiara Ferragni, si concludono le indagini per “truffa aggravata”, i suoi avvocati: “Chiara ha fiducia che la sua innocenza venga acclarata”

Arriva anche il commento di Selvaggia Lucarelli

Renata Ottobre 5, 2024

Chiara Ferragni, si concludono le indagini per “truffa aggravata”, i suoi avvocati: “Chiara ha fiducia che la sua innocenza venga acclarata”

Lo scorso dicembre Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta avviata a seguito dell’esposto presentato dal Codacons in 104 procure.

L’imprenditrice digitale, il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato, Alessandra Balocco (legale rappresentante della Balocco Spa di Fossano), e Francesco Cannillo (presidente di Ceralitalia-Id, proprietaria di Dolci Preziosi), sono tutti indagati per truffa aggravata. Secondo l’accusa, avrebbero ingannato “un numero imprecisato di acquirenti”. Realizzando così un “ingiusto profitto” pari a quasi 2,2 milioni di euro con la vendita del pandoro Pink Christmas e delle uova pasquali della Dolci Preziosi. Vendita che, nelle campagne pubblicitarie 2021 e 2022, promossero come beneficienza.

Nel caso del pandoro, i proventi della vendita del prodotto avrebbero dovuto contribuire a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. Per quanto riguarda le uova pasquali, la vendita avrebbe dovuto sostenere l’associazione Bambini delle fate. Tuttavia, le donazioni erano già avvenute. E, stando a quanto emerso dalle indagini, con queste operazioni le società della Ferragni (Fenice, Tbs Crew e Sisterhood) avrebbero incassato l’ingiusto profitto di 1.075.000 euro del compenso. Scoppiato lo scandalo, le società dell’imprenditrice hanno devoluto volontariamente un milione in beneficienza all’ospedale torinese. Ed un altro milione come sanzione al Garante per la concorrenza ed il mercato per la vicenda Balocco.

Poche ore fa la Procura di Milano ha notificato alla Ferragni (e ad altre tre persone) l’avviso di conclusione delle indagini per truffa aggravata. Gli indagati, hanno ora venti giorni per depositare atti e chiedere di essere interrogati. “Sono sollevata perché potrò finalmente dimostrare la mia piena innocenza“, ha affermato l’influencer. I suoi legali, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno poi assicurato:

Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale. E che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Garante per la concorrenza ed il mercato. Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima.

Inoltre hanno affermato che se il pubblico ministero Cristian Barilli e l’aggiunto Eugenio Fusco non si convinceranno per l’archiviazione, chiederanno il giudizio in un processo in cui Codacons è pronto ad assistere “migliaia di consumatori”.

A seguito della diffusione della notizia sulla chiusura delle indagini, la giornalista Selvaggia Lucarelli – che indagò affinché venisse chiarita la natura delle operazioni commerciali della Ferragni – ha detto la sua. Sui social, la giurata di Ballando con le Stelle ha anche fatto riferimento all’ex marito della Ferragni, Fedez, e all’accusa per rissa ai danni di Cristiano Iovino:

Quindi a dieci mesi dal Pandoro Gate, la coppia più celebrata e amata è in questa situazione. Ferragni ha pagato 1 milione ad Agcom e 1 milione all’ospedale per Balocco. Più un milione ai Bambini delle fate per la vicenda Uova di Pasqua. Chiuse le indagini per la vicenda Balocco, ora rischia seriamente il processo per truffa aggravata. Fedez sarebbe indagato per rissa (reato che procede d’ufficio, quindi anche senza denuncia di Iovino) ai danni di Iovino. E avrebbe raggiunto un accordo economico con lui per non sporgere altre denunce. Le intercettazioni tra ultrà con pedigree criminale in cui Fedez parla amabilmente con ‘sta gente (Lucci) restituiscono un’immagine del rapper sconcertante. E sono generosa.

Da ieri ricevo solo messaggi di persone che mi chiedono pareri del tipo “ma secondo te Ferragni è colpevole?“, “Farà il processo?“. Ragazzi, lo dico dal primo giorno. Io mi sono occupata di un’inchiesta, anzi due: Pandoro (su Domani) e uova (su Il Fatto). I giornalisti raccolgono notizie e cercano di ricostruire quello che non torna, quando qualcosa non torna. Sollevano dubbi. Cercano prove a sostegno di ciò che dicono. Per me queste operazioni erano ingannevoli e la beneficenza era uno strumento per ottenere altri benefici. L’Antitrust ha sancito che era così, ma per me era così pure se non fosse arrivato l’Antitrust. Tanto che prima della multa (o dell’accordo per le uova) nessuno mi aveva smentita, né Balocco né Dolci Preziosi né Ferragni. Se c’è anche un reato io non lo so. Non sono un giudice, i giornalisti non sono giudici.

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