Una folla straripante e silenziosa, ai lati della strada, ha atteso il passaggio simbolico lungo il Mall, il vialone alberato che conduce a Buckingham Palace. A far da cornice all'elegia funebre, il volto triste e gli occhi rossi di commozione di Carlo. Il primogenito e successore della sovrana è apparso molto emozionato, come i suoi fratelli e la consorte Camilla. Sulla bara della sovrana, che ha regnato per 70 anni diventando la più longeva d'Inghilterra, c'erano lo stendardo reale, una corona di fiori colorati e anche un biglietto. Un piccolo pezzo di carta, scritto a mano proprio dal figlio, contenente l'ultimo commovente saluto all'adorata mamma:
Alla mia cara mamma, in amorevole e devota memoria. Carlo III. (To my darling mama, in loving e devoted memory. Charles III).
Da sempre attento all'ambiente, il nuovo Re ha deciso di non usare né plastica né spugne in schiuma, ma un supporto naturale. Anche in occasione del funerale di Lady Diana nel 1997, in mezzo ai fiori, era comparso un "biglietto reale" sulla bara della principessa. Lo avevano scritto William e Harry e recitava semplicemente "mamma".
In seguito, l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha voluto ricordare la sovrana con un notevole elogio:
Al suo 21esimo compleanno, la regina Elisabetta II, promise di servire il Paese e il Commonwealth, raramente una promessa è stata meglio mantenuta. Era gioiosa. Presente a tanti, e ha toccato tantissime vite.
Dopo i due minuti di silenzio, l'inno nazionale è risuonato all'interno dell'Abbazia e al di fuori, lungo le strade dai sudditi, con il suono delle cornamuse, chiudendo i funerali. Abbiamo ascoltato l'Inno nazionale del Regno Unito nella sua nuova versione con 'God save the king' anziché 'God save the queen'. Composta, come riportano i media locali, da Gordon Jacob nel 1953 in occasione dell'incoronazione di Elisabetta.