(rubrica a cura di Valentina P.)
Salve a tutti! Bonjour à tout le mond! Oggi non sono in condizioni di intendere e volere, quindi se scrivo robe sconnesse, capitemi. Tra poche ore inizia il mio #Mengonilive2016. Dopo Torino, Padova, Bologna, ieri sera la prima data milanese, neanche a dirlo ennesimo sold out, pare abbia regalato momenti di spettacolo puro. E non parlo solo dello show “previsto”, ma anche di quello “improvvisato”. Gag divertenti, variazioni vocali sui brani, interazione emozionale e tecnologica con il pubblico, e – perché no? – anche una sana dose di ansia e smarrimento al cospetto della marea umana accorsa per assistere allo show (insomma, pare che Marco abbia avuto un paio di momenti di evidente down emotivo... e meno male, non è mica un robot!) Insomma spettacolo puro. Non mi viene in mente una parola diversa per definire ciò che vedo nelle numerosissime clip che girano in rete, e che testimoniano la celebrazione di una tournee di altissimo livello. Musicale, scenico, emozionale. Sto leggendo il meno possibile per non rovinarmi la sorpresa, non conosco ancora la scaletta per bene, ma dai commenti entusiasti di partecipanti e addetti ai lavori, ho intuito che si tratta della miglior tournee di Marco, sino ad oggi. Non lo so, devo appurarlo di persona per giudicare. E dato che non ho ancora testimonianze dirette da fornire, affido ancora alla stampa la descrizione di quello che mi aspetta di qui a poche ore:
................................................ Il nuovo tour di Mengoni invece è fatto di acciaio, meccanica, tecnologia, effetti speciali, roba che servono 10 tir per trasportarla per l'Italia (ieri e oggi al Forum di Assago, esaurito come quasi ovunque). Mica c'è solo la poltrona magrittiana: anche due schermi da 140 metri quadri l'uno, che trasmettono immagini mirabolanti, visionarie e in Pronto a correre lo seguono. Tutte cose inventate da lui, che studia nel dettaglio ogni idea scenica, "spesso ispirandomi ai concerti che vedo: l'ultimo è stato Stromae, volevo riprenderne la forte parte teatrale". Tra ologrammi, proiezioni, luci, non manca davvero nulla. Cercando di non esagerare, come invece sempre più si tende a fare nella musica contemporanea, che trasforma i concerti in sfoggi di effetti speciali così clamorosi da mettere in secondo piano le canzoni. "Io invece parto sempre da quelle, le riarrangio, invento. Ma la tendenza agli effetti speciali è irreversibile in una società che ha come tendenza principale l'apparenza. E non sarà certo un ex studente di un istituto d'arte a parlar male di coreografie e invenzioni sceniche". (da Repubblica.it) .................................................
Di sicuro, dev’essere tutto molto, molto d’impatto.
Voltando pagina, ci tengo a dare risalto all’ottimo esordio di #SoloDueSatelliti, terzo singolo estratto dall’album multiplatino #LeCoseCheNonHo. Il brano infatti è in vertiginosa salita nella classifica airplay italiana EarOne (già al 17esimo posto, a una settimana dall’uscita), e si tratta di un ottimo risultato considerando che il precedente singolo #ParoleInCircolo è ancora super-programmato dalle radio nostrane. Anche il videoclip ufficiale ha esordito benissimo, balzando direttamente alla prima posizione della classifica video di iTunes. Dulcis in fundo, questa settimana l’album #LeCoseCheNonHo è addirittura tornato nella top ten della classifica FIMI, alla posizione numero 9, mentre in classifica iTunes è addirittura settimo. Niente male per un progetto discografico già “vecchio” di 22 settimane.
E niente, ora vado ad Assago. Vi faccio sapere. Alla prossima, Valentina