Cristiano Iovino, prima dell’aggressione a Milano era avvenuta una rissa in discoteca con Fedez: la ricostruzione del Corriere della Sera
La Procura ha visionato i video registrati dalle telecamere di sicurezza
Renata Maggio 11, 2024
Nella notte tra il 21 e il 22 aprile, Cristiano Iovino è stato vittima di un’aggressione mentre si trovava in via Marco Ulpio Traiano, nella periferia di Milano.
Il personal trainer, prontamente soccorso dal personale del 118, si rifiutò di commentare l’accaduto limitandosi a smentire l’aggressione, che sarebbe stata perpetrata da sei uomini giunti a bordo di un van. Dalle indagini della Procura di Milano, però, sono emersi ulteriori dettagli in grado di far luce sulla vicenda. Stando a quanto riportato da Il Corriere, quella notte Cristiano – presunto flirt di Ilary Blasi che prossimamente potrebbe salire sul banco dei testimoni nel processo di divorzio tra la conduttrice e Francesco Totti – sarebbe stato coinvolto in una rissa con il rapper Fedez nel privé di un locale. Successivamente, avrebbe subito un’aggressione da parte di ultrà del Milan.
I fatti (accertati) partono dalle 3.30 di lunedì notte, 22 aprile. I guardiani di un palazzo di via Traiano, vicino a Citylife, assistono a un violento pestaggio in strada. Vedono scendere 8-9 ragazzi da un van («tutti grossi e vestiti di nero») e accanirsi su una sola persona. L’azione è fulminea. A terra resta Cristiano Iovino, personal trainer romano 37enne, balzato all’onore del gossip per un caffè preso in compagnia di Ilary Blasi dopo la separazione da Totti.
Quando arriva l’ambulanza lui rifiuta il trasporto in ospedale, accetta solo di farsi medicare sul posto. Pochi minuti e in via Traiano arrivano anche gli equipaggi del pronto intervento dei carabinieri. Iovino sembra terrorizzato, è reticente, dice di non conoscere nessuno e di non sapere perché il gruppo si sia accanito su di lui. Ai carabinieri dice di non voler sporgere denuncia. E senza una querela, con le nuove norme, non può esserci indagine dei magistrati.
La storia però non convince per nulla gli investigatori. E anzi, quel pestaggio viene messo in relazione con quanto successo poche ore prima in una delle discoteche più note di Brera, il «The Club» di largo La Foppa. Il confronto con i filmati delle telecamere e il racconto della security confermano l’intuizione di chi indaga. Dentro c’è stata una rissa furibonda che ha coinvolto Iovino (insieme ad alcuni amici) e il più social dei rapper: Federico Leonardo Lucia, 34 anni, in arte Fedez, fresco di crisi con la moglie Chiara Ferragni. Si dice che tutto sia partito da un apprezzamento poco gradito a una ragazza che era in compagnia del cantante. Il resto lo avrebbe fatto anche l’alcol.
Il mese prima Fedez aveva avuto una lite con il cantante Naska, e in quell’occasione il rapper si sarebbe trovato in compagnia di noti ultrà rossoneri. Secondo la Procura, quindi, dopo la rissa nel privé, culminata nella cacciata di Iovino dal locale, i due si sarebbero scambiati dei messaggi decidendo così di incontrarsi per un chiarimento. A quel punto il personal trainer, tifoso laziale, avrebbe chiesto aiuto ad alcuni ultrà biancocelesti avendo riconosciuto ultrà rossoneri nel gruppo del rapper.
In Procura però l’analisi dei video rivela ben altro. La rissa tra Fedez e Iovino è davvero avvenuta e in compagnia del cantante ci sarebbero stati anche diversi ultrà del Milan. Nomi pesanti della Curva sud rossonera. Forse gli stessi già protagonisti a inizio aprile di un pestaggio nei confronti di un ragazzo a Motta Visconti, nell’hinterland milanese. Una quindicina di ultrà rossoneri che fanno spogliare e pestano a sangue un giovane, davanti a moglie e figli, sembra per un debito di droga. Un caso che non c’entra nulla con la vicenda Fedez–Iovino. Ma che dimostra una certa propensione all’uso delle mani fuori dallo stadio di alcuni capoccia della curva rossonera.
Il pm Michela Bordieri ha aperto un fascicolo per rissa e lesioni, in attesa di una eventuale querela di Iovino (ha 90 giorni di tempo). E ci sarebbe già un nome sul registro degli indagati. Al momento non emergono elementi che colleghino direttamente il pestaggio e gli ultrà che accompagnavano Fedez. Di sicuro — questo è accertato — lui in via Traiano non c’era.
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