Oltre a Safilo e Coca Cola, nelle scorse ore infatti anche Pigna, famosa azienda italiana, ha preso le distanze dall'influencer:
La Cartiere Paolo Pigna Spa ha interrotto i rapporti commerciali con le aziende collegate a Chiara Ferragni. La decisione è stata assunta nel rispetto del proprio codice etico aziendale. Che si può consultare anche sul portale pigna.it. Esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi.
È questo il comunicato ANSA della nota azienda bergamasca che ha anche voluto chiarire che la collaborazione con l'imprenditrice digitale era solo puramente commerciale:
La collaborazione tra Pigna e le aziende che fanno riferimento a Chiara Ferragni è stata di natura unicamente commerciale. Ha riguardato la realizzazione di linee di prodotti di cancelleria per la scuola e per l'ufficio.
Andando sul sito ufficiale di Paolo Pigna è possibile notare la rimozione della pagina "Chiara Ferragni Limited Edition" che rimandava alla vendita di penne, quaderni, matite griffate dall'influencer.
Una vera e propria fuga dei brand sta colpendo la Ferragni dopo le indagini sulle opere di beneficienza attraverso la vendita non solo del pandoro Balocco, ma anche delle bambole Trudi e delle uova di Pasqua.
Nelle scorse settimane Pantene, di cui Chiara è stata testimonial per diversi anni, ha chiesto di eliminare dalle profumerie e dai supermercati i pannelli brandizzati e di sostituirli con una nuova grafica.
Il periodo nero ha iniziato a colpire l'imprenditrice, inevitabilmente, anche sui social, dove aveva costruito il suo impero fatto di sponsorizzazioni, #adv, follower e like.
Di recente la proprietaria di un lussuosissimo hotel in Val d'Aosta dove la Ferragni aveva trascorso le vacanze ha dovuto togliere il post che ritraeva l'influencer nella struttura per i tanti insulti ricevuti.
Una pubblicità, ci ha tenuto a sottolineare la proprietaria ai microfoni di Gambero Rosso, assolutamente spontanea. L'influencer infatti non era stata ospite, ma aveva pagato per tutto il periodo di vacanza.