Grande Fratello
Clizia Incorvaia risponde alla denuncia dell’ex marito Francesco Sarcina: “Provo senso di vergogna”
“Genitore che non riflette sul danno che potrà provocare al figlio che un giorno leggerà tutto questo”, ha scritto l’ex Vippona in un lungo messaggio social
Giusy 28/03/2025

È di ieri la notizia della denuncia di Francesco Sarcina all’ex moglie Clizia Incorvaia.
Stando a quanto riportato da La Repubblica, il leader de Le Vibrazioni avrebbe accusato l’influencer di sfruttare l’immagine della figlia Nina “per potere trarre un profitto economico”. Già nel 2019 l’uomo aveva presentato una denuncia contro l’ex Vippona, ma la situazione era subito rientrata in quanto l’Incorvaia aveva interrotto la pubblicazione di post con protagonista la bambina. Sponsorizzazioni che però sarebbero riprese, motivo per cui Sarcina avrebbe nuovamente denunciato l’ex moglie.
Poco fa Clizia è intervenuta sul suo profilo Instagram per dare la sua versione dei fatti.
Il suo lungo sfogo:
Sono una persona che ama profondamente sua figlia. E so che, nonostante la fine di un matrimonio, lei è una bambina meravigliosa, serena, risolta, felice. Provo un senso di vergogna davanti a chi, pur di colpire l’altro genitore, non riflette sul danno che potrà provocare a un figlio che un giorno leggerà tutto questo. Le parole restano, e feriscono più dei fatti. Se io, fino a oggi, ho taciuto e ho omesso l’impossibile, l’ho fatto solo per proteggere mia figlia. Per evitarle di finire in un vortice mediatico, per non farle leggere certe cose sui giornali o sentirle nei talk show. E soprattutto per non compromettere l’idea che potrà avere di suo padre.
Clizia ha continuato:
Condividere piccoli momenti della nostra quotidianità, sempre in modo rispettoso, non vuol dire esporla o sfruttarla, ma raccontare una realtà familiare autentica, come tante altre madri fanno ogni giorno, anche fuori dai social. Ho sempre fatto in modo che la sua presenza online fosse misurata, rispettosa e mai forzata, consapevole che oggi essere genitore significa anche proteggere l’identità digitale dei propri figli. È una forma di amore silenziosa, ma fondamentale.
Rispetto il ruolo del padre e continuerò sempre a mettere al centro il benessere di nostra figlia, nella convinzione che educare all’equilibrio fra vita reale e digitale sia oggi parte della nostra responsabilità genitoriale. Essere genitori vuol dire anche sapersi fermare un passo prima del dolore altrui. Vuol dire amare più della rabbia. E io continuerò a scegliere questo, sempre.
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