( rubrica a cura di Valentina P.)
“Aye aye aye, aye aye aye you huggin up the big monkey man.”
Salve a tutti! Continua a risuonarmi nelle orecchie questo ritornello spacca-cervello tratto da “Monkey Man”, brano datato 1969 del gruppo reggae giamaicano Maytals, coverizzato qualche anno fa dall’ “icona” Amy Winehouse. Brano proposto dalla coppia Mengoni&Amoroso in occasione del concerto evento tenuto dalla cantante salentina lo scorso 19 maggio all’Arena di Verona, in occasione del quale i due si sono scatenati sulle note di questo ritmo tribale. E Mediaset qualche giorno fa ha trasmesso lo spettacolo, regalandoci finalmente le immagini dell’esibizione con una visuale privilegiata:
http://youtu.be/n_5aEm7bhjcE io guardandoli (ma soprattutto ascoltandoli!) ho pensato che due voci così dovrebbero cantare sempre questo genere di pezzi. Alessandra Amoroso pareva un’altra, proprio... a suo agio (vocalmente) nel brano, frizzante ed entusiasta. Una cosa ben diversa dal suo consueto stile melodico-melenso. E Marco - manco a dirlo - perfetto, come sempre quando gli capita tra le mani (cioè, tra le corde vocali) qualcosa che abbia a che fare con la musica afroamericana. Indi la domanda sorge spontanea: a quando un bel disco in stile black, eh Mengoni?
Voltando pagina, questa settimana il nostro eroe si è brevemente rituffato nella promozione spagnola, rilasciando un’intervista per l’emittente esRadio, durante la trasmissione “Déjate de Historias”. Uno scambio molto easy tra Marco, il fido Peter (timido all’ennesima potenza, teneramente nascosto dietro barba e chitarra!), due presentatrici chiacchierone e una simpatica traduttrice. Una bella tavola rotonda insomma, in cui un Marco in versione beato tra le donne ha parlato dapprima della sua predisposizione/passione per la lingua spagnola, e degli effetti della popolarità sui cambiamenti della vita quotidiana, successivamente ha ricordato l’esperienza del doppiaggio nel cartoon Lorax (sono già passati oltre due anni, sembra ieri!). Ma soprattutto, durante l’intervista, il nostro ci ha regalato due momenti da incorniciare, esibendosi unplugged, voce e chitarra, sulle note di #Incomparable (dal min. 6:47) e #NuncaSeIrà (dal min. 15:20):
Prima di chiudere, vi segnalo il messaggio pubblicato dal Mengoni sui suoi profili ufficiali questa settimana. Un messaggio un po’ da interpretare (ma va? Quale novità!) in cui lui stesso mostra una sua foto sorridente da appendere simbolicamente alla parete.
A mio parere – ma non mi reputo una strepitosa indagatrice della psiche mengoniana, quindi il tutto potrebbe essere frutto di un trip malato! – si tratta di un’indicazione di massima sul concept del prossimo album, in lavorazione in questi mesi. Io credo che Marco abbia voluto ribadire la sua volontà di realizzare un disco improntato sul tema della felicità, del sorriso, della solarità. Dopo la solitudine amara di “Solo 2.0”, e la rinascita di #PRONTOACORRERE, una sorta di gioiosa descrizione degli equilibri raggiunti. Beh, se così fosse, a livello tematico il tutto avrebbe un senso, il percorso emotivo e logico sarebbe assolutamente coerente con il vissuto dell’artista, e dunque “sincero” (la mia parola magica!). Adesso aspettiamo indicazioni più concrete sulla parte che mi sta prevalentemente a cuore quando si parla di un progetto discografico: la musica. Alla prossima!