Fattore M: spazio dedicato a Marco Mengoni. #LeCoseCheNonHo è già disco di Platino. Marco a “Che Tempo Che Fa” e a “Uno in Musica”

(rubrica a cura di Valentina P.)



Salve a tutti! È un Marco particolarmente emozionato quello che domenica scorsa è approdato nello studio milanese di “Che tempo che fa”, ospite di Fabio Fazio, per promuovere la sua neonata fatica discografica. Onestamente, ragazzi e ragazze, sono venuti i lucciconi anche a me: vederlo così emotivamente traballante, e assistere a un’interpretazione di “Ti ho voluto bene veramente” così intensa e partecipe, mi hanno letteralmente trasportata in un’altra dimensione:

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E continua a stupirmi questo 27enne dall'ugola d’oro e dal cuore immenso, nella sua disarmante incapacità di assuefarsi al successo, ai numeri di vendita da capogiro, al marketing che gli gira intorno. Che poi – detto tra noi – io lo capisco perfettamente perché, esattamente come lui, sono incapace di scollare il mio ruolo professionale e sociale dalla mia persona. Detto ciò, io trovo che la sua purezza sia uno di quei messaggi positivi di cui lo spettatore televisivo medio dovrebbe poter godere il più spesso possibile.



Chiusa questa parentesi, come avete potuto ascoltare dalla vive parole di Fazio in apertura di intervista, #LeCoseCheNonHo in una sola settimana è già stato certificato Disco di Platino. Disco di Platino, con 50mila copie vendute che ovviamente sono valse a Mr. Mengoni la prima piazza della classifica FIMI/Gfk nella settimana 49/2015. Come se niente fosse, Marco si è lasciato alle spalle mostri sacri del calibro di “A head full of dreams” dei Coldplay (anch’esso album esordiente in classifica) e “Hello” di Adele (alla sua terza settimana di permanenza, che però nella settimana 50 si è già ripresa il primato in classifica). Cioè, avete presente di cosa stiamo parlando? Onestamente anche io piangerei di emozione al suo posto!

Già che ci siamo, questa settimana vi propongo anche lo speciale “Uno In Musica” trasmesso su Sky Uno sabato scorso 12 dicembre. Lo condivido con voi perché devo ammettere – e mi costa farlo! – che a Sky hanno uno stile misurato ed efficace, un approccio giusto alle interviste e agli speciali. Né troppo brevi, né troppo prolissi, domande intelligenti ma non troppo formali, buon gusto in generale, no morbisità. Tutto questo panegirico per introdurre la seguente intervista:



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che ho molto apprezzato perché in 20 minuti buoni ha riassunto in maniera abbastanza efficace i tratti principali dell’ultimo progetto discografico di Marco.

In essa infatti, il Mengoni ha parlato dapprima della precisa volontà di creare una playlist variegata, non un “rigido” album con un preciso concept, e con le stesse linee armoniche, melodiche e di arrangiamento per tutti i brani contenuti. In #LeCoseCheNonHo, l’obiettivo era creare una set-list di canzoni in cui poter inserire tutta una serie di input musicali, ragione per cui il nostro è partito dal romanticismo classico di scrittura italiano, per poi mixarlo con suoni elettronici più moderni e tendenzialmente più sofisticati. Dal punto di vista vocale, Marco ha asserito di aver completamente abbandonato ogni velleità tecnica, per privilegiare l’emozione vocale del momento e la libertà espressiva assoluta. Ha inoltre raccontato delle collaborazioni con Sangiorgi e Sia (rivelando di aver tentato di costruire un testo in italiano per “Rock Bottom”, presto accantonato per la versione originale anglofona). Dulcis in fundo, ha anticipato che si aprirà una nuova grossa porzione di tour, con date nazionali e – udite udite! –internazionali. ............................................ M: “Oggi io sto bene, sono abbastanza felice, non lo sarò mai del tutto perché sono un perfezionista e perché non riesco poi sempre a mettere in quello che faccio la mia visione”. ............................................

E questo penso sia il segreto del suo successo umano e professionale. Passato, presente, futuro. Alla prossima! Valentina