Ogni esperienza ci insegna qualcosa, anche (o soprattutto?) quelle negative. Ne sa qualcosa Emanuela Cecere. Oggi è un'attrice teatrale affermata e mamma di due splendide bambine, ma anni fa ha esordito a Non è la Rai, il programma anni Novanta ideato da Gianni Boncompagni che ha lanciato anche Ambra Angiolini, e ancora ricorda uno schiaffo ricevuto da Mara Venier da piccola: "Eravamo sul set di Caramelle da uno sconosciuto, film del 1987 dove Mara interpretava una prostituta. Dovevamo girare la scena di una riunione di condominio durante la qiuale io, che avevo solo 8 anni, mi sarei dovuta alzare per dirle che era una 'sgualdrina'. A quel punto lei avrebbe dovuto schiaffeggiarmi. Dato che ero una bambina, Mara cercava di essere delicata e non osava alzare le mani sul serio. Quando però il regista l'ha ripresa, lei mi ha mollato un ceffone forte! Ci è andata giù pesante e ci sono rimasta malissimo. Ma dopo tanto tempo ho capito perché l'aveva fatto. Saper recitare non vuol dire fingere, altrimenti le emozioni non arrivano al pubblico. Bisogna immedesimarsi nelle azioni dei personaggi, che sia uno schiaffo o una risata, una scena di gioia o di tristezza, tutto deve arrivare dal profondo dell'attore. Altrimenti è solo finzione. Ecco perché, a distanza di anni, ringrazio Mara: mi ha dato un grande insegnamento professionale, al quale ripenso spesso soprattutto quando faccio teatro". Quando le si chiede a chi altro è grata per la sua carriera, Eleonora risponde: "Innanzitutto alla mia mamma, che mi ha sempre sostenuta e incoraggiata. E naturalmente Gianni Boncompagni. E' lui che mi ha voluta prima a Domenica In e poi soprattutto a Non è la Rai. Io avevo già fatto alcuni film, ma il vero trampolino di lancio è stata la tv. Rifarei quella trasmissione altre 10 volte perché mi ha formata e aiutata a crescere. Sento ancora Pamela Petrarolo, che ha partorito da poco. E ora stiamo lavorando alla compilation musicale per i vent'anni di Non è la Rai: sarà una buona occasione per rivedere tutte le ragazze! La fortuna può accompagnare, ma il talento contadi più. Ricordo ancora una frase che mi disse Federico Fellini: 'Tu farai strada'. Ero una ragazzina e non ci ho dato peso, ma poi ho capito che me l'aveva detto un grande maestro". Ora Eleonora lavora soprattutto a teatro e lo fa a stretto contatto con il compagno Luigi Galdiero: "Sul set e negli studi c'è una telecamera tra te e il pubblico, se una scena va male, si può cancellare e rifare. In teatro, invece, il contatto con gli spettatori è diretto, quindi bisogna essere preparati al meglio. E' una tappa fondamentale per qualsiasi artista. Io e Luigi siamo in tournée con C'è posto per tre: lui è regista e io attrice ma è bello perché condividiamo successi e passione. Quando gli chiedo di aiutarmi a studiare una scena mi dice sempre di no...Ma è giusto così! Siamo una bella famiglia: la piccola Marlene, che ha un anno, sa già ballare e la primogenita Karole, 3 anni, ha imparato tutto il repertorio musicale della commedia. Sono canzoni anni Trenta che canticchia soprattutto quando vengono i nostri amici a casa!". Buon sangue non mente, soprattutto se si considera che è cugina di Claudia Gerini...: "Esatto, oltre a me e Claudia, c'è un altro membro della famiglia con l'arte nel sangue: uno zio che adora cantare! Se le mie figlie volessero seguire i miei passi, mi farebbe piacere. Ma voglio innanzitutto che studino, perché quello è alla base di tutto".