Don Matteo 13, Raoul Bova parla dell’incontro con Terence Hill e dello scetticismo di Nino Frassica nei suoi confronti

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E' andata in onda Giovedì 28 aprile su Rai Uno il quinto episodio di Don Matteo 13, e proprio questo episodio ha segnato l’entrata in scena di Raoul Bova nel ruolo di Don Massimo, il nuovo parroco di Spoleto.



A parlare dell'arrivo di Don Massimo, che ha rappresentato un cambiamento epocale dopo Don Matteo interpretato da Terence Hill, è stato Raoul Bova stesso nel corso di un'intervista rilasciata a Fanpage.it:

In realtà, non ho mai pensato all’arrivo di Don Massimo come a un cambiamento, ma come a un proseguimento di questa serie. Il cambiamento sarebbe stato mettere fine a una fiction così importante. Mi sono sentito investito della responsabilità di portare avanti una serie di grande livello, spessore e successo. Ho fatto il possibile per farla bene, mettendoci impegno, rispetto e attenzione come faccio sempre nel mio lavoro. Mi sono sentito gratificato dal fatto che il produttore abbia scelto proprio me per questa fiction tanto amata.



E ancora:

Credo che chi ama una serie, continuerà a guardarla per quegli ingredienti che ha sempre trovato interessanti. Don Matteo parla al cuore e intrattiene, fa sorridere, fa passare una bella serata allo spettatore. Aspettiamo che la gente la guardi ed esprima o meno il suo apprezzamento. Quello che dovevo fare, l’ho fatto sul set.



Raoul inoltre ha cercato di spiegare chi è Don Massimo e che tipo di personaggio sarà:

È un uomo che si è fatto prete per cercare se stesso, per cercare Dio e per dare delle risposte a tante cose vissute in una vita precedente. È un prete umile, a contatto con la terra, che ascolta e che spesso è in contrasto anche con se stesso. Il personaggio di Terence Hill era un parroco risolto, che aveva fatto suo il concetto di perdono, mentre Don Massimo si sta ancora mettendo alla prova con dogmi importanti. È in continuo fermento, in continua ricerca. È un prete fallibile. Non è un esempio di perfezione, ma di forza, di grinta, di voglia di riuscire, di mettersi sempre in gioco. Nel suo percorso troverà tante risposte alle sue domande.

Per interpretare Don Massimo Bova ha avuto modo di confrontarsi con un vero sacerdote e a confidarlo è stato lui stesso durante l'intervista:

Sì, don Carlo. È venuto sul set soprattutto nell’ultimo periodo. Mi ha dato una mano a entrare nel personaggio e a comprendere come agisce un prete. Ancora prima mi ero documentato sul significato dell’essere parroco. È colui che sta più a contatto con la comunità, con i piccoli centri, che conosce le mamme, i padri del quartiere. Conosce lo strato sociale del posto dove sta ed è a contatto con la realtà di tutti i giorni. Soprattutto in passato, la Chiesa era uno di quei punti dove potevi chiedere aiuto nei momenti di difficoltà spirituale o materiale. Era al servizio della gente.

L'attore ha poi ammesso che prima di accettare il ruolo di Don Massimo, ha voluto incontrare Terence Hill:

Il mio incontro con Terence era doveroso, necessario. Avrei voluto passare ancora più tempo con lui e chiedergli tante cose. È stato importante per me avere il suo benestare, che mi abbia incontrato e  abbia accettato l’attore che avrebbe portato avanti quello che lui ha creato, quello che ha fatto fino ad oggi e che forse farà ancora, perché per ora è tutto avvolto nel mistero.

Mentre per quanto riguarda Nino Frassica, che nella serie è il Maresciallo Cecchini, e che a quanto pare inizialmente era un po scettico nei suoi confronti, Bova ha dichiarato:

Nino è una persona che ha il pregio di dire la verità. Non finge mai. Quel set per anni è stato il suo mondo. Ovviamente, quando è arrivato un attore nuovo, che aveva un importante spazio da condividere con lui, c’è stato bisogno di un momento per trovare il modo giusto per incontrarsi. E lo abbiamo trovato.

Infine ha svelato se ci sarà modo di vedere sia lui che Terence entrambi sulla scena, non essendoci ancora stato un vero e proprio addio a Don Matteo:

È tutto top secret. Non lo sappiamo neanche noi (ride, ndr). Mario Ruggeri è colui che decide la sorte dei personaggi. Tutto può succedere, è nelle sue mani. Non si sa cosa accadrà a Don Matteo e quindi cosa farà Terence Hill, tutto è possibile.