Claudio Lippi è ancora una volta nella giuria del Tale e quale show, la sfida a colpi di imitazioni ideata da Carlo Conti: "Quando giudico, penso sempre allo sforzo che fanno i concorrenti per essere all'altezza ed alle ore di trucco per essere a quei livelli. E poi è sempre emozionante stare seduto accanto a una donna come Loretta Goggi". In particolare, però, il conduttore prende le difese dell'ex concorrente di Amici Valerio Scanu e della gieffina Raffaella Fico, i concorrenti più giovani del programma: "Prendo sempre le difese di chi non sa difendersi da solo oppure quando si mischia le persone con quello che loro a volta fanno pensare di essere. Non bisogna pensare a cosa succede dietro le quinte, ma essere liberi da pregiudizi, se si vuole davvero giudicare il valore di questi giovani. Questo programma per loro è la gavetta, cosa che oggi non c'è più. E' questo il posto dove la si fa davvero, non i talent: in quei programmi vince solo uno e degli altri spesso non si ricorda neanche il nome. Scanu, ad esempio, ha partecipato ad un talent e ha vinto il Festival di Sanremo, ma evidentemente non gli è servito a molto. Nel caso della Fico, è vero che è responsabile di aver comunicato delle questioni personali che la riguardano, ma è bene che i media non pensino più a Mario Balotelli, e si concentrino invece sul suo talento a cantare". Parlando degli altri concorrenti, invece, commenta: "Mi ha stupito la partecipazione di Luca Barbareschi: nella sua carriera, forse a causa del suo carattere, ha ottenuto diverse critiche. Come politico ha ottenuto molte cose per lo spettacolo, ma non gli viene riconosciuto. Il concorrente ideale? Gianni Nazzaro. Lui ha cominciato a 14 anni, facendo le imitazioni: a Napoli si portavano le cover degli artisti con i nomi storpiati". Parlando dei suoi progetti per il futuro, invece, scherza: "Mi piacerebbe far fuori Carlo Conti, per presentare io questo show, che è un programma intelligente! Non vedo, purtroppo, molta scelta in giro. Ho riempito di proposte Mediaset e Rai e finora non è successo niente, ma non mi arrendo. Credo manchino dei quiz in tv, che fanno partecipare anche i concorrenti da casa e tengono allenato il cervello. Sulle fiction siamo un po' provinciali: facciamo grandi numeri con quelle in costume, mentre quella leggera a volte va bene e altre no".