Dayane Mello: “Mi dicevano che ero brutta e magra” e Manuela Villa: “Venivo aggredita se parlavo di papà Claudio!”

Affrontando il tema del bullismo su bambini e adolescenti, il settimanale Nuovo ha intervistato due persone del mondo dello spettacolo che hanno raccontato di esser state oggetto di scherno da piccole, ma che non possono certo dire di non essere state ripagate dalla vita con grandi soddisfazioni: la cantante e vincitrice dell'Isola dei famosi 5 Manuela Villa e la bellissima modella protagonista dell'ultima edizione di Ballando con le stelle, Dayane Mello. "Mi chiamavano Olivia, come la fidanzata di Braccio di ferro, che era brutta. E io mi sentivo così e soffrivo moltissimo" confessa quest'ultima. Difficile a dirsi, dato che lei è la protagonista del calendario For men 2015! "Ero magrissima e l'unica a non avere seno: le forme sono esplose dopo. Non mi truccavo mai, ma poi ho capito che il trucco e certi atteggiamenti aiutano a creare fascino. Mio padre mi è stato vicino in quel periodo, ma ho pochi ricordi e ho pure perso le foto. In Brasile un'alluvione travolse la mia casa e distrusse tutto, album compresi, cancellando così il mio passato. L'importante, però, è andare avanti. Io vorrei che mia figlia, un giorno, guardando queste foto, dica: 'Altro che Olivia, quanto era bella la mia mamma!". Manuela, invece, ha dovuto lottare per far accettare la realtà, ossia che fosse la figlia naturale non riconosciuta del cantante Claudio Villa: "Io e mio fratello abbiamo fatto di tutto, anche contro una società piena di pregiudizi. Oltre ai sorrisini e alle battutine, ho ben impressi nella memoria gli sguardi sospettosi e pieni di derisione dei miei compagni di classe e le loro aggressioni verbali. E la mia domanda era sempre la stessa: 'Perché devo subire tutto questo?'. All'inizio rispondevo per le rime, poi mi sono stufata e non ho voluto più frequentare la scuola. Era un periodo difficile, tanto che ho voluto anche andar via di casa. Quella situazione mi causava molto disagio. Mia madre mi ha aiutata, come sempre: è stata lei a convincermi di tornare tra i banchi di scuola e a ignorare chi mi prendeva in giro. Ora, grazie al fatto di aver ottenuto un riconoscimento come figlia, sono più serena, ma so che nessuno potrà restituirmi gli anni della giovinezza. Il dramma non sta solo nel non essere riconosciuto da un genitore, che è già doloroso, ma è anche la società a puntarti il dito contro, convinta che stai facendo tutto per soldi".



Fonte: Nuovo